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Esce in sala "Rosso Mille Miglia", esordio cinematografico di Claudio Uberti, regista con all'attivo una carriera nel mondo del documentario e della fiction. Il film ha come protagonisti Martina Stella e Fabio Troiano, coinvolti nello svelare un mistero legato alla più antica e famosa corsa automobilistica italiana. Il regista racconta alla stampa il suo coinvolgimento affettivo nel progetto. |
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Cosa volevi raccontare con il tuo film? |
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Volevo raccontare una leggenda dell’automobilismo, mescolando passione, amore, concretezza, spirito sportivo e un pizzico di goliardia. Tutti aggettivi che hanno reso la Mille Miglia "la corsa più bella del mondo". Una gara di gran fondo, dunque su strade aperte al traffico, non per vetture speciali da corsa, ma per le vetture della costruzione corrente, una garainfine che oltre al suo contenuto ideale avesse uno scopo pratico ed un significato immediato, sia dal punto di vista tecnico che da quello sportivo. |
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Cosa vuoi comunicare allo spettatore dell'unicità di questa gara? |
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Lo strumento cinematografico e nello specifico il lungometraggio, rientra sicuramente tra le forme artistiche e comunicative più interessanti del nost ro tempo. Il progetto “Rosso Mille Miglia” si avvale proprio di questo strumento per cercare di raccontare la Mille Miglia in chiave moderna, dove il passato, il presente e il futuro si fondono per dare vita ad uno spaccato di storia dal sapore internazionale. La storia della Mille Miglia ormai è leggenda internazionale; attraverso questa produzione ho l’onore di valorizzare ancora di più il nostro territorio e di far conoscere al mondo non solo la corsa, ma l’ingegno, la passione, l’artigianalità che rendono famosa l’Italia agli occhi del mondo |
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Cosa significa per te la Mille Miglia? |
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Il mondo dove è nata la Mille Miglia è ed è stato anche un po’ il mio, essendo di origini bresciane; fin da bambino ho visto correre queste automobili, dall’inizio con la tipica inconsapevolezza dettata dalla tenera età, avevo 6 anni quando vidi la mia prima partenza in viale Venezia seduto sulle spalle di mio padre, e poi con il desiderio di potervi partecipare e vivere la grande emozione di questa leggenda dell’automobilismo internazionale |
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Cosa vuoi lasciare nel pubblico? |
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Con lo stesso spirito goliardico e forse inconsapevole dei tre moschettieri, nasce questo progetto cinematografico, con il preciso desiderio di raccontare un pezzo di storia lombarda e italiana dell’automobilismo, cercando di mescolare amore e passione con l’ingegno umano, la tecnica e la velocità, attraverso un intreccio fatto di mistero, ricordi e dedizione alle proprie tradizioni e alla propria terra, sperando di poter regalare al pubblico, che vedrà la mia opera, un po’ di quelle emozioni che io rivivo ogni anno alla partenza di una nuova edizione. Nel ricordo delle proprie emozioni, il ritrovare le proprie origini per sentirsi parte di un qualcosa di più grande che noi chiamiamo mondo |
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