 |
|
Il film “Valérie - Diario di una ninfomane” è una trasposizione dell'omonimo romanzo di Valérie Tasso. Annunciato come film-scandalo, il film ha fatto parlare di sé più per quello che ha detto la scrittrice Valérie Tasso e per la locandina censurata che per il film in sé. A Roma, per presentare il film, si sono riunione Valérie Tasso e il suo alter ego finzionale Belén Fabra. Le due hanno raccontato la loro visione della sessualità femminile, del femminismo e le sue rivoluzioni, dei pregiudizi e delle censure che questi comportano. |
|
|
|
|
|
|
|
 Ci può raccontare di suoi eventuali imbarazzi nell'interpretare questo film? Ha lavorato anche con Valérie Tasso per preparare il personaggio? |
|
Belén Fabra: Ho lavorato sia con il regista Christian Molina che con la scrittrice Valérie Tasso, che già conoscevo e avevo visto diverse volte in televisione. Erano entrambi d'accordo sul fatto che non dovessi imitare la scrittrice ma piuttosto lavorare sulla comunicazione dell'essenza della persona e della sua esperienza.
Sono molto contenta di aver partecipato al film in quanto, anche se non condivido tutto del personaggio di Valérie, trovo che sia interessante approfondire temi come la paura della libertà e il bisogno di controllare tutto.
Sono stata invece delusa dalle reazioni che si hanno avuto in Spagna, in particolare a Madrid, e anche in altre nazioni. Ho sentito dire che il film incinta al peccato, ma non capisco di cosa si stia parlando. Il sesso non è un peccato, è prima di tutto un piacere. Darsi piacere non deve creare problemi, altrimenti sì si rischia di andare contro la natura umana... |
|
| Gli uomini nel film sono rappresentati, oltre che ricchi e borghesi, come dei violenti e possessivi. Volevo una sua opinione... |
|
Valérie Tasso: Non so se ha letto il libro...a me non piace associare il sesso e la violenza, perchè associare le due cose presupporrebbe esporre un giudizio morale. Io lotto contro i cliché perché il sesso per me è un valore e non un problema, quando invece parliamo di educazione sessuale parliamo di problema e non di valore.
La censura non dovrebbe agire né sul termine 'ninfomane' né sulla locandina né sulle scene di sesso. E' un dibattito sul potere che controlla il sesso, c'è una specie di analogia con la morte. Si tratta di capire sostanzialmente cosa fare dei miei genitali. Mi pare di capire che qui in Italia sono di proprietà dello stato. E' questo il vero problema sollevato dal film. Ninfomane è una parola presente sul dizionario, usare ipersessuale sarebbe soltanto un'inutile ipocrisia.
Il problema che crea il film è che sta dando un forte colpo al coitocentrismo. Si passa da un prototipo di 'donna desiderabile' a 'donna che desidera'. Il prototipo della pubblicità va combattuto e questo film in un certo senso destabilizza la società patriarcale.
Per quello che riguarda gli uomini...beh non voglio accusarli, io sono una femminista moderata, voglio solo che da oggetto desiderato la donna passi a soggetto desiderante, voglio ribaltare i ruoli ma senza passare da vittima a carnefice. Io faccio proselitismo a favore della libertà individuale, tutto qui. |
|
| Non solo in Italia, anche in Spagna però si è finito per censurare la locandina. Non sarà forse che la ninfomania è un qualcosa che esula dalla norma e che quindi va trattata in un certo modo? |
|
Belén Fabra: No beh io sono d'accordo con Valérie, quando una persona non riesce a controllare la propria sessualità si etichetta subito come ninfomane. Non mi piacciono le categorie e le etichette. Non mi piace nemmeno che di una persona si dica che è schizofrenica.
Valérie Tasso: Intervengo per dire che la ninfomania è un'invenzione dell'uomo per poter controllare la donna, non ci deve essere necessariamente una connotazione negativa. La parola si rifà all'utero che a sua volta deriva dall'isteria.
Belén Fabra: Torno sul discorso della censura per dire che in Spagna in realtà non c'è stata censura. C'è stata, però, forte a Madrid, che però non è tutta la Spagna è soprattutto in quel caso è stata una forma di autocensura preventiva.
Valérie Tasso: Volevo fare un'altra precisazione sul fatto che quando ho detto che la ninfomania non esiste intendevo che il sesso non può dare "dipendenza" perchè vorrebbe dire dargli la connotazione di un problema. |
|
| Parlando del film: ho visto poca gioia nel sesso proposto dal film e soprattutto quando la protagonista smette di prostituirsi sembra fare una scelta più di comodo che di vita. I personaggi maschili sono molto borghesi e caricaturali. E poi...come mai la figura più felice e serena sembra essere la nonna, che viene da un periodo certamente di oppressione sessuale? |
|
Belén Fabra: La vicenda della protagonista è un po' una discesa agli inferi. In un dialogo iniziale con la donna Valérie sembra essere totalmente distruttiva, però non è vero che non riesce a godere a pieno della vita.
I personaggi maschili non sono positivi. La responsabilità primaria è dell'uomo, ma la capacità di uscire da alcune situazioni dovrebbero dipendere quasi esclusivamente dalla donna. Secondo me il personaggio si sente in trappola perché diversa, ma c'è sempre il coraggio nelle sue scelte.
C'è una frase di una canzone di Jovanotti che apprezzo molto: "La vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare". Bisogna andare oltre, magari non come fa Valérie, ma bisogna saper rischiare, a costo di sbagliare. |
|
|
 |
Ultime Interviste |
|
|
 |
Tomm Moore La canzone del mare: "voglio che i bambini conoscano le nostre storie e leggende" |
 |
|
Alexandra Leclère Benvenuti... ma non troppo: "una commedia pura che fa riflettere" |
|
|
Martin Zandvliet Land of mine - Sotto la sabbia: "una storia importante e sostanzialmente sconosciuta" |
|
|
Andrew Haigh Weekend: "un'onesta, intima, autentica storia d'amore" |
|
|
Brian Helgeland Legend: "Come si racconta la vita di una persona realmente esistita?" |
|
|
Carlo Verdone L'abbiamo fatta grossa: "la critica di costume deve essere parte della commedia" |
|
|
Virág Zomborácz Mózes, il pesce e la colomba: "ho iniziato a scrivere sceneggiature a sei anni! |
|
|
Francesco Calogero Seconda Primavera. "la capacità di interpretare la realtà è spesso contraddittoria" |
|
|
Vincenzo Salemme Se mi lasci non vale: "l'amicizia e l'amore devono essere credibili" |
|
|
Lorenzo Vigas Ti guardo: "ogni uomo cerca di riempire una vasta mancanza di emozione" |
|
|
|
