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Il boss londinese Harry ordina ai suoi due killer a pagamento di recarsi a Bruges finché non darà loro nuove indicazioni. Il soggiorno nell’incantevole cittadina belga si rivelerà per i due più interessante del previsto finché una improvvisa telefonata minaccerà di cambiare per sempre le sorti della loro amicizia. |
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Non delude le aspettative il film del drammaturgo di successo Martin McDonagh che In Bruges impugna la macchina da presa e stupisce, rivelando un sapiente esordio di regia che sa come far divertire e lasciar perplessi. In Bruges esplora la mente di tre insoliti personaggi, totalmente differenti per aspetto fisico e caratteriale, che anche muovendosi in due dimensioni spaziali sono fortemente condizionati dai propri errori. A dar vita a questo apprezzabile noir dai toni comici McDonagh pensa bene di puntare sulla mimica peculiare di Colin Farrell, nei panni del ragazzo a caccia di belle donne e contro la storia perché è “solo un mucchio di cose già successe”; di Brendan Gleeson, omosessuale affascinato dalle guide turistiche e Ralph Fiennes, spietato e temibile boss dalla personalità fragile ma dedita all’onore, fino alla morte. Tre killer e tre modi contrastanti di vivere questa singolare professione. A ciò non poteva non corrispondere una tanto singolare scelta di rappresentazione per una pellicola che gioca continuamente su due diversi piani narrativi: uno cinematografico – nel quale si scava nel profondo per mostrare quella sfera di insicurezze e dubbi e buoni sentimenti che navigano nella “coscienza dell’assassino”, come anticipa il sottotitolo del film – l’altro meta-cinematografico, in cui tutto è permesso, anche mescolare vari generi filmici servendosene per stillare qua e là risate e sfruttare l’acutezza dei dialoghi per generare spunti di riflessione.
Due personaggi vagano per la piccola cittadina medioevale di Bruges cercando di dare equilibrio tra cultura e svago e la sera ricevono messaggi da un capo misterioso che influenza le loro azioni, snodando così le scene di una trama che cerca di riflettere quell’equilibrio tra le inquadrature che saltano da effetti esageratamente splatter da film di serie b fino a passare a sfumature di racconto per immagini di poetica tristezza. Il tocco di McDonagh sa quando la sensibilità dello spettatore è più delicata e ricerca particolari scenografici che alienano dalle parole e costruiscono ulteriori livelli di racconto. Verso il finale i toni del thriller, dettati dalla scelta musicale di Carter Burwell, si alzano al comparire di un algido Ralph Fiennes alle prese con una “questione d’onore”. E con stupore ci si accorge che le scene costruite sulla violenza sono così eccessive che non possono non far pensare ad una volontaria parodia del genere immersa in città da fiaba. |
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Commenti del pubblico |
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Ultimi commenti e voti |
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7
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7
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7,5
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Un film che parte lento non sa dove collocarsi, sembra una commedia ma si vede che gli attori hanno qualcosa da dire di diverso. Infatti man mano che capiamo il perchè sono a Bruges ( bellissime le inquadrature della città) il film prende una piega diversa fino ad esplodere nel finale. Originale
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7,5
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6,5
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Il regista sceglie un'inedita location in cui ambientare una commedia dai risvolti macabri, zeppa di humor britannico, black comedy americana e ironia irlandese. La sceneggiatura e' cosi' originale e particolare che obbliga lo spettatore a seguire fino all'ultimo le vicende dei due protagonisti tra conversazioni assurde (su tutte il discorso sull'apocalisse del nano attore) e scoppi di violenza (il flashback del protagonista). Un mix ben confezionato tra dialoghi brillanti stile Coen ed interpretazioni riuscite, dallo splendido duo di Farrell e Gleeson fino al glaciale Fiennes. Insomma un insolito giro turistico in una noiosa citta' medievale.
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8
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Bellissimo thriller in un contesto inedito.
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7,5
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Il termine giusto è originale. Mai visto niente di simile ad oggi, merito anche dei due attori protagonisti ma, avendo visto anche 7 psicopatici, meno riuscito, è proprio il regista a fare la differenza.
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7,5
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News sul film “In Bruges - La coscienza dell'assassino ” |
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"Caos Calmo" in concorso al Sydney FilmFestival ( 5 Giugno 2008)
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