Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Intervista: Sebastián Lelio

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Arriva in sala dopo i successi del Festival di Berlino 2013 (Orso d'Argento alla protagonista Paulina Garcia) "Gloria", il quarto lungometraggio di Sebastián Leilo. Leilo affronta il dramma sentimentale e esistenziale di una cinquantenne alla ricerca dell'amore. Il film è stato apprezzato dalla critica per il realismo delle scelte di regia e per l'interpretazione della Garcia, volto noto in Cile per il suo lavoro in teatro. Leilo racconta alla stampa l'evoluzione del suo cinema da "La Sagrada Familia" a " Gloria".
Intervista Sebastián Lelio: Domanda 1Come ti è venuta l'idea di fare questo film e di raccontare la storia di Gloria?
Gloria” è nato quando mi sono posto la domanda se sarebbe stato possibile realizzare un film sul mondo delle donne della generazione di mia madre, e su come questo film sarebbe stato. Nasce dall'idea che unfilm può trattare di cose che ti sono molto vicine, qualche volta addirittura a pochi passi da te. Volevo esplorare il pianeta sconosciuto di quella generazione e scoprire cosa vi succede.
C'è qualcosa di commovente in queste donne vicine a i sessant'anni e che vivono oggi a Santiago, in Cile. Donne che si battono per trovare una collocazione in un mondo che le tratta con durezza, donne che cantano in macchina, che in qualche modo sono state lasciate sole, per le quali nessuno ha mai abbastanza tempo e che, a dispetto della loro età, si rifiutano di lasciarsi andare e vogliono continuare a provare emozioni, a ballare e a vivere. Il film rivendica questo diritto, e lo fa partendo dalla fascinazione per una donna piena di tenerezza che si aggrappa alla vita con le unghie e i denti.
Intervista Sebastián Lelio: Domanda 2La colonna sonora gioca un ruolo importante nel film. Come hai scelto le musiche?
Gloria è un film sui sentimenti. E la musica (cosa ci fa provare più emozioni della musica?) costituisce un elemento centrale del racconto, svolgendo quasi la funzione del coro in una tragedia greca, contaminando costantemente la storia. Allo stesso tempo i personaggi si esprimono attraverso la musica, facendo proprie le emozioni delle canzoni che ascoltano, cantano o ballano, inconsciamente rapportandole alla propria vita, come se la musica fosse uno specchio dei loro dubbi e dei loro dilemmi.
La colonna sonora del film appartiene alla generazione di Gloria. Comprende canzoni che spaziano dai grandi successi internazionali alle canzoni di culto cilene e dell'America latina. Ci sono alcuni pezzi disco, ma anche boleri, ballate romantiche, salsa, cumbia, un po' di rock’n’roll e un brano della bossa nova: "Waters of March" di Tom Jobim. Quest'ultima canzone è molto speciale per me perché mi ha fatto da guida nel trovare l'atmosfera generale giusta da dare al film. Volevo che “Gloria” avesse qualcosa della bossa nova: la poesia della vita di ogni giorno, una certa leggerezza dolorosa, un certo fascino naturale, un misto di umorismo e di dolore, ma soprattutto umanità e sentimento.
Intervista Sebastián Lelio: Domanda 3Qual è il rapporto tra "Gloria" e i tuoi film precedenti?
Credo che “Gloria” sia la conseguenza naturale dei miei tre film precedenti. E' una produzione più grande, con più personaggi e un maggior numero di location, ma fa riferimento a mondi già esplorati prima e, pur partendo da una prospettiva nuova, indaga alcune de lle tematiche che avevo sviluppato già in “La Sagrada Familia”, “Navidad” e “El año del tigre”: l'osservazione persistente di personaggi che si trovano di fronte a bivi importanti; la famiglia come trappola consacrata; l 'interesse per la tensione che esiste tra persona e personaggio; e la convinzione che girare un film si a una battaglia da combattere.
Intervista Sebastián Lelio: Domanda 4Come definiresti la tua esperienza con gli attori del film?
Gloria” è un film su una protagonista. Paulina García, l'attrice principale, è sempre stata al centro del progetto. Il film è stato scritto su misura per lei. Il co-protagonista è Sergio Hernández, un attore che ammiro molto e che ho imparato a conoscere durante le riprese. Entrambi sono attori potenti e magnetici, che rendono le cose molto più semplici.
Partendo dal presupposto che la sceneggiatura sia come una mappa e le riprese siano poi il territorio su cui muoversi (abbiamo lavorato alla sceneggiatura per due anni), abbiamo dato vita ad un set che lasciasse spazio all'improvvisazione in modo da spingere gli attori a fare ricorso al proprio mondo interiore per risolvere alcune scene. Questo ha permesso ad elementi inconsci di emergere, un materiale che segue "leggi proprie", e che alla fine ha contaminato la sceneggiatura dandole nuova forza e finendo col diventare l'essenza della narrazione.
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Gloria
di Sebastián Lelio
Drammatico, 2012
110 min.
Film diretti:
2012  Gloria
Festival di Berlino 2013
63a edizione: 7 - 17 febbraio 2013