Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Intervista: Park Chan-wook

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Dal 6 Maggio è nelle sale Old Boy, premiato con il Gran Premio della Giuria a Cannes, tappa intermedia della trilogia che si chiuderà con Simpathy for Mrs.Vengeance. Park Chan-wook spazia a 360 gradi, parlando del lato intimo dei suoi film e di quello commerciale, di stile e di contenuti, di vita e di filosofia del vivere.
Intervista Park Chan-wook: Domanda 1Perché ha scelto per la sua trilogia il tema della vendetta?
Lo ritengo il tema più attuale nel mondo di oggi. L’ansia di vendetta si manifesta in una società che non permette di sfogare la propria rabbia, il proprio odio, costringendo l’individuo a covarli a lungo, ad accrescerli. La realtà coreana è ancora più estrema, essendo appena usciti da un lungo periodo di dittatura, quindi di censura. Ma l’elemento che più m’interessa, nella vendetta, è l’assurdità d’un comportamento che non ha alcun senso, ma che l’uomo non riesce ad evitare, dispiegando tutte le sue energie per un fine inutile.
Anche l’ultimo film della trilogia verterà su questo tema, ma da un punto di vista femminile, visto che nei primi due sono andato un po’ troppo in direzione opposta…
Intervista Park Chan-wook: Domanda 2Un bel cambiamento: perché?
Ho constatato che il pubblico femminile non è riuscito ad identificarsi con la storia né di Simpathy for Mr.Vengeance né di Old Boy. Mi hanno detto che il comportamento delle mie donne è tipicamente maschile, poco credibile e, soprattutto, non accettabile per un’altra donna. Mi dispiacerebbe essere etichettato come ‘maschilista’, non credevo che la vendetta in sé, né il modo in cui viene preparata nei miei film, fossero prerogative maschili. La stessa crudeltà è un elemento non riconducibile al solo universo maschile.
Intervista Park Chan-wook: Domanda 3Il primo film della trilogia, Simpathy for Mr.Vengeance, sembra muoversi in direzione opposta alla ricerca d’un successo commerciale. S’è trattato d’una scelta audace o d’un errore?
Temo la seconda… Sento tanti che pensano che io abbia voluto snobbare la prospettiva commerciale, ma non è così: pensavo che il pubblico s’aspettasse un film del genere, che determinate novità lo stimolassero. Invece l’interesse suscitato non è stato pari all’aspettativa, peccato. Ma non mi si dica che l’ho fatto apposta, che ho sacrificato gli interessi economici sull’altare della gloria dell’approvazione della critica.
Intervista Park Chan-wook: Domanda 4S’aspettava davvero che un horror così forte avesse successo?
Sì. Capisco che sia difficile rapportarsi ad un film il cui contenuto risulta disgustoso. Ma non è un film horror, non ci sono scene raccapriccianti, è strano che il pubblico ne abbia avuto una sensazione tanto terribile, di crudeltà e shock. Ma l’errore è sicuramente mio, lavorando ad un’opera ci si affeziona ad essa, finendo per ingigantirne i pregi ed ignorarne i difetti.
Intervista Park Chan-wook: Domanda 5Anche Old Boy presenta delle situazioni poco chiare, che potrebbero sconcertare il pubblico.
È il mio modo di essere, non mi piacciono le cose troppo ordinata, situazioni facilmente comprensibili e risolvibili. Non dev’essere netta la distinzione tra buoni e cattivi, tra tragedia e commedia: questa è la realtà. Sfumature, impressioni, inganni, dubbi. Domande.
Tra l’altro non mi sembra una scelta così strana, non è certamente un aspetto innovativo.
Intervista Park Chan-wook: Domanda 6L’insuccesso di pubblico l’ha mai condizionata?
Non ha condizionato me, ma il mio lavoro: dopo Trio ho attraversato un lungo periodo in cui presentavo il copione d’un film che volevo fare senza trovare nessuno disposto a finanziarlo. Dopo Simpathy for Mr.Vengeance, invece, non ci sono stati problemi.
Intervista Park Chan-wook: Domanda 7Ed il successo?
Quello sì; prima di JSA non sapevo se sarei riuscito a fare altri film, dopo, invece, mi sono sentito più leggero, con la consapevolezza che non avevo più bisogno di farmi conoscere, di dimostrare da zero le mie capacità.
Intervista Park Chan-wook: Domanda 8Cosa c’è nel suo cinema della sua personale educazione, del suo modo d’essere più intimo?
