|
|
Volto notissimo della fiction televisiva, l'attrice Veronica Pivetti esordisce alla regia con "Né Giulietta né Romeo", un film che racconta una tematica delicata e attualissima. Il film, in cui la Pivetti interpreta insieme a Corrado Invernizzi uno dei personaggi principali, è la storia di una famiglia come tante che si trova a dover affrontare l'omosessualità del giovane figlio. La neo-regista racconta alla stampa il suo sguardo su questa tematica. |
|
|
|
|
Qual è il tema principale del film? |
|
Può una famiglia evoluta, progressista, alternativa al punto giusto, saltare per aria di fronte alla scoperta di un figlio omosessuale? Purtroppo sì, anche se siamo nel 2015. Anche se pensavamo che il dato fosse acquisito e metabolizzato. “Né Giulietta, né Romeo” è la cronaca e commedia di un nucleo familiare che va in crisi di fronte all'ineluttabile “Mamma, io amo lui” dell’adorato figlio maschio.
|
|
Da quale punto di vista ha voluto raccontare questa vicenda? |
|
Per raccontare questa storia mi sono smaccatamente alleata con il mio giovane protagonista, Rocco, e siamo andati a braccetto alla scoperta dei pregiudizi familiari, tanto imprevedibili quanto radicati. Ne abbiamo riso e pianto insieme, ci siamo arrabbiati e abbiamo meditato, mentre un mondo adulto e impreparato dava fuori di matto senza riuscire a capire quello che stavamo dicendo, facendo, pensando.
|
|
Su quali aspetti si è voluta principalmente concentrare? |
|
La nostra corsa semiseria alla ricerca di un’identità sessuale troppo a lungo inascoltata, ha tessuto la trama di “Né Giulietta, né Romeo” secondo una logica istintiva e adolescenziale, come il protagonista voleva che fosse, guardando il mondo con i suoi occhi. E, tra un sorriso e l’altro, ho cercato di raccontare, con la macchina da presa saldamente in spalla, lo sgomento e l’incapacità di chi siede pericolosamente in bilico sulle proprie miopi certezze.
|
|
il film può contare anche su un patrocinio importante... |
|
Durante questo viaggio ho avuto l’immenso piacere d’incontrare Amnesty International che ha visto e condiviso “Né Giulietta, né Romeo” e l’ha sostenuto dandogli il patrocinio, cosa mai avvenuta prima d’ora per una commedia. |
|
Che cosa le ha lasciato quest'esperienza? |
|
Fare questo film è stata un’esperienza dirompente, un’assunzione di responsabilità sull’ottovolante, un bagno totale di logica e istinto insieme. E, come Rocco, il protagonista della storia, ho deciso di cambiare pelle sperimentando un’altra, nuova, sentita e desiderata identità professionale.
|
|
|
|
Ultime Interviste |
|
|
|
Tomm Moore La canzone del mare: "voglio che i bambini conoscano le nostre storie e leggende" |
|
|
Alexandra Leclère Benvenuti... ma non troppo: "una commedia pura che fa riflettere" |
|
|
Martin Zandvliet Land of mine - Sotto la sabbia: "una storia importante e sostanzialmente sconosciuta" |
|
|
Andrew Haigh Weekend: "un'onesta, intima, autentica storia d'amore" |
|
|
Brian Helgeland Legend: "Come si racconta la vita di una persona realmente esistita?" |
|
|
Carlo Verdone L'abbiamo fatta grossa: "la critica di costume deve essere parte della commedia" |
|
|
Virág Zomborácz Mózes, il pesce e la colomba: "ho iniziato a scrivere sceneggiature a sei anni! |
|
|
Francesco Calogero Seconda Primavera. "la capacità di interpretare la realtà è spesso contraddittoria" |
|
|
Vincenzo Salemme Se mi lasci non vale: "l'amicizia e l'amore devono essere credibili" |
|
|
Lorenzo Vigas Ti guardo: "ogni uomo cerca di riempire una vasta mancanza di emozione" |
|
|
|