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Recensione: Tutti frutti

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Tutti frutti
titolo originale Tutti frutti
nazione Italia
anno 2007
regia Alessandra Alberti
genere Commedia
durata 90 min.
distribuzione R.V.EN
cast F. Valle (Pietro) • P. Calabresi (Mario) • W. Pirol (Marcella) • A. AlbertiM. De RossiM. Iacopini
sceneggiatura A. Alberti
musiche G. Terranova
fotografia B. Giurato
montaggio A. Siciliano
uscita nelle sale 16 Maggio 2008
media voti redazione
Tutti frutti Trama del film
Roma, 1959. In un lussuoso palazzo del quartiere Trieste, una donna bellissima, dal nome di battaglia Belle de Jour, riceve la sua clientela altolocata: artisti, uomini d’affari, ecclesiastici… C’è anche un Deputato, che, per pura scommessa, promette al proprio autista, Pietro, di fargli incontrare la donna. Nello stesso edificio lavora anche una domestica, Margherita, sposata a Mario, di professione tassista e amico di Pietro, l’autista del Deputato.
Recensione “Tutti frutti”
a cura di Giordano Rampazzi  (voto: 6)
Siamo nella vitale Italia di fine anni '50. La prostituta “Belle de jour”, interpretata da un'affascinante Wanda Pirol ispirata a Sofia Loren, riceve la sua clientela altolocata in un lussuoso palazzo del quartiere Trieste di Roma, attorno al quale ruota tutta la vicenda. Tra i suoi clienti c'è anche un deputato, il quale promette al proprio autista Pietro (il Filippo Valle di Un posto al sole ed Elisa di Rivombrosa) di fargli incontrare la donna. La vicenda si complica non appena lo spettatore si rende conto che questa donna non è nient'altro che Margherita, moglie di Mario, il miglior amico di Pietro. Quest'ultimo, inizialmente ignaro della coincidenza, finisce per innamorarsi della donna, innescando così una serie di meccanismi che danno vita a una vera e propria commedia degli equivoci.
Alessandra Aliberti, alla sua prima direzione, in “Tutti frutti” gioca molto sulle atmosfere e sulla ricostruzione scenica dell'Italia di quegli anni. Gli attori, diretti nel complesso decentemente, si calano nel loro ruolo, interpretando bene i sentimenti, le contraddizioni e le complessità degli italiani volti al boom economico e volenterosi nel tornare ad assaporare la vita.
Al film bisogna però rimproverare una certa prevedibilità negli accadimenti e una storia di fondo logora ancor prima di essere raccontata. Chi ha vissuto quell'epoca potrà certamente ritrovarcisi e apprezzare le piccole finezze disseminate nel film. Chi invece di quel paese ha sentito solo parlare, passerà un'ora e mezza tutto sommato piacevole, senza però riuscire realmente a comprendere il senso del film.
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