Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Intervista: Philippe Le Guay

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Dopo il successo de "Le donne del 6° piano" Philippe Le Guay torna a dirigere Fabrice Luchini in una prova d'attore. "Molière in bicicletta", accolto con favore fuori concorso al Festival di Torino, racconta delle impegnative e rivelatrici prove teatrali per "Il Misantropo" di Molière. In uno scambio di ruoli verranno alla luce le diverse visioni del mondo dei due protagonisti. Le Guay racconta alla stampa quanto Luchini abbia influenzato il progetto.
Intervista Philippe Le Guay: Domanda 1In che modo Luchini ha influenzato la nascita di "Molière in bicicletta"?
Stavo preparando “Le donne del 6° piano” e cercavo di ottenere il consenso di Fabrice Luchini per interpretare la parte del protagonista. Fabrice è abbastanza distratto: dimentica i copioni nei taxi o nelle stanze d’albergo. Un giorno sono dovuto andare personalmente sull’Île de Ré a portargli una nuova copia, ma mentre raggiungevo casa sua in bicicletta mi sono perso. Fabrice è venuto a cercarmi, anche lui in bicicletta, e ci siamo ritrovati insieme a pedalare lungo gli stagni. Io allora gli dico: "sei un vero misantropo, confinato nel tuo rifugio!” e lui inizia a declamare l’inizio dell’opera di Molière, interpretando alla perfezione i due ruoli principali, Alceste e Philinte. La conosceva praticamente a memoria. È proprio in quel momento che il film e il titolo, "Molière in bicicletta", si sono materializzati davanti ai miei occhi.
Intervista Philippe Le Guay: Domanda 2Il personaggio di Serge deve quindi molto a Luchini. E quello di Gauthier?
Il personaggio di Serge Tanneur si ispira dunque a Fabrice. Al suo amore per i testi, alla sua tendenza alla misantropia: da tempo cova il desiderio di ritirarsi dal mondo, ma fortunatamente non lo mette in atto. Inoltre, spesso facciamo discussioni infinite sulle persone e su noi stessi: lui sostiene che cose come la generosità non esistono, poiché ognuno fa unicamente i propri interessi, mentre a me spetta la parte dell’ingenuo che vede tutto rosa e crede nell’altruismo. Fabrice è pragmatico, io sono indulgente. Anche se lui pensa che la mia indulgenza sia solo una maschera che indosso per lusingare il mio narcisismo. E forse non ha tutti i torti... In ogni caso, il personaggio di Lambert Wilson rappresenta il mio punto di vista. Gauthier è una star televisiva, convinto di dover essere accondiscendente con le persone a tutti i costi. Lui stesso non si fa illusioni sulla qualità di quello che fa in tv, ma proprio per questo vuole interpretare Alceste: ha qualcosa dentro, nel profondo, che vuole difendere.
Intervista Philippe Le Guay: Domanda 3Come ha gestito l'interazione tra i due attori?
Durante le prove, Serge e Gauthier hanno punti di vista opposti sul testo e volevo che tornassero più volte a discutere sugli stessi argomenti. Anche per questo ho deciso di attenermi alla prima scena del primo atto, che riassume le posizioni di Alceste e Philinte, l’eterno problema della scelta tra verità e indulgenza. Il testo è così ricco e inesauribile che non ci si stanca mai di ascoltarlo e ognuna delle otto prove è girata in un modo specifico. Mi sono ispirato alle grandi scene di duello di film come “Scaramouche” di George Sidney: combattimento dopo combattimento, il vantaggio passa dall’uno all’altro contendente. Fabrice e Lambert sono stati meravigliosi nell’accettare di mostrare gli errori e le incertezze di due interpreti che affrontano un testo simile. È come se il pubblico potesse assistere ai retroscena del lavoro dell’attore, a come procede il suo sforzo creativo.
Intervista Philippe Le Guay: Domanda 4Nel film a un certo punto compare anche una Célimène molto particolare...
In questa nostra rilettura de "Il Misantropo" avevamo bisogno di una Célimène, ma nell’isolamento della location era impossibile farne una seduttrice, come nell’originale. Ho deciso per l’opposto: il personaggio di Maya Sansa è ancora più misantropo di quello di Fabrice! Esce da un divorzio doloroso, è ferita e arrabbiata, una specie di Cioran al femminile. Malgrado questo, doveva essere una donna molto attraente e Maya, che ho molto amato per le sue interpretazioni in “Buongiorno, notte” di Bellocchio e “Voyez Comme Ils Dansent” di Claude Miller, mi è sembrata perfetta per il ruolo.
Intervista Philippe Le Guay: Domanda 5E cosa ci può dire del personaggio di Zoé?
Ho inserito il personaggio di Zoé, la giovane pornostar, perchè trattandosi di un film sugli attori pensavo sarebbe stato divertente raccontare quello che può considerarsi il grado zero del mestiere. Serge e Gauthier le chiedono di leggere dei versi della commedia per farsi gioco di lei e, a sorpresa, la sua freschezza di interpretazione produce un’emozione inaspettata.
Intervista Philippe Le Guay: Domanda 6Il film può essere considerato anche una riflessione sul potere?
Il film parla della libertà dell’attore e sarebbe stato assurdo impedire a Fabrice e Lambert di contribuire con l’improvvisazione, ad esempio quando si lanciano nella parodia dei modi di declamare gli alessandrini. In ogni caso, non volevo scavare nei loro ricordi personali o metterli a nudo come amano fare certi registi, procedimento che a me sembra piuttosto una specie di fantasia di potere. E a tal proposito, malgrado non ne avessi inizialmente l’intenzione, il film parla anche di questo, della lotta per il potere. Gauthier si mette nelle mani di Serge e si aspetta di essere messo alla prova: è vulnerabile e Serge gioca con la sua aspirazione, ma alla fine lo vediamo liberarsi da questa dipendenza. È un tema serio, affrontato in modo leggero. D’altra parte, Gauthier restituisce a Serge la gioia di vivere: Serge passa dalla misantropia dolorosa e vendicativa dell’inizio a un nobile distacco, finché nel finale sulla spiaggia si riconcilia con se stesso. Insomma, questi due uomini in qualche modo finiscono per farsi del bene l’un l’altro.
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Molière in bicicletta
di Philippe Le Guay
Commedia, 2013
104 min.
Film diretti:
2015  Florida
2013  Molière in bicicletta
2011  Le donne del 6° piano
Atri film:
2014  Sarà il mio tipo?
Torino Film Festival 2013
31a edizione dal 22 al 30 novembre
Philippe Le Guay
Leggi l'intervista a Philippe Le Guay per “Le donne del 6° piano