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Randy Robinson era un wrestler professionista di rinomata fama alla fine degli anni '80. Vent'anni dopo tira avanti esibendosi per i fans del duro wrestling nelle palestre dei licei e nelle comunità del New Jersey. Colto da un infarto durante un combattimento e costretto a lasciare lo show-business, Randy comincia a riflettere sulla sua vita. |
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“The wrestler” è uno di quei rari film in cui lo spettatore si accorge di quanto il cinema sia potente e in grado di scandagliare e stravolgere l’animo umano quasi più della realtà stessa. Ci riesce Darren Aronofsky, regista di culto cervellotico e visionario. Ci riesce, però, soprattutto uno straordinario Mickey Rourke, ben lontano dai fasti – perlomeno fisici – di “9 settimane e ½”, ma mai così bravo nel caricarsi completamente sulle sue spalle il film, come solo i grandissimi sono in grado di fare. L’attore riesce a far vivere il film, a spingerlo oltre i limiti di una storia vista e sentita decine di volte, a dare un volto alla dignità e alla lotta che si compie per sentirsi degno. Mickey Rourke fornisce un’interpretazione straordinaria perché dimostra di sapere come pochi altri che non basta volere semplicemente una cosa, che per cambiare veramente è necessario un duro lavoro su sé stessi che può durare diversi anni. Lui lo sa bene perché, lascia intendere, il tema della redenzione l’ha accompagnato nel film come nella vita.
Rourke interpreta Randy 'The Ram' Robinson, un wrestler professionista di grande fama negli anni ’80, ma ridotto – vent’anni più tardi – a sbarcare il lunario con piccoli combattimenti nelle palestre liceali e nelle piccole comunità. Tuttavia il wrestling è una parte meramente strumentale del film, che destituisce la magia del palcoscenico per seguire il fallimento di un uomo e le sua fragilità. “The wrestler” è un film completamente riuscito perché sa come giocare nel modo più duro e intelligente sul contrasto tra lo sport trash per eccellenza, falso e passeggero, e il dramma del dietro le quinte, vero e permanente. Per fare tutto questo Aronofsky sa diventare improvvisamente umile, mette da parte i suoi affascinanti fanatismi registici, reinventando il suo stile e mettendosi al servizio di un eroe passato e piangente, rifiutato dalla realtà che l’avrebbe potuto salvare e intenzionato ad andare fino in fondo. Il corpo maciullato di Mickey Rourke è al servizio di chi guarda, di chi non ammette che anche lui fa parte di quegli spettatori accalcati fuori dal ring. The Ram è l’eroe che acclamiamo, Randy è il perdente, quello che ha bisogno del nostro aiuto ma che non riusciamo a vedere.
Darren Aronofsky – pulito, impeccabile e pieno di umanità – ci parla dell’America e della sua guerra in Iraq, degli anni ’80 e della speranza in un mondo mai pervenuto. “The wrestler”, però, è soprattutto un film dedicato a chi rifiuta la crudezza della realtà ma anche la sua compiutezza, a chi non vuole abbandonare neanche un secondo il proprio ‘ring’ per paura di farsi male e affrontare le proprie debolezze, ai lottatori caduti e a chi, malinconicamente e disperatamente, cerca solamente una stella cadente da cavalcare. |
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Il mondo del Wrestling visto dietro le quinte, con i suoi pregi e i suoi difetti, tutti gli eccessi di un mondo più che vario. E poi c'è la trama, molto ben studiata e più che apprezzabile, la storia tra lavoro e vita parallela è fantastica. Come perder tutto nel corso della propria vita. E continuare a lottare per ciò che si è amato. Voto più che meritato.
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Il mondo del wrestling, così come quello dello spettacolo, rivela cosa si nasconde dietro il sipario, con i protagonisti vittime dei loro eccessi e della loro fama; col passare degli anni arrivano gli effetti collaterali: il distacco dai proprio affetti si fa profondo e insanabile, la difficoltà del ritorno alla vita normale dopo essere stati rigettati dal carrozzone luccicante sono insormontabili e le uniche soddisfazioni sono date dall'affetto dei vecchi fan. Aronofsky riesce nel suo racconto senza ricorrere luoghi comuni banali. Film da vedere assolutamente, anche per capire come funziona davvero il mondo del wrestling.
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