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La terza e ultima puntata dell'indagine sulle sale di quartiere romane ci porta nel quartiere simbolo di Roma, Trastevere, dove siamo già stati per la prima puntata. Gestito da Andrea Bonardo, l'Alcazar è una sala di prima visione che ha scelto di programmare film d'autore principalmente europei; particolarità della sala trasteverina è la proiezione in lingua originale (con i sottotitoli in italiano) del lunedì, giorno feriale in cui fa registrare il maggior afflusso. Intervista realizzata da Flavia D'Angelo. |
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 Il Cinema Alcazar è uno dei cinema storici di Trastevere: quanto è forte oggi il legame con il quartiere? |
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L’Alcazar ha scelto di programmare esclusivamente film d’autore, con una particolare attenzione ai prodotti europei. Il nostro pubblico è quindi formato principalmente dagli amanti di questo cinema, non necessariamente residenti a Trastevere o nei quartieri vicini.
Si tratta di un pubblico di appassionati, disponibile anche a spostarsi in altre zone della città per vedere il film a cui è interessato. La nostra programmazione attira soprattutto una fascia di pubblico compresa tra i trentacinque e i sessant’anni, con una tendenza all’aumento dell’età media. Questi spettatori hanno fiducia nelle scelte di programmazione del nostro cinema e spesso scelgono di vedere un film proprio perché noi lo teniamo in sala. Oltre a questo pubblico, che cerca il film di qualità, abbiamo anche un numero notevole di spettatori più propriamente del quartiere. |
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| L’Alcazar è uno dei pochissimi cinema a Roma che proietta film in versione originale con sottotitoli... |
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In effetti siamo uno dei pochi cinema a Roma che offre questa possibilità. Abbiamo però un ottimo riscontro, dovuto anche al fatto che a Trastevere abitano moltissimi stranieri, che costituiscono una parte notevole del pubblico delle proiezioni in lingua originale. Per esempio, il Lunedì abbiamo un afflusso di pubblico superiore alla media del giorno feriale, proprio grazie ai film in lingua originale.
Oltre ai residenti stranieri del quartiere, e alle persone che comunque desiderano vedere un film in versione originale, abbiamo notato che anche gli spettatori con problemi di udito apprezzano la possibilità di vedere un film sottotitolato. |
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| I nuovi cinema inaugurati a Roma negli ultimi anni sono quasi tutti grandi multisala. Quale può essere il futuro di una monosala che fa programmazione d’autore? |
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Personalmente ritengo che il cinema monosala non potrebbe sopravvivere se cercasse di competere con i multisala sulla programmazione commerciale. Tuttavia, la nostra esperienza prova che una strategia di specializzazione verso un pubblico di nicchia ma numeroso – e in aumento negli ultimi anni – può essere vincente.
Bisogna anche notare che gli spettatori di un certo tipo di cinema difficilmente riconoscono il grande multisala come uno spazio adeguato, e a parità di scelta preferiscono indirizzarsi verso il monosala. Il Cinema Alcazar è vissuto come uno spazio tradizionale per il cinema di qualità, a differenza di cinema più grandi e organizzati diversamente. Ne è la prova il fatto che i film di autore programmati nelle grandi multisale hanno avuto incassi notevolmente inferiori alle copie proiettate nelle sale dei circuiti alternativi. |
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| Cosa pensate della possibilità di variare la programmazione del cinema nel corso della giornata, adattando lo spettacolo alla richiesta degli spettatori delle diverse fasce orarie? |
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Abbiamo sperimentato questa possibilità programmando “La marcia dei pinguini” in orario pomeridiano, in abbinamento con un altro film nella fascia serale. L’esperimento ha avuto una buona riuscita, ma la variazione verticale della programmazione presenta ancora troppe difficoltà.
Innanzi tutto è necessario accordarsi con i distributori dei film e convincerli a tenere il film in sala solo per una parte della giornata. Poi c’è il problema di informare adeguatamente il pubblico di una programmazione variata, diversa da quella tradizionale a cui siamo abituati. |
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