Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Intervista: Tomm Moore

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Dopo il grande successo di “The secret of Kells”, candidato agli Oscar per l'animazione nel 2009, Tomm Moore torna sugli schermi italiani con un'altra bellissima e commovente animazione. La canzone del mare è ispirato a un'antica leggenda irlandese e racconta dell'affetto tra fratello e sorella. Il regista racconta la nascita del film e la costruzione di un gruppo capace di portare in vita la sua visione.
Intervista Tomm Moore: Domanda 1Vista una simile enfasi sui temi e il folklore irlandesi, "La canzone del mare" potrebbe essere considerato una continuazione del suo primo film, "The Secret of Kells" ?
La canzone del mare” è nato da alcune idee che ho coltivato durante la realizzazione di Kells ed è stato sviluppato con molti membri dello stesso team artistico, per cui è per molti versi un follow-up spirituale piuttosto che un vero e proprio sequel o qualcosa di simile. Si ha una sensazione simile, poiché lo stile artistico è di nuovo handmade, animazione in 2D e la musica è ancora quella di Bruno Coulais e Kila. Anche la storia si basa su folklore e leggende irlandesi, ma questa volta ho preferito concentrarmi su un pubblico più giovane, e ho cercato di fare un film più personale sulla base dei miei ricordi di bambino in Irlanda nel 1980. Ho lavorato duro questa volta per realizzare un film che si rivolgesse ad una larga fascia di pubblico. Sono sicuro che sia gli adulti che gli adolescenti apprezzeranno le grafiche, la musica e la storia, ma volevo fare un film come “Il libro della giungla” o “Il mio vicino Totoro” che i minori possono sicuramente ammirare ma che ritorna poi ancora una volta che saranno cresciuti.
Intervista Tomm Moore: Domanda 2Qual è stata l'ispirazione per la storia de "La canzone del mare"?
All’inizio della produzione di Kells, sono andato in vacanza sulla costa occidentale dell'Irlanda con mia moglie e mio figlio Ben, che aveva 10 anni all'epoca. Stavamo disegnando sulla spiaggia vicino alla città di Dingle dove avevamo affittato una casa quando ci siamo imbattuti in una visione inquietante... c'erano i cadaveri in decomposizione di foche sulla spiaggia. Abbiamo chiesto alla signora proprietaria del cottage che avevamo preso in affitto e ci ha spiegato che i pescatori locali aveva iniziato a uccidere le foche per la frustrazione di alcuni stock ittici avariati. È pazzesco che se la prendano con le foche, laddove ciò che è veramente da maledire è la pesca eccessiva umana. Ci diceva che questo non sarebbe mai accaduto anni fa, dal momento che vi era la diffusa credenza nel soprannaturale e le foche erano viste come creature mistiche a cui non si poteva nuocere. Molti pescatori in quei giorni credevano che le foche potessero contenere le anime di persone disperse in mare o potessero anche essere delle Selkies, creature che potevano trasformarsi da foche in esseri umani. Avevo sentito storie sulle Selkies quando ero più giovane e me ne sono ricordato anche durante la vacanza. Stavo parlando di tutto questo al direttore artistico di “The Secret of Kells”, Ross Stewart, quando sono tornato a casa. Mi ha prestato un libro intitolato "Il popolo del mare", che era una raccolta di vecchi storie irlandesi e scozzesi sulle foche-esseri umani. Ho iniziato a pensare a come perdiamo molto di più di semplici storie quando perdiamo il nostro folklore, si perde anche il rispetto per l'equilibrio della natura e le antiche tradizioni. E ho iniziato anche a pensare a quando queste vecchie credenze hanno cominciato a morire. Ho immaginato che sarebbe potuto essere stato quando ero un bambino, più o meno dell’età di mio figlio, di circa dieci anni, ho cominciato quindi a sognare la storia, intrecciando le varie influenze e le idee derivanti da quel viaggio sulla costa occidentale con la mia nostalgia per l’Irlanda prima della crescita economica del periodo della “Tigre Celtica”.
Intervista Tomm Moore: Domanda 3Temi nazionali sembrano sempre centrali nel suo lavoro. Come mai?
