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Torna alla regia James Ivory. Lo stile del maestro inglese è inconfondibile e "La contessa bianca" è l'ultimo tassello di un'intera opera alla continua ricerca della bellezza e della perfezione. Lo abbiamo incontrato a Roma in occasione dell'anteprima nazionale alla Casa del Cinema.
Insieme a lui il cast: la sempre splendida e affascinante Vanessa Redgrave e la protagonista Natasha Richardson, figlia della Redgrave e bravissima nel ruolo della Contessa Sofia. |
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 Qual'è stata la genesi di questo film? |
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Direi nulla di estremamente particolare. Avevo voglia di cinema e dopo "Quel che resta del giorno" ho incontrato nuovamente Kazuo Ishiguro e gli ho detto di creare una storia. Una storia intensa, capace di essere cinema...
L'idea iniziale del progetto era di ambientare il film a Boston ma Ishiguro non era convinto, pensava che in Cina la storia potesse assumere una forza maggiore.. E aveva ragione. Shanghai è risultata perfetta anche se ci sono volute undici stesure del romanzo e molto spavento da parte mia... |
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| Girare in Cina la spaventava? E' successo qualcosa di particolare? |
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| Non immaginate quanto sia stato difficile per la comunicazione! E' questo che mi spaventava! In Cina parlano vari dialetti, completamente diversi e a me incomprensibili, in più sul set si mischiavano francese ed inglese...é stata dura ma fortunatamente Christopher Doyle parla correttamente il Cinese e spesso ci ha fatto da interprete...Ricostruire Shanghai e il "Quartiere del piacere", dove è ambientata gran parte della storia, è stato davvero coinvolgente e appassionante! |
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| Christopher Doyle è stato definito da Vanessa Redgrave "Picasso del Cinema". |
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| Credo attualmente sia il miglior direttore della fotografia in circolazione. Inizialmente avevo contattato Roberts ma non potè abbandonare Londra per una distorsione alla caviglia, e mi consigliò subito di contattare Doyle, lo feci. Lui appena letta la sceneggiatura mi disse che andava bene e che aveva solo bisogno di più movimento! Sul set io giravo lentamente e lui, completamente da altre angolazioni, muoveva un'altra camera, velocemente...Al montaggio ci siamo trovati ore e ore di materiale... |
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| Nel film il protagonista è cieco. Perchè? Una ricerca esasperata del Melodrammatico? |
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| Feci un viaggio a Londra per proporre la sceneggiatura a Ralph Fiennes che rimase entusiasta ma sentiva che mancava qualcosa che avrebbe impreziosito ancora di più il mondo interiore del protagonista. Tornai a New York e casualmente quella sera incontrai un mio amico scrittore, cieco da anni. Osservandolo mi è venuta la folgorazione. Quanta dignità, umanità, comprensione riesce a trasmettere un non vedente è una cosa misteriosa e suggestiva. Ho pensato che quella era la particolarità che cercava Ralph e che avrebbe fatto del protagonista un personaggio completo. L'idea piacque a tutti. |
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| La scelta delle protagoniste donne: Vanessa Redgrave e Natasha Richardson nel film nipote e zia, nella vita madre e figlia. Lei e Vanessa vi conoscete da tanto? |
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| Dal 1984. Ho sempre considerato Vanessa una grandissima attrice, capace poi meravigliosamente di impersonare ruoli con protagoniste russe. Ha nell'animo qualcosa di quella patria e anche l'eleganza. Natasha l'abbiamo vista crescere e ha un grande talento, riesce a imprimere al ruolo la delicatezza e la forza necessaria. |
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| Da "Quel che resta del giorno" a "La contessa bianca". Il suo cinema è sempre alla ricerca di un'estetica pura? |
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| E' vero, la ricerca della perfezione accompagna il mio cinema. Con Ishiguro in entrambi i film abbiamo cercato la bellezza naturale cercando di ricostruirla con la perfezione delle immagini. E' stata una scelta di coerenza, di pensiero cinematografico e non solo. I suoi personaggi sono eroi tragici e ossessionati alla ricerca del sublime e di un senso profondo e posso dire che questo è anche il mio pensiero. Quando penso a un protagonista ho in mente proprio questo stile e questa caratterizzazione. |
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