Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Intervista: Giorgia Cecere

Invia questa pagina via e-mail a chi vuoi tu Stampa questa pagina
"Il primo incarico", in uscita in una dozzina di copie venerdì 6 maggio, distribuito da Teodora Film, è il primo lavoro da regista di Giorgia Cecere, già assistente di Gianni Amelio e sceneggiatrice per Edoardo Winspeare. Isabella Ragonese veste i panni di una giovane maestrina nella puglia dei primi anni '50, che riceve il suo primo incarico a 150 chilometri da casa, e deve separarsi dalla famiglia e dall'uomo che ama. L'ufficio stampa del film ha diffuso una breve intervista alla regista, che parla della nascita e della lavorazione del suo film.
Intervista Giorgia Cecere: Domanda 1Il lato meraviglioso dell’esistente:
Da piccola amavo i film dei cowboy, che se ne andassero alla fine da soli verso chissà dove. La libertà l’ho imparata dai film. Guardandoli in televisione, nel piccolo tinello della nostra casa nell’ultimo paese del Capo di Leuca, scoprivo che il mondo era grandissimo, si poteva percorrere in lungo e in largo, si potevano fare cose incredibili, comportarsi in modi stravaganti, baciarsi all’improvviso tra sconosciuti, ballare sotto la pioggia. Ho voluto imparare a fare i film per raccontare il lato meraviglioso (e certo anche terribile) dell’esistente, il fatto che in qualunque momento può succedere qualunque cosa dentro e fuori di noi.
Intervista Giorgia Cecere: Domanda 2Un western dei sentimenti:
Con Xiang-Yang ci siamo detti spesso che questo film era un western dei sentimenti. L’ho scritto con lui e con Pierpaolo Pirone, di cui conoscevo già la scrupolosa sensibilità narrativa e, in questo caso particolarmente utile, la sua passione per Truffaut, per un cinema allo stesso tempo leggero e profondo. Li Xiang-Yang invece è anche soprattutto un pittore. In realtà da quando lo conosco mi è stato compagno e maestro nell’arte cinematografica (prima di studiare al C.S.C. era all’Accademia del Cinema di Pechino), continuando però sempre a dipingere splendidi quadri. Dico questo per rendere più chiaro il modo in cui è nato il film: durante i nostri incontri di scrittura, mentre via via la storia si svolgeva davanti ai nostri occhi, noi parlavamo della luce, del tipo d’immagini, delle scenografie, dei costumi, delle sembianze di questo o quel personaggio.
Poiché il mondo evocato dal film ha sempre avuto nella mia testa una vividezza particolare: è il mondo in cui sono vissuti mia madre e mio padre, alla cui storia mi sono ispirata.
Intervista Giorgia Cecere: Domanda 3La ricerca visiva:
Il fatto che il film sia ambientato in luoghi e in un tempo lontani mi ha comunque offerto l’occasione per una ricerca di valore visivo che sentivo necessaria: volevo ricreare un mondo che fosse bello e curioso da guardare, vivo come fosse presente eppure diverso da quanto ci circonda nella vita quotidiana. Troppe cose restano nascoste dentro i nostri giorni, bisogni e desideri profondi che non riusciamo più a percepire se non come una vaga continua frustrazione.
Intervista Giorgia Cecere: Domanda 4Amore immaginario:
Volevo raccontare l’avventura di questa giovane donna che con tanta fatica e meraviglia scopre ciò che davvero vuole nella vita rendendola il più possibile trasparente alla percezione dei sensi: tutte noi siamo state almeno una volta Nena, abbiamo costruito almeno una volta un amore immaginario di tale potenza da poter essere disperate all’idea di perderlo, a tutte noi la vita poi ha svelato la verità dolce/amara che quell’amore era niente.
Intervista Giorgia Cecere: Domanda 5Gli attori:
E questo non vale solo per l’amore, vale oggi per un’infinità di cose. In questa favola moderna si racconta il lungo viaggio che compie Nena per arrivare alla propria originaria possibile felicità (è necessario dire che è fatta di tutt’altro da quello che siamo in genere indotti a credere?). E poiché volevo che intorno a lei ci fosse un mondo vivo e diverso dal consueto, accanto alla vera co-protagonista della storia, la Natura nel susseguirsi delle stagioni, ho cercato interpreti che fossero giusti, aderenti ai personaggi ma non troppo familiari al pubblico. Alla fine, dopo una lunga ricerca, è avvenuto che fossero tutti, tranne Isabella, non attori. È stato il rischio maggiore che ho corso e ho potuto farlo solo sapendo della speciale bravura di Isabella (non c’è mai stata un’altra Nena da quando ormai un bel po’ di tempo fa, attrice semisconosciuta, ho avuto il piacere d’incontrarla: lei ha avuto la pazienza di aspettare che il film si realizzasse, la grazia di restare come l’avevo vista la prima volta, la capacità di diventare nel frattempo l’attrice più interessante della sua generazione). Oggi comunque non potrei immaginare altri interpreti nei panni di ognuno di quei personaggi. So che l’intima coerenza di quanto è narrato dipende molto dalla circostanza che sono tutti come sbucati davvero da quei saloni o da quelle misere stanze.
Ultime Interviste
Intervista: Tomm Moore Tomm Moore La canzone del mare: "voglio che i bambini conoscano le nostre storie e leggende"
Intervista: Alexandra Leclère Alexandra Leclère Benvenuti... ma non troppo: "una commedia pura che fa riflettere"
Intervista: Martin Zandvliet Martin Zandvliet Land of mine - Sotto la sabbia: "una storia importante e sostanzialmente sconosciuta"
Intervista: Andrew Haigh Andrew Haigh Weekend: "un'onesta, intima, autentica storia d'amore"
Intervista: Brian Helgeland Brian Helgeland Legend: "Come si racconta la vita di una persona realmente esistita?"
Intervista: Carlo Verdone Carlo Verdone L'abbiamo fatta grossa: "la critica di costume deve essere parte della commedia"
Intervista: Virág Zomborácz Virág Zomborácz Mózes, il pesce e la colomba: "ho iniziato a scrivere sceneggiature a sei anni!
Intervista: Francesco Calogero Francesco Calogero Seconda Primavera. "la capacità di interpretare la realtà è spesso contraddittoria"
Intervista: Vincenzo Salemme Vincenzo Salemme Se mi lasci non vale: "l'amicizia e l'amore devono essere credibili"
Intervista: Lorenzo Vigas Lorenzo Vigas Ti guardo: "ogni uomo cerca di riempire una vasta mancanza di emozione"
Archivio Interviste
 2024    Gen  Feb  Mar  Apr  
 2023    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2022    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2021    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2020    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2019    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2018    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2017    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2016    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2015    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2014    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2013    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2012    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2011    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2010    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2009    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2008    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2007    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2006    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2005    Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
Il primo incarico
di Giorgia Cecere
Drammatico, 2010
90 min.
Film diretti:
2015  In un posto bellissimo
2010  Il primo incarico
Atri film:
2003  Il miracolo
2000  Sangue vivo
Est Film Festival 2011
23 luglio-1 agosto - Montefiascone (Viterbo)
Festival di Venezia 2010
67a Mostra del Cinema dall'1 all'11 settembre
Maggio 2011 al cinema
Le offerte cinematografiche del mese di Maggio
Giorgia Cecere
Leggi l'intervista a Giorgia Cecere per “In un posto bellissimo