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I piedi. Quelli di Marie Antoinette (Kirsten Dunst) sono calzati da Manolo Blahnik, il designer principe delle 'fashion victimes'... Più che una regina, insomma, qui c'è un'eroina dell'età del pop, la passione per la musica, il gusto per le acconciature, i vestiti e gli accessori, il piacere del pettegolezzo, la ricerca del divertimento. Accolto al festival di Cannes con un po' di proteste e qualche fischio di sapore più sciovinistico che critico, esce nelle sale "Marie Antoinette" di Sofia Coppola, un dramma in costume tratto dal libro di Antonia Fraser. |
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Qualcuno potrebbe considerare questo film come una sorta di capitolo finale di una trilogia sulla storia di tre giovani donne iniziato con Il giardino delle vergini suicide e proseguito con Lost in translation... |
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Sinceramente è qualcosa cui non avevo pensato: quando stavo girando questo film ero interessata più che alla conclusione di un qualcosa al passaggio verso una nuova fase del mio lavoro. |
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L'elemento storico e sociale della Francia del diciottesimo secolo sembra non averla interessata... |
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Questo perché non stavo facendo un film politico sulla Rivoluzione Francese, ma un ritratto personale della vita di Maria Antonietta: per me è sempre stata una figura simbolo della decadenza e della frivolezza. E' stato molto interessante fare delle ricerche e studiare in profondità le sue esperienze di donna e di teen ager alla corte di Versailles. Una ragazzina arrivata a quattordici anni in un paese straniero che è cresciuta da sola in Francia: una straniera che cerca di trovare la sua strada in un luogo che le era sconosciuto in mezzo a degli estranei. |
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Perché ha voluto privilegiare l'elemento personale? |
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Perché questo è il mio approccio al cinema: ogni mia storia e ogni mio film vengono caratterizzati dal mettere il mio cuore e le mie esperienze in quello che faccio. |
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Cosa l'ha spinta a scegliere Kirsten Dunst come Maria Antonietta? |
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Mi interessava esprimere il suo punto di vista personale e più leggevo libri su questa donna, mi accorgevo di quante qualità in comune avesse con Kirsten con cui avevo lavorato nel mio primo film. |
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Quali in particolare? |
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Sicuramente il lato giocoso del suo carattere e quello un po' più profondo e di sostanza che ha acquisito nel corso degli anni. |
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Nel film tutti parlano inglese (anche gli austriaci...). Poi, però, ogni tanto qualcuno pronuncia qualche parola in francese... |
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L'idea era quella di incorporare serenamente le lingue: le scene con la piccola che interpreta la figlia di Maria Antonietta sono state girate con una bambina di due anni che non parlava inglese. Sono rimasta affascinata dal suo parlare dell'ape e i fiori in francese...E' stato girato in inglese perché siamo americani, ma i momenti in francese credo che non disturbino nessuno. |
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Come ha scelto Asia Argento? |
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Per le sue qualità di riuscire ad essere davvero all'opposto di Maria Antonietta sotto molti punti di vista. Asia Argento era perfetta per dare vita con forza ad un contrasto molto interessante... |
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[ fonte: Marco Spagnoli, Cinema.it ] |
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