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Esce in più di cento copie "Live! - Ascolti record al primo colpo", film indipendente prodotto e interpretato da Eva Mendes.
Il film è un'avvincente satira sulla degenerazione dei costumi, legata alla produzione dei reality show televisivi. La bella Eva, nei panni della spregiudicata Katy, idea e realizza un programma con 6 concorrenti e soli 5 premi: il gioco è quello della roulette russa...
L'attrice cubano-americana presenta alla stampa romana il film, in uscita in Italia prima che negli Stati Uniti. |
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Come si è sentita nei panni di una dirigente televisiva così spregiudicata? |
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Sono stata molto orgogliosa di recitare in questo film, di impersonare questo ruolo, perché inizialmente questa parte era stata scritta per un uomo e a Hollywood c’è grande carenza di ruoli femminili. Inoltre ho avuto anche la possibilità di produrre questo film che induce senz’altro molte riflessioni. |
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E’ la prima volta che fa la produttrice; cosa l’ha spinta a produrre questo film? |
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Mi interessava fare un film che fosse anche fonte di riflessione, un film che uno può guardare e poi andare a prendere un caffè con gli amici e parlare di tutte le domande che il film ha suscitato, e cioè: è giusto partecipare a un programma così, c’è una forma di ambiguità morale, i partecipanti sanno quel che fanno e così via.
A Hollywood ci sono molti blockbuster, che io amo comunque, che sono superficiali, non inducono riflessioni, e allora mi sono detta: perché no, perché non fare anche qualcosa che faccia pensare un po’ di più, qualcosa di più intelligente, visto che in giro ci sono molti programmi televisivi che non hanno questa qualità. |
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Nel film si vede a più riprese un manifesto de “La Dolce Vita”: chi lo ha scelto? |
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E’ stata una scelta del regista, quindi non posso dare spiegazioni al posto suo. Io personalmente sono una grande ammiratrice di Fellini, quindi sono stata perfettamente d’accordo sulla scelta; forse avrei trovato più adatto “Le notti di Cabiria”. |
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Nel momento in cui Eva passa la mela al regista lui resta stregato dal meccanismo dei reality show… |
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Quella è la mia scena preferita, per tutti i riferimenti impliciti in quel passaggio della mela. |
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La storia di questo film si avvicina pericolosamente alla realtà; quanto pensa che questo film sia fiction e quanto invece vada incontro alla tv di oggi? |
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La parte che più fa paura è che questo concetto non si discosta tanto dalla realtà, e da qualche parte del mondo ci sarà qualche dirigente televisivo che sta meditando realmente su questa possibilità. |
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Cosa la attira nell’interpretare donne sempre con una certa ironia, e quali qualità – positive e negative – la attiravano di questo personaggio? |
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Non scelgo un ruolo femminile perché particolarmente sexy, particolarmente ironico o per altre qualità specifiche, perché questo in qualche modo metterebbe un’etichetta sul personaggio; piuttosto cerco di interpretarlo con tutto l’ambito della possibilità umane e quindi attingendo a tutta la mia esperienza.
Trovo che questo film abbia una forte componente di satira, sia anche divertente; il mio personaggio è divertente anche nella sua follia, in questa sua ambizione sfrenata. In diversi momenti mi sono trovata anche a ridere perché è un film che prende in giro la società americana, il modo di fare televisione. Quando ho iniziato a fare questo film pensavo che fosse un ambito tutto americano, poi invece ho scoperto che riguarda le televisioni di tutto il mondo. |
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E’ vero che incontrerà Simona Ventura? |
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Non ho la più pallida idea di chi sia, mi dispiace… |
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Qual è il peggio che si è visto finora nella televisione americana? C’è un progressivo peggioramento? |
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Ciò che veramente è disgustoso è quando un programma finge di avere cura o di interessarsi alle sorti dei suoi partecipanti, e invece quel che sta facendo è sfruttarli: c’è una mancanza di onestà totale. Non so se conoscete il “Jerry Springer Show”, dove prendono il partecipante e gli dicono in diretta che la moglie lo ha tradito col suo miglior amico, e cominciano le scenate… Lì mi sembra che ci sia una forma di manipolazione.
Però non sono venuta qui per condannare alcuni programmi piuttosto che altri, o dire quale sia il peggiore; semplicemente questo è disgustoso e da vent’anni mette in piazza tutta questa angoscia emotiva.
Penso che chiunque di noi faccia parte del problema, tenendo la televisione accesa e continuando a guardare un programma che gli fa schifo. |
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In continuazione assistiamo alla morte in diretta. Cosa pensa dell’attrazione dell’essere umano per questo spettacolo? |
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Non lo so. Penso che questa curiosità nei confronti della morte sia una cosa che appartiene all’essere umano. Lo dice anche il mio personaggio nel film, citando il Colosseo, la ghigliottina e il vasto pubblico che richiamavano. Anche Saddam Hussein parlava delle pene capitali come spettacoli capaci di attirare molto pubblico. |
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Come giudica dal punto di vista umano: è peggiore la produttrice che organizza il programma o il pubblico che lo segue ardentemente? |
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Questa è la vera domanda. Io non lo so, questo film rende quasi impossibile dare una risposta. |
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Cosa avrebbe fatto se non avesse avuto fortuna come attrice? |
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Se non avessi fatto l’attrice mi sarebbe piaciuto fare l’architetto o l’interior designer, qualcosa collegato all’architettura o al design. E’ per questo che amo molto Roma. |
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Il film è uscito in America? |
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No, esce prima qui che negli Stati Uniti. |
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