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Recensione: La notte dei girasoli

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La notte dei girasoli
titolo originale La noche de los girasoles
nazione Spagna / Francia / Portogallo
anno 2007
regia Jorge Sánchez-Cabezudo
genere Noir
durata 123 min.
distribuzione Cinecittà Luce
cast C. Gómez (Esteban) • M. Alameda (Pedro) • J. Diakhate (Gabi) • C. Bugallo (Amadeo) • V. Romero (Tomás) • M. Moron (Venditore)
sceneggiatura J. Sánchez-Cabezudo
musiche K. Levy
fotografia Ã. Iguácel
montaggio P. Ribeiro
uscita nelle sale 13 Giugno 2008
media voti redazione
La notte dei girasoli Trama del film
Pedro e Esteban sono due speleologi che giungono in un piccolo paesino di montagna per determinare la rilevanza scientifica di una grotta appena scoperta. Assieme a loro c'è Gabi, la ragazza di Esteban, che li aspetta al di fuori della caverna. Ma quando i due speleologi risalgono in superficie trovano la ragazza terrorizzata...
Recensione “La notte dei girasoli ”
a cura di Andrea Olivieri  (voto: 7)
"L'ambiguità, la duplicità offerta dalla trasparenza, dalla non-persistenza delle immagini cinematografiche, permette di sondare le infinite contraddizioni della coscienza umana". (Alfred Hitchcock)

Cronaca di una 'deriva', la complessa incoerenza dell'animo umano: ma non solo. Un film può costruirsi su una storia, su una sola situazione drammatica, sfruttando l'interiorizzazione, la discesa nell'ambiguità delle coscienze umane, dove tutte le molteplici 'prospettive' offerte dalla trasparenza si affermano nella quotidianità successivamente indagata, esplorata all'interno dei personaggi: sono dinamiche psicologiche nella forma più profonda della coscienza, in quanto espressione di un angosciante e sofisticata provocazione espressiva. Respirate profondamente; perchè il piacere del film è innazitutto nell’ascolto e nell’osservazione della qualità viscerale dell’esperimento. All'interno del personaggio, per ricondurci ora, verso le drammatiche risonanze di un ambiente maledettamente terreno: l'esordiente Jorge Sánchez - Cabezudo s'insinua allora in queste pieghe del proprio discorso espressivo, che rispondono al nome di morale o 'giustizia'; la convinzione, la destabilizzazione dello sguardo (registico) sono perciò un modo di filmare estremamente controllato e preciso, ma che sottolinea ad ogni istante il malessere, l'ambiguità del dettaglio sfocato. E che invia allo spettatore tutta una serie di micromessaggi premonitori, volutamente non fuorvianti, ma sempre progressivamente illuminanti.
Filmare il dubbio, l'incertezza, evitare l'affermazione, la cronaca, significa interrogarsi: risalire dagli effetti alle cause. Perchè l'autore ci obbliga ad interrogarci sulle cause, evitando l'idea di spiegare tanti piccoli, apparentemente insignificanti dettagli, tante piccole, progressive prese di potere che fanno si che un individuo finisca per avere il sopravvento su un altro. Il regista riesce così a creare un linguaggio significante e autonomo che trascende il contesto del racconto: il noir rosso sangue va riconosciuto e lodato come tale.
Commenti del pubblico







Ultimi commenti e voti
Medaglia d'Oro (264 Commenti, 70% gradimento) mimma Medaglia d'Oro 15 Novembre 2012 ore 10:35
voto al film:   7,5

Utente di Base (20 Commenti, 60% gradimento) venusietta 3 Novembre 2012 ore 10:11
voto al film:   7

Utente di Base (17 Commenti, 31% gradimento) Cisky 12 Febbraio 2012 ore 11:10
voto al film:   8

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