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Potendo vantare ben otto nomination agli Oscar e una vittoria come Miglior attrice protagonista per Jennifer Lawrence, arriva nelle sale italiane "Il lato positivo" del regista statunitense (ma di madre italiana) David O. Russell. Nel film Pat (Bradley Cooper) cerca di rimettere in piedi la sua vita dopo essere stato curato per un disturbo bipolare. David O. Russell racconta alla stampa gli elementi che più lo hanno attratto della storia e l'approccio con un cui si è avvicinato alla regia. |
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Come sei venuto a conoscenza del libro di Matthew Quick "L'orlo argenteo delle nubi" da cui è stato tratto il film? |
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A farmi conoscere il libro è stato Sidney Pollack, che lo aveva comprato assieme ad Harvey Weinstein. E’ stato prima che girassi “The Fighter”. Benché la trama fosse di fantasia, ho trovato "L'orlo argenteo delle nubi" ugualmente ricco di personaggi intensi ed autentici, che rispecchiavano una dimensione precisa e ben nota all’autore: sfere domestiche cariche di sentimento, individui sottoposti a grandi pressioni, situazioni drammatiche e inattese e inconsapevoli venature comiche. Sono sempre stato molto attratto da questo genere di scenari, li trovo affascinanti. Viene descritto un determinato luogo, un determinato momento, cibi e rituali precisi, diversi da tutti gli altri, eppure risulta palese come certe emozioni, il bisogno di amore, rispetto e mezzi di sussistenza siano profondamente universali. |
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Come si è svolta la fase di casting? |
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Ho subito pensato che Bradley Cooper avesse, per così dire, molta della spontaneità intuitiva, della fierezza e della vulnerabilità che caratterizzano Pat Solatano, il protagonista del film. Bradley, dal canto suo, era ansioso di interpretare un personaggio intenso e insolito e, come regista, non potevo augurarmi di meglio.
Non avevo mai incontrato, invece, Jennifer Lawrence di persona, ma il suo provino su Skype mi ha lasciato senza parole e la reazione di Harvey, che vedendolo ha esclamato – “Oh, mio Dio!” – ha confermato la mia impressione. |
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Qual è stato, per te, l'aspetto più gratificante del film? |
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Adoro le storie d’amore, così come adoro le trame che descrivono la vera vita di quartiere. Tra Bradley e Jennifer, inoltre, si è creata subito un’alchimia perfetta, quasi tangibile, incandescente: sono due persone speciali, un vero dono della natura.
Un'altra cosa per cui sono grato è stato poter avere nel cast Robert De Niro, con il suo profondo desiderio di interpretare in modo autentico un ruolo tanto ricco di sfumature, che in più ci riguardava personalmente, in quanto genitori, e di cui, negli anni, avevamo parlato spesso.
Il resto del piccolo mondo di quartiere ruota intorno agli straordinari Chris Tucker, Jacki Weaver, Anupam Kher, John Ortiz, Julia Stiles, Shea Whigham, Paulie Herman e Dash Mihok. |
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Quale pensi che sia l'elemento più forte del film? |
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Concludendo, mi piace molto, come è accaduto in questa pellicola, poter sbirciare nelle vite delle persone che tentano di affrontare la realtà e, spesso, anche se stessi, immersi nel loro ambiente quotidiano, compiendo sovente sforzi commoventi e sovraumani, prima di riuscire a sfangarla in qualche modo. Almeno per un po'. |
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