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E' la madrina della seconda edizione della Festa del Cinema di Roma, raccogliendo il testimone da Nicole Kidman: Cate Blanchett fa il suo ingresso in sala stampa dall'alto di due orribili scarpe che suscitano l'ironia, per primo, di Geoffrey Rush; ma quando si entra nel vivo dell'analisi del suo personaggio, nessuno più pensa alle scarpe.
Shekhar Kapur gira "The Golden Age", che inaugura la sezione "Première", a quasi dieci anni di distanza da "Elizabeth": la sua protagonista è più matura, più bella, più brava. |
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Parliamo del tuo ruolo: cosa ti ha convinto a farlo, a quasi 10 anni di distanza da “Elizabeth”? |
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Ci ho pensato spesso, dopo la prima volta. E’ innegabile la straordinarietà di questo personaggio: rispetto al primo film si evolveva, sarebbe stato perverso dire di no… La sfida più grande era quella di tornare in un ruolo senza fare riferimento al primo film. |
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Non sei la prima ad interpretare il ruolo di Elisabetta I. |
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La storia del cinema è piena di attrici bravissime che hanno fatto quella parte, per non parlare di Helen Mirren nei panni di Elisabetta II. Ci sono dei personaggi e dei ruoli che si ripetono, che fanno parte di quest’arte: penso alla differenza con Amleto, nei panni del quale molti attori si sono cimentati; la differenza è che in quel caso c’è un testo fisso al quale attenersi, in questo no, dipende da quale storia si vuole raccontare, da quale libro leggiamo. |
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Ti sei mai sentita costretta in un ruolo, nella tua vita? E poi, pensi che riceverai l’Oscar per questo film? |
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No e no. (Il dubbio è lecito: sarebbe il secondo Oscar, dopo “The Aviator”; per “Elizabeth” si era ‘fermata’ al Golden Globe e alla nomination all’Oscar, ndr) |
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La tua Elizabeth esprime la forza e la vulnerabilità femminile: avete qualcosa in comune? |
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Sicuramente la mia infanzia è stata una passeggiata, al suo confronto… La sua idea dei rapporti intimi era necessariamente distorta, la mia invece è sana.
Parte del viaggio è il fatto che Elizabeth raggiunge un punto di accettazione: regina o meno, si può avere una vita sola. |
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Come ci si chiede nel film, si può essere amati semplicemente per quello che si è, avendo una posizione di potere o comunque di autorità? |
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Devo dire che ci ho pensato molto. Che si ricopra una posizione di potere o meno, questo elemento emerge in ogni rapporto, è difficile parlare di amore puro, senza aspettarsi di ricevere qualcosa in cambio. |
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Si dice che non ti sia limitata al tuo ruolo di attrice, dando a Shekhar Kapur consigli anche sul montaggio. |
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Per me il ruolo di un’attrice è quello di dare al regista più opzioni possibili; io non mi sento, non sono una pedina da spostare qua e là. |
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C’è un personaggio dell’attuale monarchia inglese che interpreteresti? |
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Prince Harry (seria)… (sorride) ma forse ho perso il momento giusto per farlo… |
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