Questo è l’unico punto di vista che sento di poter portare al mezzo-animazione. Non escludo di riuscire a fare una commedia ambientata nello spazio o qualcosa di simile, ma per ora sto esplorando la cultura in cui sono cresciuto, sto cercando di offrire non solo ai bambini irlandesi, ma ai bambini di tutto il mondo uno spaccato sulle nostre storie e leggende e offrire un'alternativa ai film di animazione americani che dominano i nostri schermi. Sono sempre stato incuriosito da film come quelli di Hayao Miyazaki, che offrono uno spaccato su una cultura sconosciuta ma che comunica temi universali. Spero che “La canzone del mare” o “The Secret of Kells” siano in grado di offrire qualcosa di simile.
Intervista Tomm Moore: Domanda 4Potrebbe descrivere le influenze visive presenti nel film?
Le mie influenze sono analoghe a quelle di “The Secret of Kells”, che ha uno stile che ho impiegato così tanto tempo a sviluppare, che è come se fosse diventato una mia seconda pelle. Questo è stato reso possibile solo con l’animazione in 2D. La cosa più importante che abbiamo cercato di aggiungere è stato un senso di luce sempre mutevole e il cielo e l’atmosfera umida dell’Irlanda. Un pittore che ho ammirato molto è stato il pittore irlandese di paesaggi, Paul Henry, e ci dobbiamo ritenere fortunati per il contributo che ha dato il mio vecchio amico Ross Stewart al primo concept focalizzato soprattutto sul paesaggio irlandese. Il direttore artistico Adrien Merigeau ha inoltre apportato non solo il suo stile personale ma anche tutte le sue influenze dal mondo dell’arte, e le sue esperienze con la fotografia e l'illustrazione. Abbiamo unito i nostri approcci nel momento in cui abbiamo sviluppato lo stile, e incluso alcune nuove ricerche nelle sculture di pietra pre-celtiche. Questi segni distintivi sono comuni ad alcuni artisti moderni come Klee e Kandinsky e Jean Michel Basquiat, chen Adrien ha incorporato nel suo stile.
Intervista Tomm Moore: Domanda 5La colonna sonora è un mix di musiche originali composte da Bruno Coulais e della musica tradizionale irlandese della band Kíla. Ci può parlare di questa scelta? Come hanno fatto Bruno Coulais e Kíla a lavorare insieme?
Bruno e Kíla hanno lavorato insieme in “The Secret of Kells”, ed entrambi, Bruno e i membri di Kíla erano entusiasti di continuare questa collaborazione e anzi sicuramente estenderla. La musica è sempre stata pensata come una parte così importante del film che tutti abbiamo iniziato ad incontrarci molto presto, anche prima che la sceneggiatura e gli storyboard fossero finiti. Hanno lavorato insieme per esplorare temi, a volte con pezzi originali di Bruno, altre volte con i suoi adattamenti dei brani di Kila o arie tradizionali. Bruno poi ha realizzato una traccia demo dell’intera colonna sonora e ha lavorato con Colm Ó'Snodaigh di Kíla e il nostro team di Cartoon Saloon per inserirlo e mettere a punto i momenti necessari per il la colonna finale che doveva essere registrata. Ha poi registrato gli strumenti tradizionali, più della musica del violoncellista francese Jean Phillipe Audin, e le voci di Lisa Hannigan e Lucy O'Connell in Irlanda. In un secondo momento ha registrato con un'orchestra a Sofia e ha lavorato con Slim Pezin e Maxime Le Fevre per assemblare il tutto nella musica finale. Bruno è stato molto generoso e aperto ai contributi di tutti e Colm e gli altri membri di Kíla sono stati coinvolti sin dall'inizio questa volta. E’ stata un'esperienza magica per me ascoltare i talenti combinati di alcuni dei miei musicisti preferiti mentre lavoravano tutti insieme.
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La canzone del mare
di Tomm Moore
Animazione, 2014
93 min.
Film diretti:
2014  La canzone del mare
2014  Kahlil Gibran's The Prophet
2009  The Secret of Kells