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"La Kryptonite nella borsa" è l'opera prima dell'affermato sceneggiatore napoletano Ivan Cotroneo ("Mine vaganti", "Io sono l'amore", la serie tv "Tutti pazzi per amore"). Il film, prodotto da Indigo Film con Rai Cinema per la distribuzione Lucky Red, è commedia divertente e non banale, semplice nei suoi sensi narrativi e psicologici. Il film prende spunto dal romanzo La Kryptonite nella borsa dello stesso Ivan Cotroneo. |
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Lei nel film parla di assumersi le responsabilità, del senso della crescita...qual è il vero significato del suo film? |
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Io volevo che il mio film fosse un romanzo di formazione per tutti i protagonisti, che fosse un qualcosa che facesse scontrare sogno e realtà per imparare a scontrarsi con questa linea di confine. Io penso che la Kryptonite nella borsa sia anche un modo per cercare di affrontare la vita con consepevolezza, per saper affrontare i problemi nel giusto modo, per avere uno sguardo sulle cose brutte con il sorriso, una specie di relativismo del dolore. |
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Si dice che chi vive in una famiglia napoletana viva nel teatro. Quanto i personaggi del film sono vicini alle sue esperienze, ai suoi parenti? |
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Il mondo che rappresenta il mio film sicuramente mi assomiglia, ma forse l'unico elemento che prende veramente spunto dalla mia vità è la presenza dei due zii del bambino. Anch'io come Peppino ho avuto due zii che mi portavano con loro in delle esperienze davvero surreali per un bambino di 5-6 anni. |
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Perché ha scelto Life on Mars come canzone prima dei titoli di coda? |
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All'inizio, parlando con i produttori, ho detto le mie idee rispetto alle tracce che avrei voluto sentire nel mio film e feci un cd. Alla fine sono rimaste quelle! Ovviamente ci sono state discussioni, ho motivato le mie scelte, loro le hanno ascoltate e le hanno capite. Non è una cosa facile che la produzione avalli tutte le scelte come nel mio caso, soprattutto sulla colonna sonora. |
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Il suo film tratta temi importanti con leggerezza, basta pensare a Superman in un continuo stato tra finzione e realtà... |
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Sicuramente Il Superman del mio film è il personaggio con più peso, tanto che il titolo prende spunto proprio da una sua frase. Credo sia divertente questo suo stato di superman "napoletano", un po' "scassatello". La sua apparizione è legata a doppio filo con il personaggio del ragazzino... |
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Come ha deciso di realizzare la scena finale con la veduta di Napoli dall'alto, come ha approcciato quella scena? |
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Sicuramente ho dovuto considerare che Peppino è un ragazzino dei primi anni '70, che non ha nel suo immaginario tanti film di fantascienza. Serviva un volo favoloso a misura di un ragazzino come lui, senza troppi effetti speciali. |
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