Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Intervista: Luca Lucini

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Esce venerdì 26 novembre, in 250 copie, "La donna della mia vita", sesto film di Luca Lucini. Una commedia (e sono sei...) sentimentale sul gioco dei ruoli, afferma il regista milanese, di cui riportiamo l'intervista rilasciata alla casa di distribuzione, la Universal Picture. Nel cast Luca Argentero, al terzo film con Lucini, Alessandro Gassman, Stefania Sandrelli, Valentina Lodovini e Giorgio Colangeli. Tratto da un soggetto di Cristina Comencini.
Intervista Luca Lucini: Domanda 1Di cosa parla il film?
È una commedia che racconta una famiglia un po' particolare, in cui la madre influenza in modo decisivo il destino dei suoi figli: due fratelli di padri diversi a cui sono stati affibbiati dei ruoli sociali non corrispondenti alla loro vera natura che prima o poi verrà inevitabilmente fuori.
La mia prima fonte di ispirazione è stata la commedia americana anni '50 (più tardi anche europea), sofisticata ed elegante, in cui i grandi protagonisti erano gli attori e gli ambienti, spesso borghesi, a cui facevano da contraltare percorsi psicologici dei personaggi molto interessanti. C'era, anche da parte nostra, la volontà di raccontare un ambiente molto borghese senza alcun atteggiamento moralistico. Dopo “Solo un padre”, in cui affrontavo un tipo di commedia drammatica – se così si può definire - o “Oggi Sposi”, in cui esploravo il suo lato grottesco, mi interessava analizzare un'altra potenzialità della commedia: quella familiare, sentimentale, quella che approfondisce i legami familiari e non vuole solo far ridere.
Un elemento cruciale per la cifra stilistica del film è stata la fotografia. Ho voluto collaborare con Sandro Bolzoni che conosco da dagli inizi e insieme abbiamo scelto una luce molto naturale per dare maggiore eleganza e profondità alle bellissime scenografie di Totoi e ai bellissimi costumi di Gabriella Pescucci.
Intervista Luca Lucini: Domanda 2Parlaci dei personaggi del film.
I protagonisti del film sono due fratelli, figli di padri diversi, che hanno preso, indirizzati forse anche dalla madre, strade diverse: uno, Gassman, po' farfallone, amante delle donne, conquistatore incallito, l'altro, Argentero, timido, riservato e a disagio nel gestire le storie d'amore.
Nel corso del film il loro atteggiamento si modificherà, così come il loro rapporto, e entrambi si riveleranno per ciò che sono realmente.
Alla fine del film c'è una scena molto importante, in cui in qualche modo si riavvicinano e i loro ruoli sembrano invertirsi.
Intervista Luca Lucini: Domanda 3Cosa ti ha colpito di questa storia?
Quello che mi ha colpito di più della storia è stato proprio questo approccio elegante alla commedia: mi piaceva l'idea di approfondire l'umanità dei personaggi coinvolti e, soprattutto, di raccontare questo gioco dei ruoli, in cui alla fine nessuno rispettava il proprio e si trovava ad interpretare una parte diversa da quella voluta per loro dalla famiglia. Abbiamo chiaramente lavorato sulla sceneggiatura e fatto accurate scelte di cast: con Gassman e Argentero avevo già lavorato – con il primo in pubblicità, con l'altro per due volte al cinema - per cui mi sono trovato subito benissimo e fra loro si é creata una bella alchimia al punto da sembrare veramente fratelli. Stefania Sandrelli, poi, è stata fantastica, il personaggio sembra scritto su di lei: una mamma a cui perdoni tutte le cose che ha fatto nella vita e che emergeranno durante il film. Bravissimi anche Valentina Lodovini e Giorgio Colangeli, che ha interpretato il personaggio con una fantastica cadenza lombarda.
Intervista Luca Lucini: Domanda 4Cosa si può aspettare il pubblico da questo film?
Mi auguro il piacere di vedere una commedia ben recitata e ben interpretata e di scoprire delle cose molto interessanti sui rapporti familiari che probabilmente coinvolgono e riguardano un po’ tutti.
“La donna della mia vita” è una commedia brillante e sentimentale in cui si racconta la storia di una famiglia allargata, condizione sempre più diffusa al giorno d?oggi, e il modo in cui questi rapporti si esplicano e si modificano. Quello che è venuto fuori dalle sceneggiatrici Giulia Calenda e Teresa Ciabatti, è veramente interessante, divertente, molto attuale: un bizzarro nucleo borghese che non viene né elogiato né criticato, ma semplicemente raccontato per quello che è, con pregi e difetti.
Intervista Luca Lucini: Domanda 5Qual è stato il tuo rapporto con il cast?
In realtà il rapporto con Luca è bellissimo. Abbiamo per certi versi la stessa visione di cinema: la volontà di raccontare storie, di divertirci anche a volte rischiando e, soprattutto, il rispetto per questo lavoro che, si sa, è destinato ad un pubblico. Un grande pregio di Luca è la volontà di interpretare ogni personaggio con quella caratteristica, quella personalità; io e Luca abbiamo lavorato insieme in tre occasioni e ogni volta i suoi personaggi sono stati totalmente diversi l’uno dall’altro.
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