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Non solo attore ma anche prolifico regista: Vincenzo Salemme torna al cinema, e anche dietro la macchina da presa, con la commedia "Se mi lasci non vale". I protagonisti Vincenzo (Salemme) e Paolo (Buccirosso) sono due uomini abbandonati dalle rispettive compagne: i due elaborano un piano per vendicarsi ma la comparsa di un elemento inaspettato mette tutto a rischio. Allontanandosi dal suo stile consolidato, Salemme racconta alla stampa di un percorso verso un differente tipo di commedia. |
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Quale esperienza è stata lavorare a "Se mi lasci non vale"? |
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“Se mi lasci non vale” è un film che rappresenta per me una novità nella mia personale carriera di regista. Innanzitutto perché la sceneggiatura nasce da un'idea non mia (il soggetto mi é stato proposto da Paolo genovese e Martino Coli) e poi perché per la prima volta (forse anche in un altro mio precedente film: “SMS - Sotto mentite spoglie”, ci avevo provato), ho cercato di rappresentare la vicenda mantenendo un tono narrativo molto naturale, senza estremismi nella recitazione pur non rinunciando alla comicità. |
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Al centro del film c'è l'inaspettata amicizia tra due uomini molto diversi... |
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Il film si prestava molto a questo stile più realistico perché tratta due temi, l'amicizia e l'amore, che per loro stessa natura devono essere credibili. Il pubblico in sala deve potersi riconoscere nei personaggi della storia perché solo così si crea quell'empatia necessaria alla riuscita del film. Sono contento del lavoro svolto. Il racconto procede in modo semplice e leggero e lo spettatore può seguire l'intreccio della vicenda riconoscendosi via via nelle divertenti strategie da commedia brillante che i vari personaggi del film mettono in atto per raggiungere i loro scopi. |
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Come ha lavorato con gli attori suoi co-protagonisti? |
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Devo dire che gran merito nella buona riuscita di questo progetto lo devo agli interpreti. Tutti molto comunicativi e tutti, allo stesso tempo, comici e credibili. Con Carlo Buccirosso siamo riusciti a ricreare quella forte alchimia che i molti anni passati a recitare insieme ci hanno regalato. In questo film poi, per la prima volta, sarà lui a mettere in difficoltà me, sarà lui il "carnefice" creando un effetto ancora più comico. Salvo poi pagare le conseguenze della sua buffa arroganza restituendomi in qualche modo il privilegio di tormentarlo. Con Paolo Calabresi é stato un rapporto immediatamente positivo. Anche in questo caso una fortunata novità. Lui è romano, temeva di entrare in un contesto troppo segnato dalla napoletanitá degli altri interpreti ed invece si é sentito a casa. Si é rivelato un eccellente attore, capace di toccare corde fortemente comiche insieme a note dolcemente romantiche. |
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Nel cast ci sono anche due attrici molto amate dal pubblico... |
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I "testa a testa" tra Paolo e la bellissima Serena Autieri sono ottimi. Hanno creato insieme una coppia di innamorati divertente e allo stesso tempo capace di regalare al pubblico un storia d'amore delicata e vincente. Tosca d'Aquino mi ha sorpreso per la sua bellezza che dai tempi più acerbi del suo exploit con Pieraccioni ha ora acquistato uno spessore espressivo che la rende ancora più affascinante di prima. E poi fa ridere Tosca. Moltissimo. É davvero una caratterista bella, combinazione che nel panorama del cinema italiano conta poche rappresentanti. |
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Come ha lavorato con il resto del cast? |
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Ho avuto l'onore di una fantastica partecipazione del grande Carlo Giuffré, padre di Paolo nel film. Oltre ad avere interpretato magnificamente il proprio ruolo, é ancheriuscito a dare al personaggio di Paolo, una umanità molto profonda. Altra novità è stata la collaborazione con Alessandro Pesci le cui capacità tecniche conoscevo solo dai film che avevo visto in sala. Lavoraci fianco a fianco é stata certamente una mossa indovinata ed il film ne ha tratto un grande giovamento perché, come si dice nel proverbio, "l'occhio vuole la sua parte", e questo, sopratutto al cinema, è davvero fondamentale. Insomma io del film sono molto contento e spero, ovviamente, che ancora più contento sia il pubblico quando lo vedrà in sala. |
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