Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Intervista: Catherine Corsini

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Esce venerdì 5 marzo "L'amante inglese" ("Partir" il titolo originale), dramma sentimentale firmato da Catherine Corsini. L'ottima Kristin Scott Thomas interpreta Suzanne, alle prese con la routine di un rapporto stanco e ripetitivo, e improvvisamente travolta dalla passione per Ivan, rude e silenzioso operaio spagnolo. "L'amante inglese" sarà distribuito nelle sale italiane dalla Teodora Film, che ha diffuso una breve intervista alla regista, in cui ci svela qualche retroscena tra cui l'uso delle musiche dei film di Truffaut.
Intervista Catherine Corsini: Domanda 1"L'amante inglese" è una storia d’amore senza compromessi:
Credo che ogni regista, a un punto della sua carriera, senta il bisogno di confrontarsi con una genuina storia d’amore. Avevo voglia di raccontare una vicenda classica, che fosse semplice e lineare ma al tempo stesso mi permettesse un ritratto femminile simile a quello delle eroine di cui ho sempre sognato, donne come Anna Karenina e Madame Bovary. Questo era lo spunto iniziale: una donna che osa rinunciare a tutto per una nuova vita. Non è disposta a fare compromessi, forse perché sa che non può più negarsi alle occasioni che il destino le offre. Neanche i figli possono trattenerla. Ho provato a mostrare la forza del desiderio, la sua inevitabilità e la sua irruzione in un’esistenza normale e ordinata.
Intervista Catherine Corsini: Domanda 2Il ruolo della donna nella coppia:
C’è una dimensione sociale e politica molto forte nel film, relativa al ruolo della donna nella coppia. Il punto di vista è chiaramente femminista: Suzanne è in trappola, non ha indipendenza finanziaria ed è completamente alla mercè del marito, che usa ogni mezzo a sua disposizione, anche il più disgustoso, per impedirle di lasciarlo. "L'amante inglese" è la storia di una donna che si autoesclude dal proprio contesto sociale, che si emancipa a ogni costo. Ha vissuto per anni in una prigione dorata e all’improvviso il desiderio, l’amore e la passione la spingono a lasciarsi tutto alle spalle. Suzanne si getta a capofitto nella relazione con Ivan, sapendo di non poter tornare indietro, e con lui impara di nuovo a essere se stessa.
Intervista Catherine Corsini: Domanda 3La protagonista è Kristin Scott Thomas:
Kristin ha una qualità misteriosa, una bellezza fredda, una durezza apparente intaccata da una malinconia che la rende fragile e vulnerabile. Era la scelta ideale per interpretare una donna avvolta all’esterno da un conformismo borghese in cui uno strappo improvviso rivela la disperazione sottostante. Oltre al fatto, naturalmente, che si tratta di un’attrice capace di mostrare le emozioni con incredibile intensità. Basti pensare a quella sottile, virtualmente impercettibile trasformazione del suo viso, dalla passività iniziale alla terribile determinazione del finale.
Intervista Catherine Corsini: Domanda 4Il film è girato a Nîmes, con la sua luce particolare:
Ho scelto di girare a Nîmes per la sua luce e il suo calore. Le riprese si sono svolte d’estate, a metà agosto: il clima era torrido e opprimente, ma era quello che cercavo, per esaltare il desiderio dei personaggi.
Peraltro, questo è il quarto film in cui collaboro per la fotografia con Agnès Godard, che ha un modo molto delicato di girare le scene d’amore, che volevo fossero al tempo stesso crude e romantiche. Ma la cosa più importante è che sapevo che Agnès avrebbe dato al film una luce sensuale, capace comunque di enfatizzare anche gli aspetti problematici dei protagonisti. La storia d’amore doveva essere sublimata conferendole grazia e bellezza.
Intervista Catherine Corsini: Domanda 5Il lavoro con gli attori:
Il mio obiettivo è che gli attori stiano sempre in allerta. Provo a scovare le loro debolezze e il loro mistero, facendoli venire allo scoperto e rompendo il sistema a cui si affidano in modo che si sentano in pericolo. E' così che spero riescano a darmi qualcosa che non hanno dato a nessun altro. Voglio che succeda qualcosa tra gli attori e i rispettivi personaggi, che un elemento di verità finisca per emergere.
Solo in fase di montaggio, ad esempio, mi sono accorta che in alcune scene si poteva sentire battere il cuore di Kristin.
Intervista Catherine Corsini: Domanda 6La musica di Truffaut:
Nel film vengono usate alcune musiche scritte da Georges Delerue e Antoine Duhamel per i film di Truffaut ("Finalmente domenica", "La signora della porta accanto" e "La mia droga si chiama Julie"). Con il mio montatore abbiamo iniziato provando un brano di Delerue su una scena, poi un’altra, quindi un’altra ancora... L’effetto era magico: funzionava così bene che non avrei potuto più farne a meno. Queste musiche riuscivano a dare al film una dimensione ancora più romantica, e il mio entusiasmo era alle stelle quando finalmente abbiamo ottenuto i diritti per usarle.
Intervista Catherine Corsini: Domanda 7Il finale:
Il finale dà la chiave di lettura del film, per questo appartiene al regista. Mi piacciono i finali in cui, al di là di tutte le peripezie, l’amore trionfa, anche quando questo comporta un prezzo altissimo da pagare. E' un modello narrativo classico, ma il suo vantaggio è che può essere rivisitato e utilizzato all’infinito. Oltre al fatto che tutti noi sogniamo un’intensa storia d’amore e i film ci consentono di vivere quello che non permettiamo a noi stessi di sperimentare nella vita quotidiana.
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L'amante inglese
di Catherine Corsini
Drammatico, 2009
95 min.
Film diretti:
2009  L'amante inglese
2006  Les ambitieux
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