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Intervista: Andrew Haigh

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Arriva nelle sale italiane l'opera seconda di Andrew Haigh, già noto al pubblico italiano per il successo di critica di 45 anni. Proprio questo apprezzamento ha portato alla scelta di distribuire anche “Weekend”, film del 2011, sia pur con un certo ritardo. Il film racconta la breve ma intensa storia d'amore tra due uomini, conosciutisi casualmente in un locale. Il regista racconta alla stampa perché si tratta di una storia d'amore e non di una "storia d'amore gay".
Intervista Andrew Haigh: Domanda 1Cosa racconta "Weekend"?
Volevo raccontare un’onesta, intima, autentica storia d’amore. Raccontare quel sentimento misto di paura e eccitazione che arriva insieme alla possibilità di qualcosa di nuovo. Volevo vedere questi due giovani uomini innamorarsi lentamente l’uno dell’altro, delle loro reciproche differenze, quasi come se stessero scoprendo dei pezzi mancanti di loro stessi. Volevo catturare quei momenti che due persone condividono quanto iniziano davvero a impegnarsi in una relazione. Russell e Glen sono due uomini che attraversano la vita in modi diversi ma entrambi cercano la stessa cosa: il loro posto nel mondo. Stanno provando a capire chi sono, cosa vogliono e come possono definire se stessi, in pubblico come in privato.
Intervista Andrew Haigh: Domanda 2Cambia qualcosa quando i due protagonisti innamorati sono una coppia gay?
Ovviamente, trattandosi di due personaggi gay, molte di queste problematiche acquistano una pertinenza particolare e ho cercato di dire qualcosa di sensato sulla complessità di cosa voglia dire oggi essere gay. Guardando molti film che affrontano tematiche omosessuali verrebbe da pensare che le uniche storie che vale la pena raccontare siano quelle di coming out o di amore represso. Ma non era quello che mi interessava. Piuttosto volevo esplorare il modo in cui queste persone gestiscono la propria sessualità dopo il coming out, se e come si lasciano definire da quest’ultima, come rispondono all’esperienza della propria diversità. Ma è importante dire che non bisogna essere gay per dover combattere per questioni di identità e di autenticità e nella sua essenza “Weekend” è la storia di due persone che si innamorano. Questo ha davvero poco a che vedere con l’essere gay o meno.
Intervista Andrew Haigh: Domanda 3Come si è svolto il casting degli attori?
Una delle maggiori preoccupazioni era quella di trovare i due protagonisti giusti. Abbiamo incontrato molti attori, sia individualmente che in coppia, sempre in cerca di quella scintilla
da riuscire a portare sullo schermo. Tom Cullen e Chris New l’avevano fin dal primo casting di coppia. Il periodo di prove è stato molto breve, circa una settimana, e l’abbiamo impiegato soprattutto a conoscerci l’un l’altro e a sentirci a nostro agio. Professionalità a parte, credo che una buona dose della chimica tra due personaggi provenga da quello che accade fuori dallo schermo. Se sul set hai la giusta atmosfera, speri sempre che una volta accesa la cinepresa quel mood continui e confluisca nel film. Peraltro, pur attenendoci sempre al copione durante le riprese, il cast è stato sempre incoraggiato a improvvisare e provare cose diverse. Era fondamentale che le performance degli attori fossero il più naturali possibile e abbiamo cercato di fare in modo che il cast sentisse ogni cosa nel modo più autentico. Il fatto di girare le scene in ordine cronologico e di usare dei lunghi piani sequenza ha aiutato molto in questo senso.
Intervista Andrew Haigh: Domanda 4Ti sei ispirato allo stile di qualche autore in particolare?
Ci sono diversi registi che ammiro e il cui lavoro mi ha influenzato, penso soprattutto a autori statunitensi contemporanei come Ramin Bahrani e Kelly Reichardt. È interessante che per Weekend abbiamo usato molte location di Nottingham presenti in “Sabato sera, domenica mattina”, il classico della British New Wave diretto da Karel Reisz nel 1960. La celebre Goose Fair, innanzitutto, ma anche il grande palazzo dove si svolge buona parte dell’azione, che è stato costruito nel punto esatto dove viveva il personaggio interpretato da Albert Finney prima che quelle case venissero demolite. Si tratta di una meravigliosa coincidenza e Sabato sera, domenica mattina ha davvero avuto un’influenza sul nostro lavoro. È un film che secondo me racconta di come alcune persone lottino per trovare un posto all’interno di una società che cambia, sia che accettino le convenzioni correnti sia che combattano contro di esse. È un tema che speravo anche il mio film riuscisse ad esplorare.
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Weekend
di Andrew Haigh
Drammatico, 2011
97 min.
Film diretti:
2015  45 anni
2011  Weekend
Andrew Haigh
Leggi l'intervista a Andrew Haigh per “45 anni