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Arriva nelle sale italiane "Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve", tratto dall'omonimo best seller dello svedese Jonas Jonasson che ha conquistato i lettori di tutto il mondo. La regia è firmata da Felix Herngren, alla sua terza prova dietro alla macchina da presa. Il film racconta la rocambolesca fuga dalla casa di riposo, ma anche l'incredibile vita, di Allan - esperto di esplosivi nato all'inizio del secolo scorso. Il regista racconta alla stampa la lavorazione del film. |
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Com'è stato lavorare all’adattamento di questo libro tanto conosciuto? |
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L’adattamento di un libro è sempre un'operazione complicata ma quando ho avuto tra le mani "Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve" non ho saputo resistere. La storia è molto avvincente, i personaggi sono ben costruiti, la commedia magistralmente intessuta. So che le aspettative sono altissime e per questo è una sfida importante, che ho raccolto con entusiasmo. |
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Quali sono le sue opinioni sul cast? |
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Ho sempre pensato che il personaggio di Allan dovesse essere interpretato da un attore capace di dare un volto a tutte le età del personaggio. Arrivato a metà libro, ho iniziato a pensare a Robert Gustafsson. Era l’unico che avrebbe dato al personaggio credibilità e ironia al tempo stesso. Quando ci siamo visti per la prima volta, a fine 2012, ho capito subito che sarebbe stata la persona giusta. Sono particolarmente contento degli altri attori del cast, perchè con la loro recitazione, hanno dato vita a personaggi forti e intensi che spero rimangano impressi agli spettatori. |
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Quale pensa che sia il "messaggio" del film? |
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Allan Karlsson sta facendo quello che dovremmo fare tutti noi occidentali, o tanti di noi. Non preoccuparci del futuro, usare di più l’istinto e non indugiare sul passato. Se anche solo qualcuno tra il pubblico riuscisse a tornare a casa con questo messaggio, mi riterrei molto soddisfatto. |
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