Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Intervista: Steve Martin

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La sfida è di quelle impari, ma Steve Martin ci è abituato: dopo aver portato sullo schermo il remake de Il padre della sposa, nel ruolo che era stato di Spencer Tracy, ora veste l'impermeabile dell'ispettore Clouseau, reso indimenticabile da Peter Sellers. La nuova versione della Pantera Rosa, in arrivo il 24 marzo, è il prequel, cioè racconta le puntate precedenti della serie portata al successo da Blake Edwards quarant'anni fa. Accanto a Steve Martin, Jean Reno e Kevin Kline.
Intervista Steve Martin: Domanda 1Come ha affrontato questo personaggio dopo le straordinarie interpretazioni di Peter Sellers?
Prima di tutto è stato un onore interpretare questo ruolo, sviluppato dal maestro Peter Sellers. La vera sfida per me è stata riuscire ad essere divertente e per farlo ho assorbito completamente il personaggio permettendo al mio umorismo di venir fuori spontaneamente. Ci sono stati due momenti, il primo, che è durato pochissimo, è stato di paura. Paura di non essere all' altezza. Superato questo mi sono chiesto come risultare divertente almeno quanto Sellers. E la risposta è stata: calarsi talmente nel personaggio. E' il percorso che aveva seguito Peter: lui non recitava Clouseau, era Clouseau.
Intervista Steve Martin: Domanda 2Ha visto tutti i film della serie, a quale si è ispirato maggiormente?
Il secondo, Uno sparo nel buio: è lì che si definisce il carattere dell' ispettore, mentre nel primo, La pantera rosa Clouseau appare solo per una decina di minuti e tutto ruota intorno a David Niven.
Intervista Steve Martin: Domanda 3La differenza tra il suo ispettore e quello uscito nel 1963?
Il mio Clouseau è un pò più sentimentale rispetto a quello di Sellers del '63; il suo era molto orientato verso la commedia, era un seduttore, si può dire che fosse un donnaiolo. Il mio invece è alla ricerca dell'amore...
Intervista Steve Martin: Domanda 4Come spettatore quali qualità apprezzava di più in Peter Sellers?
La sua capacità di essere uno "stoico". Non cambiava mai la sua espressione e per me era irresistibile mentre perquisiva una stanza in cerca di indizi. Il suo segreto era una combinazione di serietà e folle imprevedibilità, di immobilità e capacità di fare improvvisamente un capitombolo all'indietro. Per me la sua gag più riuscita era quella in cui annusava la schiuma da barba e per tutto il resto della scena gliene rimaneva un puntino sul naso in modo da rendere assolutamente ridicola tutta la situazione e le sue parole. Peter Sellers era divertente in maniera innata in questo ruolo. Non interpretava più una parte. Era così assorbito da diventare straordinariamente comico.
Intervista Steve Martin: Domanda 5Sul set come si è trovato con Jean Reno?
Siamo come Stanlio e Ollio, due tipi fisici agli opposti. Noi però siamo diversi non solo dal punto di vista fisico ma mentale, ci comportiamo in modo diverso e credo che per questo i due modi funzionino bene insieme. Per la storia Ponton è essenziale perchè mi prende sul serio ed esalta tutte le mie sciocchezze e i miei casini, li ignora completamente, fa finta di non vederli!
Intervista Steve Martin: Domanda 6Lei ha scritto sia la commedia La Pantera Rosa che il drammatico Shopgirl. Qual è per lei il punto di equilibrio tra comicità e malinconia?
Si tratta di due avventure completamente differenti. Scrivere un libro eppoi una sceneggiatura come Shopgirl richiede uno sforzo molto personale sotto il profilo del linguaggio. Quello che dici nei paragrafi di un libro può risultare molto più profondo di quello che puoi comunicare attraverso un film. Per chi lavora con le parole un libro rappresenta una strada molto più diretta verso i tuoi pensieri più puri. La commedia invece riguarda la gioia e l'intrattenimento, con risate che ti sorprendono. Tra i due elementi c'è un'enorme differenza: sono cresciuto nel mondo della commedia, ma – al tempo stesso – ho vissuto la mia vita, ho conosciuto persone, ho avuto relazioni. Nel mio lavoro ho separato la mia vita di tutti i giorni dalla commedia, con quest'ultima che è quasi diventata una forma di negazione della mia vita privata e come l'illusione di una forma costante di gioia. La Pantera Rosa rappresenta il modo più semplice per dare corpo e vita a questa illusione: scrivere libri e film come Shopgirl significa tentare di infrangerla. Riguardano l'elemento tragico e profondo che è presente nelle vite di tutti noi.
Intervista Steve Martin: Domanda 7E' in programma un seguito della Pantera Rosa?
La speranza c'è. Certamente io e Jean Reno andremo avanti insieme come ballerini, la scena del film in cui balliamo in calzamaglia non l'abbiamo provata nemmeno una volta, abbiamo fatto partire la macchina da presa e ci siamo buttati.
Intervista Steve Martin: Domanda 8E' giusto riproporre un personaggio così celebre?
Ci sono dei film che non potrebbero mai essere rifatti. Casablanca ad esempio. molto legato all'epoca. Ma Clouseau è universale, è senza tempo, come i clown.
[ fonte: Alessandra Bitti, [a href="http://cinema.dada.net" target="_blank"]Cinema.it[/a] ]
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