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Palma d'oro Cannes 2006. The wind that shakes the barley (Il vento che accarezza l'erba). Stessa struttura di Terra e Libertà ma più serrata, concisa, esasperata nel dettaglio, posata a ragione da Paul Laverty. I guerriglieri sono gli indipendentisti irlandesi, il nemico i 'Black and Tan', squadre punitive di mercenari mandati dall’impero britannico per fermare i movimenti di resistenza. E’ un pezzo di storia anglo-irlandese non risolta, un sassolino nella scarpa fastidioso che Loach tira fuori per intero con estrema lucidità. |
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Mr Loach, la Palma d'Oro è considerato il maggior premio cinematografico internazionale dopo gli Oscar... Cosa prova a tornare in concorso a Cannes dove è stato già molte volte? |
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Essere presente a Cannes va bene ma l'importante è che le persone amino il tuo film a Roma, a Cannes e in qualunque altro posto. Portare il film a Cannes è ottimo ma anche piuttosto stancante, perché lì si parla troppo. Dopo aver passato tre giorni a Cannes devi ritirarti in un monastero trappista per riprenderti.
E' bello ed eccitante che una storia vera che parla di lacerazioni ma anche di desiderio di pace possa uscire da questo festival con un premio importante come la Palma d'Oro. Il mio film parla della storia, ma si rivolge alla realtà di oggi e per questo spero sia utile. |
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Era dai tempi di Terra e libertà sulla guerra civile spagnola che non faceva un film storico... |
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Sono convinto che bisogna conoscere il passato per capire il presente. Come è accaduto per la guerra civile in Spagna, anche la lotta per l'indipendenza dell'Irlanda è stato un momento molto critico ma cruciale per la storia di quel paese che come altri ha tentato di liberarsi dal giogo dell'occupazione degli stranieri. Spesso la storia ritorna sui suoi passi e forse si possono capire meglio alcune situazioni del presente se si fa riferimento a storie parallele del passato. Come l'attuale occupazione dell'Iraq, molto diversa per molti aspetti ma simile per quello che è il principale desiderio di chi subisce l'occupazione: mandare via americani e inglesi. |
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L'Irlanda di oggi è molto diversa da quella di ottant'anni fa: ora è finalmente un paese pacifico e prospero, ma è stato per anni diviso dalla guerra e vessato dalla povertà... |
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La storia di un popolo che combatte per l'indipendenza è una storia ricorrente, che si ripete sempre, e quindi è sempre il momento giusto per raccontarla. Ci sono sempre eserciti che occupano altri paesi e ci sono sempre persone che resistono a questi eserciti. E' inutile che vi ricordi dove oggi la Gran Bretagna ha un esercito illegale di occupazione in un paese straniero. ma tornando all'Irlanda, si parla poco di questa storia in Gran Bretagna: abbiamo sempre avuto molte notizie sulla situazione nell'Irlanda del Nord ma non è stato mai raccontato bene il contesto, non dicono mai da dove viene questo conflitto, come se gli Irlandesi fossero un popolo che non riesce a fare a meno di litigare... Ecco, ce la semplificano in questo modo!
In realtà l'origine dei conflitti irlandesi va all'indietro nei secoli: l'Irlanda è stata la nostra prima colonia, la colonia più antica. L'indipendenza tra il '21 e il '22 nasceva da una decisione democratica: nelle elezioni del 1918 la gran parte del popolo irlandese aveva votato per la democrazia e per la repubblica. La risposta della Gran Bretagna fu la violenza: l'invio dell'esercito sul suolo irlandese per togliere ogni potere al parlamento democraticamente eletto. Il mio film non racconta solo una lotta per l'indipendenza, ma anche il tipo di società che si voleva costruire una volta raggiunta l'indipendenza. E racconta come questa lotta fu distorta, proprio trasformata dall'interno, dagli inglesi perchè le forze coloniali volevano mantenere i propri interessi in Irlanda. E' sempre la stessa storia. Ed è sempre il momento giusto per raccontarla. |
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La lotta per l’indipendenza nell’Irlanda degli anni Venti si trasforma in una guerra civile in famiglia che mette ragazzi che sono cresciuti insieme uno contro l’altro, costretti ad utilizzare gli stessi metodi degli inglesi... |
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Se si persegue un’idea di giustizia, libertà e indipendenza e c’è qualcuno che si oppone ai tuoi ideali allora si arriva alla violenza. E’ l’opposizione a questi ideali che conduce alla violenza, non il contrario. E’ stata l’occupazione nazista a far nascere i Maquis, i partigiani francesi. Non si tratta di idealizzare la violenza e nel film si capisce chiaramente che Damien, dopo aver ordinato l’esecuzione di un ragazzo traditore, è completamente cambiato, distrutto. |
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The wind that shakes the barley. Il vento che soffia sull'orzo. Da dove viene? |
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Il titolo The Wind that shakes the barley è il verso di una ballata irlandese, scritta alla fine del diciottesimo secolo quando gli irlandesi hanno iniziato la loro battaglia per cacciare gli inglesi. E' una canzone che inneggia alla resistenza. |
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Come risponde alle possibili 'accuse' di aver fatto un film antibritannico? |
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Non si deve confondere i governi con la gente. Si può essere critici nei confronti del governo inglese senza essere antibritannici. Anche perché spesso gli oppressori dei popoli sono anche oppressori del proprio popolo: per esempio, Winston Churchill è stato responsabile di mandare armi e truppe contro gli irlandesi ma anche contro i minatori inglesi che protestavano. |
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Qual’è la sua opinione sulla guerra in Iraq? |
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E’ stata una guerra illegale basata su mille bugie che riguardavano le armi di distruzione di massa. Si parla troppo poco della distruzione dell’Iraq e di quello che è successo a Fallujah con la morte di bambini e intere famiglie e si racconta ancora troppo poco quello che ancora accade ogni giorno. |
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A proposito di politica qual è il futuro del dopo Blair secondo lei? |
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Nel breve termine non vedo grandi cambiamenti perché l'uomo che dovrebbe sostituire Tony Blair, il cancelliere Gordon Brown, è molto simile al premier. Hanno le stesse idee sulla privatizzazione della sanità, l'educazione, la politica estera, appiattita su quella americana. Non si tratta di una competizione di progetti politici, ma solo una competizione di ego. |
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