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Le storie d'amore sono sempre state attuali nel cinema. Il tuo film racconta la grande sofferenza di un uomo... |
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Proprio così. Il film è nato da un sentimento profondo che avevo assolutamente bisogno di esprimere e che ho condiviso con Ivan Cotroneo (sceneggiatore). Credo che l'uomo sappia soffrire esattamente come la donna e a me sembrava interessante e originale esprimere e mostare il dolore di un uomo che ama e non è amato. Troppo spesso il cinema ha offerto donne sofferenti per amore, ho provato ad invertire l'attenzione. |
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Risaltano montaggio e fotografia, quanto hanno inciso sullo stile del film? |
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Il nostro mestiere è decisamente collettivo. Ringrazio moltissimo Arnaldo Catinari (fotografia) e Walter Fasano (montaggio) perchè hanno saputo ascoltarmi e hanno interpretato nel mio stesso modo lo stile di questo film che aveva necessità assoluta d'intimità; vive di atmosfere, di cose non dette e sfiorate, per questo abbiamo cercato di tenere i colori spesso tenui, dando la sensazione di ovattare le cose. |
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E per le musiche, come mai Carmen Consoli? |
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La collaborazione con Carmen mi ha emozionato. Noi siamo amiche già da tempo, qualche anno fa diressi un suo videoclip e proprio in quella occasione lei mi svelò che avrebbe voluto comporre una colonna sonora. Appena mi si è presentata la possibilità, le ho subito fatto la proposta. Sono stata da lei in Sicilia e abbiamo avuto sempre un dialogo costante per ogni particolare del film. Carmen appena ha letto la sceneggiatura ha iniziato subito a comporre, praticamente già prima delle riprese avevamo tutti i motivi principali della colonna sonora che lei aveva creato solo leggendo la sceneggiatura. E' stato meraviglioso lavorare alle scene con la musica in sottofondo, credo abbia aiutato tutti, dagli attori alla troupe, a dare il meglio, certamente ci ha emozionato spesso. |
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La scelta di Xenia Rappoport, ormai una vera e propria star? |
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Ho incontrato Xenia in Hotel e appena le ho parlato ho avuto la sensazione che lei fosse perfetta per il film. Non la conoscevo personalmente ma l'avevo apprezzata tantissimo nel film di Tornatore ("La sconosciuta"). Il personaggio di Sara volevo avesse qualcosa di misterioso e di ambiguo. Volevo creasse continuamente sensazioni incerte, per dare l'idea di un personaggio senza dimora e pronta a fuggire. Per questo ho ritenuto che una protagonista straniera potesse meglio incarnare l'idea che avevo di Sara. Xenia è stata bravissima, incarnando perfettamente il carattere della mia protagonista. |
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