Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Intervista: Michel Gondry

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Regista acclamato di videoclip e spot, dopo l'enorme successo mondiale di "Se mi lasci ti cancello", Michel Gondry è considerato come uno dei più grandi talenti del cinema internazionale. Gondry dirige "L'arte del Sogno" con protagonisti Gael Garcia Bernal, Charlotte Gainsbourgh e Alain Chabat impegnati in un gioco continuo di rimandi tra realtà e sogno. Un divertente puzzle, con una strabordante carica creativa, dove la divisione tra realtà e immaginazione è labile e spesso inafferrabile.
Intervista Michel Gondry: Domanda 1Ha avvertito una certa 'pressione' dopo il successo di "Se mi lasci ti cancello - Eternal Sunshine of the Spotless Mind"?
Sì, certamente. Ma non dal punto di vista di quello che viene definito successo. Per me non era importante raggiungere il successo, ma avere la possibilità di essere considerato finalmente come un cineasta 'completo'. Questa era la mia urgenza per L'arte del sogno di cui ho scritto - per la prima volta - io stesso la sceneggiatura. Del resto questo è un progetto che era iniziato molto tempo prima di Eternal Sunshine of the Spotless Mind. Per me la sfida era quella di raccogliere i miei sogni all'interno di una sceneggiatura organica e costruire una storia intorno a loro. Tutto questo, peraltro, dopo avere lavorato con uno degli sceneggiatori più originali e acclamati di Hollywood: Charlie Kaufman. Sapevo di rischiare una serie di paragoni molto ingenerosi nei miei confronti rispetto al grandissimo talento di Kaufman.
Intervista Michel Gondry: Domanda 2Il film, però, è abbastanza diverso dal precedente. C'è stata un'evoluzione...
Sono partito da un'idea che ho avuto diversi anni fa e che ho utilizzato per un video dei Foo Fighters, in cui due giovani condividevano i loro sogni. Ho sfruttato questa idea per una storia sul modo in cui i sogni influenzano una relazione tra due persone, e su come la relazione a sua volta influenzi i loro sogni. Trovandomi da solo ho pensato di prendere una direzione diversa in cui potermi esprimere in maniera differente e più profonda, seguendo una strada analitica all'opposto rispetto quella americana. Io ho sempre diretto dei progetti in cui non ero sicuro del risultato. Ho bisogno che ci sia questo elemento di sorpresa per tenere alto il mio interesse. Penso di avere scelto questa strada grazie alla mia esperienza nell'animazione: giri un'immagine alla volta e non sai come sarà la sequenza fino a quando non ricevi la pellicola dal laboratorio. E' una sorta di sperimentazione e io cerco sempre di mettermi in situazioni in cui non mi sono mai trovato prima. Così, esploro una grande quantità di tecniche e sistemi per comunicare con gli attori e per raccontare una storia. Con questo film volevo esplorare in profondità una parte della mia mente, senza pormi troppi limiti. Io non mi faccio troppe domande sulle mie idee. Penso che, a differenza dei progetti passati che ho realizzato per conto mio, in questo film ho immaginato la storia e l'aspetto visivo nello stesso momento.
Intervista Michel Gondry: Domanda 3Ovvero?
Gli americani devono sempre capire a livello razionale quello che stanno facendo, mentre io sono convinto che alle volte sia più importante esprimere ciò che si sente dentro. Per farlo è necessario, spesso, cortocircuitare quello che ti dice il tuo cervello. Un atteggiamento che non è comprensibile da nessuno in America e che, spesso, non funziona. In questo senso L'arte del sogno ha segnato un punto di partenza e un distacco dal mio passato.
Intervista Michel Gondry: Domanda 4Gli attori sembrerebbero averla seguita...
E' vero: quando ho incontrato per la prima volta Gael Garcia Bernàl gli ho spiegato il mio punto di vista e lui è stato estremamente incoraggiante nei miei confronti e mi ha spinto a seguire questa direzione che mi ero prefisso. Mi ha consigliato di mettere da parte l'elemento analitico, per seguire piuttosto quello che avvertivo nel profondo del mio cuore.
Intervista Michel Gondry: Domanda 5Come è entrato nel progetto Gael García Bernal?
Ci siamo incontrati grazie ad un amico comune un anno prima delle riprese. Lui sembrava possedere le caratteristiche che stavo cercando, perché il personaggio di Stephane è una sorta di mio alter ego. All'inizio ero preoccupato, perché Gael è un ragazzo decisamente simpatico, e ho ritenuto che la gente avrebbe pensato che questo è il modo in cui mi vedo. Ma lui è veramente un ottimo attore, così siamo riusciti a superare questa difficoltà. La cosa più importante per me, in fase di casting, è quella di incontrare gli attori il prima possibile e cucire, riadattandola, la sceneggiatura su di loro. Per me è fondamentale esplorare e delimitare un territorio comune.
Intervista Michel Gondry: Domanda 6E' importante diventare amico degli interpreti con cui lavora?
Per me sì e so che alcuni attori, proprio come Gael, lo ritengono altrettanto fondamentale per andare in una certa direzione, in un certo senso, più rischiosa. Soprattutto per essere più "personali"...
Intervista Michel Gondry: Domanda 7Perché ha scelto di combinare effettistica digitale ad oggetti reali?
Per tante ragioni, ma perché, il più delle volte, gli attori non interagiscono in maniera credibile con il blue screen e il green screen, risultando, invece, piuttosto 'arroganti'. Ad esempio, Charlotte Gainsbourgh, in un'intervista, ha dichiarato che aveva veramente paura del crollo della montagna, in quanto la struttura che avevamo costruito le appariva instabile. Non lo era, ma, in ogni caso, questo stato di incertezza è stato trasmesso fedelmente allo spettatore. Un sentimento che, probabilmente, non avrebbe avvertito in maniera tanto forte se si fosse trovata a recitare con il nulla rappresentato da un effetto visivo in digitale.
Intervista Michel Gondry: Domanda 8Il suo cinema sembra essere molto influenzato dalla musica...
Lo è così come lo sono anche la mia vita e la mia scrittura. Anche mentre scrivo ascolto musiche che influenzano direttamente il processo creativo. La musica è la chiave principale per sviluppare la mia creatività.
[ fonte: Marco Spagnoli, Cinema.it ]
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L'arte del sogno
di Michel Gondry
Commedia, 2006
105 min.
Film diretti:
2015  Microbo & Gasolina
2012  Mood Indigo - La schiuma dei giorni
2010  The Green Hornet
2007  Be Kind Rewind - Gli acchiappafilm
2006  L'arte del sogno
2005  Block Party
2004  Se mi lasci ti cancello
2001  Human nature
Michel Gondry
La visione geniale delle cose
Festival di Berlino 2006
Orso d'Oro a Grbavica
Michel Gondry
Leggi l'intervista a Michel Gondry per “Mood Indigo - La schiuma dei giorni