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Arriva sugli schermi italiani venerdì 6 novembre, distribuito da Universal Pictures, "Nemico Pubblico – Public Enemies", il nuovo film di Michael Mann a tre anni da "Miami Vice". Gangster movie con John Dillinger da una parte e l'FBI dall'altra, "Public Enemies" vede Christian Bale nel ruolo del detective Melvin Purvis, soprannominato "il Clark Gable dell'FBI". L'ufficio stampa del film ha messo a disposizione della stampa una breve intervista al protagonista, alla sua prima collaborazione con Michael Mann. |
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Melvin Pulvis all’epoca vantava il maggior numero di arresti all’interno dell’FBI. Cosa lo ha reso tanto grande nel suo lavoro? |
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Ancora oggi detiene questo record. Era molto amato dai suoi uomini, li trattava incredibilmente bene, fu un ottimo capo. Cioè, aveva grande accortezza, integrità, era molto esperto in ciò che faceva: era cresciuto cacciando e veniva dalla campagna e fu in grado di raggiungere in giovane età uno straordinario successo. Credo avesse un’integrità che avvertì di aver definitivamente compromesso quando lavorava per l’FBI, e questo lo portò ad abbandonarla. |
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C’è voluto molto coraggio ad affrontare il suo capo per dirgli che i loro uomini non potevano farlo, no? |
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Hoover era un brillante visionario e in definitiva la sua visione portò a creare l’eccellente organizzazione che abbiamo ancora oggi. Ma quel che vediamo a questo punto è il travaglio iniziale, e per raggiungere il successo in poco tempo richiese ai suoi uomini azioni che probabilmente – certamente – sentiva essere moralmente aberranti. Quindi, nonostante questo incredibile successo, credo che abbia sentito di pagare un prezzo troppo alto, e per questo lasciò l’FBI subito dopo aver portato Dillinger sul fondo. |
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Lo hai anche descritto come il Clark Gable dell’FBI, puoi spiegarti meglio? |
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E’ come veniva chiamato egli stesso all’epoca, ricordo che qualcuno mi disse che anche “Dick Tracy” era basato su Melvin Pervis. Era una figura molto affascinante paragonata alla gran parte degli agenti dell’epoca, era molto elegante, indossava i completi migliori, guidava le auto migliori, andava a cavallo all’inglese: era un vero gentleman. |
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Hai anche detto che ci sono delle somiglianze tra lui e Dillinger: |
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Quello a cui mi riferivo era il fascino che entrambi esercitavano sulla stampa, erano entrambi sulle prime pagine di molti quotidiani. In realtà era una cosa che a Dillinger piaceva moltissimo, lui era davvero bravo a vendersi. Purvis invece era a disagio e faceva di tutto per attribuire ogni successo a tutta l’FBI e ad Hoover. |
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Tu tendi ad essere molto dettagliato nelle tue interpretazioni, Michael Mann fa lo stesso nel girare i suoi film: come è stato lavorare insieme? Ti ha aiutato a scendere più in profondità? |
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Se possibile, sì. E’ stata un’esperienza meravigliosa lavorare con Michael,è un uomo affascinante e credo sia uno dei migliori registi in circolazione. Tratta ogni film come un’investigazione, è un grande detective, ha una conoscenza enciclopedica di ogni cosa racconti. E’ molto scrupoloso, incredibilmente eloquente, è stato di grande soddisfazione lavorare con un uomo del suo calibro. |
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E come è stato allenarsi con le pistole? |
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E’ stato divertente. Ci sono sembrate molto semplici da maneggiare e Purvis era davvero abile con le armi. |
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