C’è un elemento che accomuna tutti i miei film: il senso di colpa che hanno i protagonisti. Questo sentimento viene tanto dalla mia educazione cattolica quanto dalla mia esperienza durante la dittatura, l’impotenza che diventava colpa nel momento in cui ci andavano di mezzo degli amici.
Per il resto, le mie scelte cinematografiche non sono dettate da forti esperienze di vita: una vita tranquilla, senza grosse difficoltà, quasi noiosa e senza stimoli; si potrebbe dire che fossi destinato ad un cinema raffinato, aristocratico, invece… l’eccentricità dei miei film non ha alcuna relazione col mio vissuto, ciò che piace ha poco a che fare con ciò che si è.
Intervista Park Chan-wook: Domanda 9Sul piano dei contenuti, c’è chi ha visto in Simpathy for Mr.Vengeance il tentativo di parlare dell’omosessualità. Una scelta mirata, o semplicemente un aspetto del mondo?
Diciamo che mi interesso molto alle minoranze che, nella società coreana, vengono discriminate, viste come ‘anormali’. C’è un problema, in questo mondo capitalista, che è l’importanza estrema che viene data alle classi d’appartenenza; è bene che anche chi non la vede in questo modo prenda comunque atto dell’esistenza del problema.
Intervista Park Chan-wook: Domanda 10Come procede nel passaggio dall’idea d’un film alla sua realizzazione?
Per prima cosa mi metto a disegnare la storia, più serie di schizzi nelle quali mi chiarisco più o meno tutto: quando inizio le riprese ho già in mente il film interamente, a quel punto è importante il lavoro con gli attori, prevedere prima come reciteranno una determinata scena, perché le variabili nella recitazione sono molte e spesso gli attori s’allontanano dalle indicazioni del regista.
Intervista Park Chan-wook: Domanda 11Ha detto: “Spero che i miei film non sembrino fatti dalla stessa persona”. Eppure non si cimenta in generi diversi, film dopo film la mano dello stesso regista sembra trasparire maggiormente.
In effetti non progetto mai cose molto lontane tra loro, non ambisco a far film di vario genere, parliamo sempre di thriller, magari un po’ noir; mistery, sì, non horror. Credo di riuscire a creare, di volta in volta, atmosfere diverse, ma soprattutto cerco di cambiare stile ad ogni film. Se non si vuole perdere il piacere di lavorare bisogna evitare di ripetere le stesse cose.
Intervista Park Chan-wook: Domanda 12Non è facile cambiare spesso stile e continuare a creare film d’autore.
Ma infatti i miei non sono film d’autore. L’assenza d’uno stile consistente è quanto più mi allontana dal genere ‘d’autore’. Inoltre non ho un grande controllo dei miei film, per i quali è enorme il contributo di tutti i collaboratori, sia nei suggerimenti che nello sviluppo vero e proprio. Tutto il contrario del film d’autore.
Intervista Park Chan-wook: Domanda 13Com’è diventato regista?
L’idea è nata ai tempi del liceo, ma si trattava d’una vaga aspirazione, senza concrete possibilità di realizzarsi. La molla è scattata dopo aver visto La donna che visse due volte, di Hitchcock; all’università non ero molto preso dagli studi, ed ho trovato il tempo per concentrarmi sui film. Ho iniziato con la gavetta, come aiuto tuttofare sul set, perché ormai avevo deciso dove volevo arrivare. In tre o quattro anni avevo percorso tutta la strada d’apprendistato, ed ho debuttato come regista. Per la rapidità con cui sono arrivato alla regia non posso che ringraziare Kwak Jae-yong, a cui ho fatto da primo aiuto-regia.
Intervista Park Chan-wook: Domanda 14Ultimamente viene spesso paragonato Quentin Tarantino:
Il paragone mi lusinga, certo, ma non mi ispiro a lui, anzi, credo che sia Tarantino ad essere influenzato dal cinema orientale. Ci sono registi che hanno segnato il mio modo di lavorare: Alfred Hitchcock e Sergio Leone su tutti, ma anche Sam Fuller: vorrei tanto aver fatto io Il corridoio della paura.
Intervista Park Chan-wook: Domanda 15Un segreto per essere ottimi registi?
Non serve avere doti particolari, l’importante è credere di averle.
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Old Boy
di Park Chan-wook
Drammatico, 2004
119 min.
Film diretti:
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2005  Lady Vendetta
2004  Old Boy
2002  Mr. Vendetta