Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Intervista: Ken Loach

Invia questa pagina via e-mail a chi vuoi tu Stampa questa pagina
Doveva essere presentato in anteprima al Torino Film Festival l'ultimo film di Ken Loach ma la protesta del regista britannico contro l'esternalizzazione dei servizi di una società legata al festival ha fatto saltare l'evento. “La parte degli angeli” arriva adesso sugli schermi italiani: lo sguardo del regista si posa nuovamente sulla (ex) classe operaia inglese, persa tra sussidi di disoccupazione e pub, per raccontare con i toni della commedia una storia di riscatto. L'ufficio stampa del film ha diffuso questa lunga intervista.
Intervista Ken Loach: Domanda 1Perché questa storia?
Verso la fine dello scorso anno, il numero di giovani disoccupati in Gran Bretagna ha superato per la prima volta il milione. Volevamo raccontare una storia che riguarda questa generazione di giovani che spesso ha come prospettiva un futuro vuoto. Sono pressoché certi che non avranno un'occupazione, un impiego fisso, un lavoro sicuro. Che effetto ha questa consapevolezza sulle persone e come vedono se stesse?
Intervista Ken Loach: Domanda 2Numerosi suoi film precedenti erano ambientati a Glasgow. Perché l'ha di nuovo scelta per questo film?
Storie analoghe si possono trovare anche in altre città, come ad esempio Liverpool, Newcastle o Manchester, e probabilmente in alcune aree delle Midlands, ma Paul viene dalla costa occidentale, quindi Glasgow corrisponde al suo linguaggio ed è il luogo dove scrive meglio. Inoltre, è una città talmente intensa che ci è sembrata il luogo ideale per ambientare il film: la sua forza è nella cultura della gente, nel suo senso dell'umorismo, nell'atteggiamento che ha nei confronti della vita e nelle pagine di storia che sono state scritte lì. Si tratta di una cultura molto collettiva e tutt'altro che individualista e tuttavia la gente ha le stesse difficoltà che ha in qualsiasi altra città.
Intervista Ken Loach: Domanda 3Perché una commedia?
Per amore di contraddizione in realtà! Abbiamo sempre voglia di seguire un percorso inaspettato. Abbiamo fatto un film come “Sweet Sixteen”, che parla di ragazzi, più giovani di questi, in una situazione altrettanto impossibile, che finisce tragicamente. Ma quello stesso genere di personaggi nella vita vivrà eventi a volte comici e a volte tragici. E quindi abbiamo pensato di scegliere una situazione comica.
Intervista Ken Loach: Domanda 4La realizzazione di una commedia è in qualche modo diversa da quella di un film più serio?
No, in realtà il processo è identico, come immagino sia identica l'estetica di fondo. A dire il vero, nel film l'aspetto comico di solito scaturisce dall'interazione tra le persone, dalle battute che si scambiano, dagli equivoci che nascono o dal tempo che impiegano a farsi una ragione di qualcosa. Non è una slapstick comedy. In un certo senso di tratta di una storia che contiene qualche sorriso, più che di una commedia dall'inizio alla fine, cosa che di sicuro non è, visto che ci sono un paio di momenti piuttosto cupi.
Ad ogni modo, il processo è lo stesso: si tratta di cercare di creare situazioni o di consentire a dei personaggi di superare una serie esperienze che devono essere divertenti nel loro svolgimento per divertire! Se un film vuole essere tagliente o duro, deve essere tagliente o duro, se vuole essere freddo, deve essere freddo.
L'obiettivo è unicamente quello di mostrare interazioni veritiere tra persone situate in un contesto realistico. Poi, se nella vita reale fanno sorridere, sorriderai anche vedendole su uno schermo, se nella vita reale fanno piangere, piangerai o ti arrabbierai o quant'altro vedendole su uno schermo.

Intervista Ken Loach: Domanda 5Qual è stato il punto di partenza de "La parte degli angeli"?
L'essenza di un film è sempre costituita dalla sceneggiatura e dall'identità dei personaggi. Poi c'è la scelta degli attori. Li abbiamo cercati a lungo e abbiamo visto molti ragazzi per il ruolo di Robbie.
La selezione è un graduale processo di eliminazione. Incontri molte persone che potrebbero andare bene, ma non esattamente nel senso che vuoi tu. La scelta dei luoghi fa parte del lavoro di preparazione e in questo caso per farlo abbiamo dovuto visitare molte distillerie, il che non è stato affatto complicato!
Intervista Ken Loach: Domanda 6Come fa a decidere quando scritturare attori affermati, come nel caso di Roger Allam in un ruolo come quello di Thaddeus?
