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Regista e sceneggiatore, Alexandre Coffre presenta nelle sale italiane la sua opera seconda "Tutta colpa del vulcano", interpretata dalla coppia comica del cinema francese Valérie Bonneton e Dany Boon. I protagonisti del film sono una coppia separata da tempo che, per l'eruzione del vulcano Eyjafjallajökull che blocca i voli aerei, deve intraprendere un viaggio in auto dalla Francia alla Grecia per il matrimonio della figlia. Coffre racconta alla stampa il suo lavoro per rendere al meglio il potenziale comico della storia. |
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Come ha strutturato questa singolare commedia? |
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Non è né una storia d'amore, né una commedia romantica. Anzi, oserei quasi dire che si tratta di una commedia antiromantica venata di avventura. Quasi subito, con i co-sceneggiatori, abbiamo pensato a una serie di film degli anni ottanta che erano per noi fonte d'ispirazione, in particolare quelli interpretati dalla coppia Michael Douglas - Kathleen Turner che hanno incarnato alla perfezione due individui che si amano e si detestano mentre vivono delle avventure folli. Quindi abbiamo scritto pensando a “La guerra dei Roses”, “All'inseguimento della pietra verde” ma anche a “Little Miss Sunshine”. La cosa più difficile è stata mantenere un equilibrio tra i due: non volevamo che ci fossero un cattivo e un buono, ognuno, a turno o contemporaneamente, fa il possibile per nuocere all'altro. Volevamo che, nei vari momenti del film, ogni spettatore potesse farsi una sua opinione sul loro rapporto. E poi dovevamo sviluppare il concetto di road-movie. In fase di scrittura, l'idea della corsa contro il tempo ci ha aiutati a costruire il ritmo della narrazione: lanostra coppia doveva andare avanti in fretta per arrivare in tempo alle nozze della figlia. I paesaggi e gli incontri strutturano la storia, le danno un senso narrativo ed evolvono come i due protagonisti. Più si procede, più si è nell'avventura. |
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I protagonisti sono Dany Boon e Valérie Bonneton. Come li ha scelti? |
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Non c'è niente di più efficace di una coppia di vecchia data per interpretare una coppia di vecchia data. Infatti, Dany e Valérie si conoscono da vent'anni. Hanno esordito insieme in teatro, nel video e in televisione. Sono entrambi del nord, condividono un grande vissuto e questa complicità ritrovata è stata molto utile alla loro recitazione. La si è percepita fin dalla prima lettura: ho capito subito che avevo la mia coppia. |
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La coppia che incarnano sfugge anche ai cliché... |
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I rapporti uomo/donna si sono evoluti in questi ultimi anni e con i miei co-sceneggiatori non volevamo ritrarre una coppia come ce n'erano vent'anni fa. Qui è la donna ad aver privilegiato la carriera e ad avere avuto più successo a livello sociale, mentre lui si è maggiormente concentrato sulla famiglia ed è più fragile. Amo i personaggi di donne forti. C'è un elemento di interesse e di stupore nel vedere una donna che fa o dice quello che di solito è attribuito a un uomo. Venendo da una donna, certi atteggiamenti sono per forza di cose diversi e poiché sono inaspettati, sono spesso più divertenti o più forti sul piano emotivo. All'inizio, il personaggio di Dany sembra dolce, ma bisogna diffidare delle apparenze. Uno dei grandi piaceri nel tessere questa storia è stato giocare sull'immagine ciascuno di loro proietta e lasciare che ci sorprendano. |
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Il film alterna rocambolesche sequenze d'azione e momenti di commedia quasi intimista. Come ha gestito queste variazioni di tono senza perdere il ritmo? |
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Per me costruire una commedia è un lavoro molto serio e complesso, perché tutto ruota intorno ai personaggi che hanno un ruolo essenziale e non devono mai scivolare in secondo piano. Si può avere una buona storia, ma in assenza di caratteri forti non si riesce a renderla avvincente. A mio parere, quello che conta di più in ogni commedia è l'aspetto umano e la misura nella recitazione, a prescindere dal tipo di scena che si vuole girare. Quindi, che si tratti di scene d'azione o di intimità, ragiono sempre sui personaggi e sul loro modo di vivere le varie situazioni. Mi entusiasma raccontare tanto una piccola scena fatta di dialoghi sussurrati che suscita un'emozione quanto mettere in piedi un incidente aereo. L'importante è trovare ogni volta il modo di valorizzare quello che accade ai personaggi. E quando si tratta di una commedia, non bisogna mai prendersi troppo sul serio. Per questo film, l'idea era di non essere ansiogeni, anche quando sullo schermo si vede una catastrofe o un reale pericolo. Il mio obiettivo era far compiere agli spettatori lo stesso viaggio della coppia, dare la sensazione di essere seduti in auto con loro, di trovarsi coinvolti nella loro avventura. |
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Cosa spera di dare al pubblico? |
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Ho fatto questo film con sincerità. Assomiglia a quelli che io amo vedere al cinema. Sono un vero cinefilo e penso sempre a chi va al cinema per rilassarsi e vivere un'avventura. Spero che questa commedia permetta agli spettatori di decomprimersi, di viaggiare, di ridere, di affezionarsi ai personaggi, di godersi dei paesaggi per un'ora e mezza. Spero di aver fatto un film che dia energia e che racconti con leggerezza una storia che può commuovere. |
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