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Recensione: 27 volte in bianco

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27 volte in bianco
titolo originale 27 Dresses
nazione U.S.A.
anno 2007
regia Anne Fletcher
genere Commedia
durata 107 min.
distribuzione 20th Century Fox
cast M. Akerman (Tess) • K. Heigl (Jane) • J. Marsden (Kevin) • E. Burns (George)
sceneggiatura A. Brosh McKenna
musiche R. Edelman
fotografia P. James
montaggio P. Nedd-Friendly
uscita nelle sale 21 Marzo 2008
media voti redazione
27 volte in bianco Trama del film
Jane è una ragazza idealista, romantica e altruista confinata perennemente al ruolo di damigella d'onore ma che per il momento non sembra destinata ad avere un suo "happy ending". Ma quando la sorella minore Tess conquista il cuore del suo capo - di cui Jane è segretamente innamorata - Jane comincia a mettere in discussione il suo stile di vita che l'ha portata fino a quel giorno a essere sempre ed inesorabilmente solo la damigella d'onore.
Recensione “27 volte in bianco”
a cura di Giordano Rampazzi  (voto: 5)
La traduzione italiana del titolo originale – il più anonimo 27 dresses – prova a giocare sull’ambiguità del bianco del vestito da sposa e dell’andare invece “in bianco” in quanto mai protagonista ai matrimoni. Tuttavia non è poi così interessante capire se il gioco di parole sia riuscito o meno, quello che conta è che “27 volte in bianco” è uno dei tantissimi film americani della generazione 'Bridget Jones', che tenta di descrivere una realtà femminile in modo estremamente semplicistico e sinceramente anche avvilente. Una discreta ironia non riesce infatti a contrastare una frivola struttura troppo prevedibile, una colonna sonora troppo ‘puntuale’, una rara mancanza di emozioni e un finale soporifero.
L’elemento più discutibile di “27 volte in bianco” è, però, la caratterizzazione della psicologia e della personalità dei protagonisti, in particolare quelli maschili, per lo più inebetiti e opportunisti. Aleggia continuamente nell’aria, oltretutto, l’impressione che situazioni e personaggi siano poco approfonditi, totalmente al servizio della riuscita della storia e in mano a un seccante e prevedibile destino riparatore. Il sentimento appare così fasullo che non c’è più nemmeno lo spazio per sognare.
La regista Anne Fletcher, che è in realtà una coreografa, si avvale della notorietà di Aline Brosh McKenna, sceneggiatrice esageratamente lodata per “Il diavolo veste Prada”, e confeziona un film per donne inguaribilmente romantiche e forse un po’ frustrate. Non è poi così ostico, evidentemente, riconoscersi in una protagonista premurosa, generosa, buona, disponibile e attraente come Jane, interpretata da Katherine Heigl, già vista nel film “Molto incinta” e nella serie televisiva Grey’s anatomy.
La commedia al femminile è nata già moribonda. Basta così, grazie.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia d'Oro (273 Commenti, 57% gradimento) cinemabendato Medaglia d'Oro 22 Febbraio 2016 ore 19:35
voto al film:   5,5

Medaglia d'Oro (313 Commenti, 59% gradimento) Pangur Medaglia d'Oro 14 Aprile 2012 ore 18:17
voto al film:   5,5

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