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Storia di una madre, Gina, e di una figlia, Sylvia, che ha avuto un'infanzia molto complicata, impegnate a ricostruire un legame. Impegno non facile all'interno di un racconto dai tratti molto incisivi che la regia guida con mano maestra e forte intensità. |
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Presentato alla 65ma edizione del Festival di Venezia, 'The burning plain' segna l’esordio alla regia del messicano Guillermo Arriaga, già sceneggiatore di film di successo quali Amores perros, 21 grammi o Babel, tutti diretti da Alejandro Gonzales Inarritu, col quale si consuma così la fine di un matrimonio artistico felice. Eppure si sa, ogni relazione lascia dietro di sé un ricordo, a volte indelebile, e così il nostalgico Arriaga ricama una storia simile a quelle passate: stessa stoffa e stesso taglio.
Ancora una volta è una tragedia il centro di gravità intorno al quale ruotano vite sofferte, di cui seguiamo i destini (incrociati) attraverso continui salti spazio-temporali, un gioco ad incastro diventato ormai marchio di fabbrica. Il passato e il presente si rincorrono costantemente, spesso in maniera prevedibile e poco originale, eppure il consueto e perfetto uso del montaggio riesce a dare al film sempre il giusto respiro, la giusta intensità emotiva: Arriaga è un cantastorie di emozioni, un narratore di coscienze, uno scrittore di passioni, e dimostra di essere (stato) la vera anima dei film diretti da Inarritu. Non offrendo riflessioni, non suggerendo insegnamenti, si “limita” a raccontare la tragedia - peccato originale - di una donna, cercando di segnare la pelle dello spettatore come la stessa protagonista fa col proprio corpo: cicatrici come prove che si è vivi, nella gioia e nel dolore. E con l’amore come unica possibilità di riscatto.
Un esordio convincente, non c’è che dire, grazie anche alle interpretazioni delle attrici del film: Charlize Theron, qui anche nelle vesti di produttrice, dimostra di essere tanto bella quanto brava, Kim Basinger di essere un’attrice sempre più affidabile, mentre la giovane Jennifer Lawrence è stata premiata con il Premio Marcello Mastroianni.
Eppure, a voler essere cattivi, il giudizio di questo film dipenderà molto dalla prossima prova alla regia di Arriaga, che solo se dimostrerà di sapersi muovere bene anche attraverso altri meccanismi narrativi potrà essere considerato con merito un autore con la A maiuscola. |
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Che della coppia Inarritu-Arriaga, il vero genio fosse Arriaga era un sospetto che si era insinuato da tempo. Questo film dell'ex sceneggiatore, e l'ultimo, un po' deludente, Biutiful dell'ex compagno di strada, non fanno che confermarlo...
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News sul film “The Burning Plain ” |
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Venezia 65: grandi nomi e debuttanti alla Mostra del Cinema (29 Luglio 2008)
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