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In occasione dell'uscita del suo ultimo film Christopher Nolan parla delle sue fonti d'ispirazione, della differenza tra visione oggettiva e visione soggettiva della realtà, della tecnologia 3D. “Inception” è un thriller fantascientifico che ruota intorno al potere delle idee, capaci di cambiare tutto. Protagonista è Leonardo Di Caprio, un manager in grado di entrare nei sogni della gente per impiantare o estrarre informazioni. |
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Il progetto era molto rischioso, con addirittura 160 milioni di dollari di budget. Al momento, in tutto il mondo ne ha guadagnati già 750 milioni. Si aspettava questi risultati? |
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No, sicuramente i risultati sono stati ben al di là delle aspettative e speranze. Quello che temevo era che il film fosse male interpretato, perché pur essendo un film per il grande pubblico è particolarmente cerebrale. |
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La struttura del film ricorda un videogame. Quali sono state le sue fonti d'ispirazione? |
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Sono passati circa 10 anni da quando ho cominciato a pensare a questo film. Le fonti d'ispirazione credo possano essere molteplici, dallo scrittore Borges a Ridley Scott (Blade Runner), da Kubrick (2001: Odissea nello spazio) a Matrix, ma anche il mio Memento... cos'è veramente reale? Mi interessava chiedermi cosa succederebbe se uno scoprisse che il proprio mondo non è reale. Il sogno nel sogno è un concetto abbastanza complicato, probabilmente 10 anni fa il pubblico sarebbe stato meno pronto di fronte a un film come questo, ma ormai tra computer, menu, sottomenu ecc. ci siamo abituati un po' tutti a questi tipi di percorsi. |
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Il suo film è sicuramente raffinato, ma ultimamente sembra che nei film più si va verso la fine più non si riesca a evitare i combattimenti, caso emblematico ne è Avatar. Pensa che le sue scene di "azione" siano tutte funzionali al film? |
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Sostanzialmente io faccio dei Blockbuster, che per me significa azione e sinceramente provo divertimento e gioia nel girare questo tipo di scene. Sul discorso della funzionalità...beh, credo che le scene d'azione in questo film siano più funzionali che in tanti altri film, mi serviva per far vedere veramente questi altri mondi, in un crescendo secondo me significativo. |
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Aronofsky a Venezia ha detto che ormai, per via delle produzioni, per i registi è difficile fare quello che si vuole veramente in un film e che l'unica eccezione è rappresentata da Christopher Nolan in Inception. E' così? |
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Certamente quello che siamo riusciti a fare con Il Cavaliere Oscuro ci ha permesso di avere la libertà di fare sostanzialmente quello che volevamo. Spero, in questo senso, che il successo di Inception incoraggi le produzioni a rischiare e a lasciare più libertà ai registi, spero che il mio film dia spunti, in tutti i sensi. |
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I protagonisti dei suoi film sono sempre tormentati. Da dove viene questa loro caratteristica? |
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Io non cerco di analizzare troppo in realtà. Quello che volevo analizzare veramente in questo film non era tanto il tormento di un uomo ma piuttosto da differenza tra visione oggettiva e visione soggettiva della realtà. |
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E' importante che sia il Cinema a occuparsi e a interrogarsi sulla virtualità? |
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Credo che il Cinema sia il mezzo ideale per esplorare realtà alternative. Ha a sua disposizione tante frecce al suo arco come gli effetti speciali, gli effetti sonori, la fotografia... |
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Cosa ne pensa del 3D? Può rientrare nei progetti futuri? |
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Sinceramente la cosa che mi preoccupa di più nel 3D è la luminosità dell'immagine, ridotta dagli occhiali che si è costretti a indossare. Credo che l'utilizzo del 3D dipenda sostanzialmente dal tipo di soggetto di un film e dal pubblico a cui è destinato. Il 3D lo vedo ad ogni modo più adatto per qualcosa di più "piccolo", come per esempio un videogame. |
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Il soggetto di Inception potrebbe essere uno spunto per una serie-tv o una serie a fumetti secondo lei? |
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Quello che è certo è che il mondo di Inception è un mondo potenzialmente infinito. Stiamo mettendo a punto un videogioco di Inception, mettendoci dentro cose che magari nel film non era giusto mettere... |
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