Non ho scelto Roger perché è un attore affermato, ma perché lo conosco e so che ha un certo tipo di presenza in certe situazioni: ti fa intuire che sta architettando qualcosa, ma non riesci a determinare cosa. Abbiamo visto anche molte altre persone per quel ruolo, ma nessuna aveva quell'aria che ti spinge a pensare che stia tramando qualcosa di sospetto che tu non sei abbastanza scaltro per capire cosa sia. Il tutto condito di senso dell'umorismo. Esiste un tipo di furfanteria che ti fa sorridere e lui è perfettamente in grado di incarnarla, senza doverla esprimere.
Intervista Ken Loach: Domanda 7In che modo il whisky funziona come metafora in questo film?
Appena parlo di whisky a livello metaforico, mi addentro in un terreno pretenzioso! Penso si debba lasciare al pubblico questo compito. Il parallelo è con “Kes”. In quel film l'uccello è ovviamente lo spirito libero che il ragazzo non riuscirà mai a essere, ma anche allora non abbiamo mai parlato in termini di metafora. È stato il pubblico a percepirla.
Intervista Ken Loach: Domanda 8Come sono andate le riprese?
C'è stato un intoppo iniziale: sono caduto e questo ha provocato un leggero ritardo che ci ha infastiditi. A parte questo, i produttori sono stati così scaltri da riuscire spesso ad anticipare e risolvere preventivamente i problemi prima che si verificassero. Si sono comportati come un'orchestra armoniosa, con David Gilchrist, il primo aiuto regista, a dirigere i violini. Probabilmente se la caverebbero senza direttore d'orchestra.
Intervista Ken Loach: Domanda 9Cosa spera che ricavi il pubblico da questo film?
Spero che si diverta a conoscere i suoi protagonisti, in particolare i giovani che vengono tacciati di essere 'piccoli criminali' o 'parassiti scansafatiche' o quant'altro, e che si renda conto che in realtà sono persone reali, complete, genuine, spiritose. E che per ognuno di quel milione di disoccupati citato dalle statistiche c'è un ragazzo che ha davanti un futuro con pochissime speranze. Tra questo milione di ragazzi noi ne presentiamo quattro. Non è interessante conoscerli? Non sono complessi e preziosi, degni di avere qualcosa? Spero che il pubblico veda questo mentre si gode la storia.
Ultime Interviste
Intervista: Tomm Moore Tomm Moore La canzone del mare: "voglio che i bambini conoscano le nostre storie e leggende"
Intervista: Alexandra Leclère Alexandra Leclère Benvenuti... ma non troppo: "una commedia pura che fa riflettere"
Intervista: Martin Zandvliet Martin Zandvliet Land of mine - Sotto la sabbia: "una storia importante e sostanzialmente sconosciuta"
Intervista: Andrew Haigh Andrew Haigh Weekend: "un'onesta, intima, autentica storia d'amore"
Intervista: Brian Helgeland Brian Helgeland Legend: "Come si racconta la vita di una persona realmente esistita?"
Intervista: Carlo Verdone Carlo Verdone L'abbiamo fatta grossa: "la critica di costume deve essere parte della commedia"
Intervista: Virág Zomborácz Virág Zomborácz Mózes, il pesce e la colomba: "ho iniziato a scrivere sceneggiature a sei anni!
Intervista: Francesco Calogero Francesco Calogero Seconda Primavera. "la capacità di interpretare la realtà è spesso contraddittoria"
Intervista: Vincenzo Salemme Vincenzo Salemme Se mi lasci non vale: "l'amicizia e l'amore devono essere credibili"
Intervista: Lorenzo Vigas Lorenzo Vigas Ti guardo: "ogni uomo cerca di riempire una vasta mancanza di emozione"
Archivio Interviste
 2024    Gen  Feb  Mar  Apr  
 2023    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2022    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2021    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2020    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2019    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2018    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2017    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2016    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2015    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2014    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2013    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2012    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2011    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2010    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2009    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2008    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2007    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2006    Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
 2005    Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic  
Film diretti:
2016  Io, Daniel Blake
2014  Jimmy's Hall
2013  The Spirit of '45
2012  La Parte degli angeli
2010  L'altra verità
2009  Il mio amico Eric
2007  In questo mondo libero
2005  Il vento che accarezza l'erba
2005  Tickets
2004  Un bacio appassionato
2002  Sweet Sixteen
2001  Paul, Mick e gli altri
2000  Bread and Roses
1998  My name is Joe
1996  La canzone di Carla
1995  Terra e libertà
1994  Ladybird Ladybird
Ken Loach
Piovono pietre... della rappresentazione 'simbolica'
Ken Loach
Leggi l'intervista a Ken Loach per “In questo mondo libero
Ken Loach
Leggi l'intervista a Ken Loach per “Il vento che accarezza l'erba