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L'ex cantautore romano Federico Zampaglione torna in sala con il suo terzo lungometraggio. Dopo "Nero Bifamiliare" e "Shadow", "Tulpa" affronta le atmosfere del film di genere nostrano, condito con una buona dose di horror. Il film uscirà nei cinema il 20 giugno, sperando di portare in sala il pubblico che, tradizionalmente, vive nei mesi estivi una disaffezione per il cinema. Zampaglione parla alla stampa e agli appassionati del suo rapporto con il film di genere e con il suo ultimo lavoro. |
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In questo momento della tua carriera, cosa rappresenta "Tulpa" per te? |
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“Tulpa” è per me, in qualche modo, un ritorno a un cinema che ho amato moltissimo, con il quale sono cresciuto e che mi ha dato delle emozioni fortissime. Nello specifico si tratta del film giallo italiano. Questo genere era qualcosa di assolutamente unico e dopo “Shadow” volevo tornare alle radici anche del mio Paese, a un cinema che fosse connotato anche da elementi orrorifici molto forti ma dove si respirasse un po' di più questa ambientazione italiana e anche dei, diciamo così, sapori tipici. |
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E' stato difficile trovare una produzione per un progetto di questo tipo? |
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Dopo aver messo a punto la sceneggiatura l'abbiamo fatta leggere un po' in giro e abbiamo trovato in tempi relativamente anche brevi la Idf che è una società romana di Maria Grazia Cucinotta, Gianna Emidi e Silvia Natili. Loro si sono appassionate a questa storia e abbiamo quindi voluto, in un modo forse anche un po' folle, far partire questo film senza aspettare troppo perché volevamo vederlo realizzato in tempi brevi. |
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Cosa ti aspetti da questo film? |
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Spero di aver fatto il film che, da spettatore e da appassionato, mi sarebbe piaciuto vedere. Mi ricordo ancora perfettamente la sensazione che provai alzandomi dalla sedia del cinema dopo aver visto “Tenebre”: per anni sono stato lì, aspettando di tornare in una sala per vedere un film italiano con quel tipo di impatto, di brividi, di musiche, di forza. Poi, però, quei film non si sono visti più ... Questo tipo di giallo l'ho voluto fare proprio da fan, girando proprio il film che avrei voluto vedere. |
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Ci tieni a precisare che si tratta di un giallo e non di un thriller, perché? |
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Non vorrei che il mio film venisse confuso con un thriller, genere di cui invece non sono particolarmente appassionato, principalmente perchè troppo serioso e pieno di indagini di polizia, che mi annoiano mortalmente. Nel giallo la realtà è spesso deformata e al limite del paradosso, gli omicidi assumono forme eccessive e pittoriche, guanti di pelle nera si muovono sinistri nell'ombra, i colori esplodono, ci sono sprazzi di ironia che emergono improvvisi da situazioni gravi (Tarantino ha inserito questa caratteristica in molti dei suoi film), le belle donne si muovono sensuali accendendo i desideri più nascosti e a volte trame occulte e sovrannaturali finiscono per intrecciarsi con la realtà. |
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