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Perché ha deciso di lavorare sul romanzo di Patricia Highsmith? |
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"I due volti di Gennaio" di Patricia Highsmith è un libro che ho letto per la prima volta oltre vent'anni fa. Il romanzo era scritto in modo un po' generico, incoerente a volte, spesso illogico, ma in qualche modo la storia e i suoi personaggi imperfetti mi hanno colpito e non mi hanno più lasciato. E' l'unico libro che io abbia mai adattato che mi sia sentito in dovere di dirigere, soprattutto perché ho riconosciuto come mie tante delle contraddizioni e delle lacune emotive dei personaggi. La Highsmith ha una straordinaria capacità di far luce sulle parti di noi stessi che preferiamo nascondere, in particolare la poca dignità dei sentimenti e dei comportamenti umani. |
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Cos'hanno di speciale i protagonisti di questa storia? |
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I personaggi della Highsmith sono bugiardi, truffatori, ubriachi; diventano irrazionalmente gelosi, paranoici e spesso stupidi. Eppure questi stessi difetti e contraddizioni sono ciò che li rende così dolorosamente umani e facilmente riconoscibili. Nei film viene spesso esplorato il lato più oscuro della natura umana ma raramente il più debole. E' questo ciò che mi ha affascinato del libro. C'è una parte, all'inizio del film, in cui Rydal parla degli "scherzi crudeli che gli Dei giocano agli uomini". Nel film i tre personaggi principali sono in balia degli Dei ma allo stesso tempo li sfidano lottando contro il proprio destino. |
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C'è uno dei personaggi con il quale si è identificato? |
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Come regista ho provato grande entusiasmo ed interesse per tutti e tre. Non volevo studiarli attraverso un microscopio ma essere complice dei loro errori, solidale con i loro dilemmi morali ed emotivi, e condividere la loro paura e il dolore. Non volevo raffigurare una versione da cartolina della Grecia o della Turchia negli anni '60 ma piuttosto mostrare un mondo che riflettesse il loro stato psicologico e la discesa nel loro personale mondo nascosto. |
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E' riuscito a non giudicare nessuno dei personaggi per le azione che compie? |
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Per me, nonostante tutti i loro difetti, questi personaggi sono eroici. La vita cospira contro di loro per sconfiggerli, ma nella sconfitta sono ancora più umani e dignitosi, e questo è il grido di sfida contro gli Dei. |
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