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Come nasce l'idea di adattare per il cinema la pièce teatrale "The Broken Circle Breakdown"? |
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“Alabama Monroe - Una storia d'amore” nasce dall’adattamento di un opera teatrale di Johan Heldenbergh. Johan è un amico e ho lavorato con lui come attore in due dei miei film precedenti. Quando ho visto la sua opera sono rimasto completamente sbalordito. La combinazione di storia personale, musica e del tema ragione verso religione mi ha impressionato. Mi rendevo conto che tutto ciò era sublime ma impossibile da filmare. Era troppo stratificato. Sentivo di non poter essere capace di tradurli in un film. Sono tornato a rivedere lo spettacolo e ho accantonato l’idea per sei mesi. Poi, un giorno, con il mio produttore Dirk Impens abbiamo riletto l’opera. Pensavamo che era assolutamente troppo bella per lasciarla su uno scaffale. Così, abbiamo deciso di unire le forze e fare di tutto per creare qualcosa con essa. Ho iniziato così a lavorare sulla sceneggiatura, insieme con lo sceneggiatore Carl Joos. Per la complessità della storia abbiamo dovuto cominciare da capo un paio di volte, ma alla fine siamo riusciti a raccontarla. |
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Didier e Elise, i protagonisti, sembrano essere due persone molto diverse... |
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La storia tocca molte emozioni ed è narrata a più livelli. Parla dell’amore tra due persone che sono estremamente differenti, e di una perdita. Ovvero narra di come sia diffi cile per entrambi i nostri protagonisti accettare la malattia della figlia. Didier maschera il suo dolore dietro grandi principi e teorie, Elise si rifugia nel simbolismo, nella religione e nella superstizione. Finché le cose vanno per il meglio, questi opposti punti di vista sulla vita sono fonte di divertimento per Elise e Didier, e, al massimo, li conducono ad accese discussioni. Ma, una volta toccati nel profondo e sconvolti dagli eventi, Elise e Didier vedono sfociare in un drammatico conflitto le loro diametralmente opposte visioni sulla vita.
Posso solo essere profondamente grato e felice che la straordinaria combinazione di questa storia così particolare, nonché il talento e la passione degli attori e di una squadra tecnica motivatissima abbiamo portato alla realizzazione di un film che tre anni fa avrei potuto solo sognare. |
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Perché hai scelto una formula narrativa così complessa per raccontare questa storia? |
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La struttura di “Alabama Monroe - Una storia d'amore” si è creata durante il montaggio. C’è sempre stata l’idea di alternare momenti diversi della vita di Didier ed Elise, ma il concetto della sceneggiatura era diverso da come è poi risultato alla fine del film. Questo accade con quasi tutti i miei film. Il mio montatore e collaboratore di lunga data, Nico Leunen, è un vero mago con questo tipo di storytelling, e i miei film ne hanno sempre beneficiato. Deduco che ciò dipenda dal fatto che i miei film non sono costruiti intorno alla storia ma seguono le emozioni. E ci sono sempre molti aspetti che funzionano diversamente sullo schermo rispetto a come appaiono sulla carta. Il mettere tutto in discussione durante la fase di montaggio è diventata, di conseguenza, una parte inevitabile del mio processo di realizzazione dei film. |
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Un'altra protagonista del film è la musica bluegrass |
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Didier ed Elise suonano in una band che esegue bluegrass e questa non è una coincidenza. Il bluegrass è parte integrante del film, ne costituisce il filo che lega tutte le questioni chiave : la vita, la morte, la nascita, l'America, la maternità e la paternità, il trovare consolazione, la vita dopo la morte. Il bluegrass è ciò che unisce la coppia. Abbiamo provato a far sì che i brani musicali trovassero il loro posto nella scena in modo organizzato, cercando di dar loro l’impatto più drammatico possibile. Talvolta una canzone è puramente narrativa e aiuta a raccontare la storia oppure viene usata come un’ellissi. In altre situazioni invece, un certo brano viene scelto perché sostiene le emozioni.
Durante la scrittura della sceneggiatura, ascoltavamo i brani eseguiti durante la rappresentazione teatrale. Man mano che conoscevo sempre più canzoni bluegrass, altri brani trovavano spazio nella sceneggiatura. Bjorn Eriksson ha composto alcune canzoni bluegrass e anche firmato la colonna sonora. Incontrare Bjorn è stato molto importante per il film, per tanti motivi. Dovete sapere che molti musicisti bluegrass sono un po’ imbranati, ma non è così che vedevo Didier ed Elise. Bjorn si è appassionato a questo genere musicale quando aveva sedici anni. Ma è anche un ragazzofantastico ed incontrarlo non ha influenzato solo il suono ma anche l’aspetto del film. Bjorn ha diretto le registrazioni e guidato Johan and Veerle (è stato cantato tutto da loro) a performance di altissimo livello. Bjorn stesso suona la chitarra. |
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Elise ha una passione per i tatuaggi. Chi ha realizzato quelli che vediamo nel film? |
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I tatuaggi di Elise sono disegnati da Emilie La Perla. Una tatuatrice che vive a Bruxelles intervistata mentre facevo ricerche per la preparazione del film. È stato un incontro meraviglioso, ho imparato molto sui tatuaggi e ho amato il suo stile nel disegno, così le ho chiesto se li voleva disegnare. I tatuaggi erano solo menzionati nell’opera teatrale, ma sono diventati un leitmotiv nel film. Erano troppo belli per non vederli e utilizzarli pienamente nella storia. |
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