Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Intervista: Céline Sciamma

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Esce nelle sale italiane venerdì 7 ottobre, distribuito da Teodora, “Tomboy”, scritto e diretto dalla francese Céline Sciamma. Il film ha vinto il Teddy Award all'ultimo Festival di Berlino, e ha ricevuto il premio sia del pubblico che della giuria al Torino GLBT Festival. Protagonista è Laure, una bambina di dieci anni che, cambiando casa, decide nel nuovo ambiente di farsi credere un maschio facendosi chiamare Michael. L'intervista che segue è tratta dal materiale per la stampa diffuso dall'ufficio stampa del film.
Intervista Céline Sciamma: Domanda 1La filosofia produttiva del film:
Tomboy” è stato realizzato in tempi incredibilmente brevi. Ho scritto la sceneggiatura in 3 settimane e pochi mesi dopo stavamo girando. Le riprese sono durate 20 giorni, con un budget iniziale di 500.000 euro e una troupe di 15 persone. Questi numeri riflettono bene lo spirito del film, radicale e dinamico. Volevamo credere che fosse possibile lavorare in una prospettiva diversa da quella consueta, con i tempi di scrittura e di ricerca di finanziamenti molto lunghi. Questo progetto è stato concepito in questo modo, è la sua filosofia.
Intervista Céline Sciamma: Domanda 2Cosa volevi raccontare?
Il film è costruito intorno a un argomento molto semplice e forte, ossia la storia di un personaggio con un’identità segreta. Si tratta di un tema classico, molto usato nel cinema americano (il poliziotto infiltrato, la doppia vita), che permette una narrazione forte, ricca di suspense e empatia. Il personaggio ha un obiettivo ben definito e gioca attivamente su due fronti. Partendo da questo efficiente meccanismo di scrittura, ho avuto anche il tempo e la libertà di comporre un ritratto vivido dell’infanzia. Naturalmente, ero anche molto interessata al tema dell’identità sessuale e del genere: l’infanzia è spesso dipinta come un’età dell’innocenza, ma io credo che sia una stagione della vita piena di sensualità e emozioni ambigue. Ed è così che volevo raccontarla.
Intervista Céline Sciamma: Domanda 3E' stato facile trovare la protagonista?
La nostra prima preoccupazione era il casting, poiché il ruolo di Laure rappresentava una sfida davvero ardua. Inoltre, avevamo pochissimo tempo per i provini e solo 3 settimane a disposizione prima della scadenza per ottenere il permesso di girare con dei bambini durante l’estate. Il casting director ha accettato la sfida, pur sapendo che non avremmo avuto il tempo di andare a cercare volti nuovi nelle scuole o nei giardini pubblici, ma avremmo dovuto considerare solo i piccoli attori già iscritti alle agenzie.
So che quello che sto per raccontare sembra il solito aneddoto romantico da tirar fuori in queste occasioni, ma questa storia è vera. Abbiamo incontrato la protagonista, Zoé Héran, il primo giorno di provini e ha avuto la parte. È arrivata con quell’aria da ragazzo, con il suo vero amore per il calcio e dei capelli lunghissimi. Girando qualche scena è stato chiaro che aveva quello che serviva: una forte emotività naturale e un viso molto fotogenico. Insomma, dal primo giorno avevamo la nostra protagonista. Non avevamo ancora i soldi, è vero, ma dal momento che l’ho incontrata sapevo che per lei avrei girato il film a qualunque costo.
Intervista Céline Sciamma: Domanda 4E per le altre parti?
Per quanto riguarda il personaggio di Jeanne, la sorellina di Laure, occorreva che ci fosse una chimica tra le due, un legame di fiducia reale. Presto il nostro interesse si è focalizzato su Malonn Lévana. Mi piace il suo viso e il modo in cui parla. Può sembrare molto matura ed era una bambina davvero intelligente, quando l’ho incontrata siamo entrate subito in sintonia, mi ha emozionato. Il legame tra le sorelle nel film è ispirato alle mia vita reale e nutrivo grandi aspettative a riguardo.
La scelta di Jeanne Disson, che interpreta Lisa, è stata l’unica fatta al di fuori delle agenzie. Non ero convinta delle altre, erano troppo consapevoli della propria bellezza, mentre io volevo una ragazzina impacciata, non una principessa. Per il resto dei bambini, invece, si è deciso di includere nel cast gli amici reali di Zoé, senza fare una selezione. La sceneggiatura non era ancora completa, quindi i singoli membri della comitiva non erano ancora stati delineati. Prendendoli tutti insieme speravano nella loro amicizia reale e nel legame speciale che li univa. Sentivo che qualcosa di buono poteva scaturirne.
Intervista Céline Sciamma: Domanda 5Il budget e il tempo limitati hanno comdizionato le tue scelte stilistiche?
Benché il film non avesse un budget alto, volevo assicurarmi una buona qualità visiva. Insieme al direttore della fotografia e allo scenografo abbiamo lavorato su scelte cromatiche forti e essenziali. Occorreva girare due o tre scene ogni giorno, con poco tempo a disposizione per non far perdere la concentrazione ai bambini. Normalmente la scelta adatta sarebbe la camera a spalla, ma ho deciso altrimenti, lavorando molto sulla messinscena e con inquadrature stabili e precise.
Intervista Céline Sciamma: Domanda 6Come è stata questa tua seconda esperienza?
C’è sempre molte pressione quando sei al secondo film. Si dice sia il più difficile. Ero abbastanza preoccupata di passare a un budget più alto e a un cast più importante, come sempre succede. Come se le cose dovessero farsi più impegnative. Mi piaceva invece l’idea di un secondo film più economico del primo, più leggero, l’idea che fare film porti sempre più autonomia, libertà, alternative, permettendo di sperimentare nuovi modi di dirigere e produrre.
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Tomboy
di Céline Sciamma
Drammatico, 2011
84 min.
Film diretti:
2014  Diamante Nero
2011  Tomboy
Atri film:
2016  La mia vita da zucchina
2016  Quando hai 17 anni
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