Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Intervista: Julie Taymor

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Sala stampa gremita per Julie Taymor e Elliot Goldenthal: "Across The Universe" si è appena dimostrato uno dei film che verranno ricordati a lungo in questa Festa del Cinema - tutti quanti nella sezione Première, che non ha deluso le aspettative.
Un musical costruito, come il titolo già suggerisce, sui testi dei 'favolosi quattro' di Liverpool: proprio dalla città sulla Mersey parte, clandestino, il giovane Jude; ad attenderlo, al di là dell'Atlantico, un paese in fermento. E una ragazza che si chiama, inevitabilmente, Lucy...
a cura di Glauco Almonte
Intervista Julie Taymor: Domanda 1Cosa è presente della sua esperienza teatrale in questo film?
Credo che la mia esperienza teatrale sia stata utile anche perché ho lavorato con il musical. Ho sempre creduto nella forza dei testi, nell’ispirazione che ne può derivare; si tratta di trovare un equilibrio tra la forza che viene dai testi e quella delle immagini.
Intervista Julie Taymor: Domanda 2Quante volte ha dovuto ripetere le scene per far cantare in sincro?
L’ottante per cento della musica è stata registrata in presa diretta, non abbiamo ricercato il sincronismo labiale e siamo soddisfatti del risultato. Abbiamo registrato in studio solo quando c’era troppo rumore in strada; non c’è stato scollamento perché abbiamo usato gli stessi microfoni per il dialogo e il canto.
Intervista Julie Taymor: Domanda 3Perché ha usato delle scene computerizzate?
Sono poche le immagini computerizzate: nulla è generato dal pc, vi abbiamo solo lavorato in fase di montaggio per creare l’animazione.
Intervista Julie Taymor: Domanda 4Non tutti vi ritrovano l’atmosfera che hanno vissuto in quegli anni all’università, né è pienamente convincente il comportamento dei giovani; inoltre perché manca molta della musica che era parte integrante di quegli anni, a cominciare da Bob Dylan?
Abbiamo riflettuto sulla questione musicale, ma non era possibile includere altra musica oltre ai Beatles: è un musical, non una ricostruzione, e dovevamo esprimerci solo attraverso Mc Cartney, Lennon ed Harrison. E’ molto impegnativo prendere questa musica e cercare di rappresentare quest’era, alcuni arrangiamenti tipo il gospel di “Let it be” o “Oh! Darling” sono stati il tentativo di includere il ‘senso di musica’ dell’epoca.
Quanto al resto: questa è la realtà che io ho vissuto e toccato con mano, la realtà dei miei amici, dei miei fratelli: ognuno ha la propria.
Intervista Julie Taymor: Domanda 5E’ avvenuta prima la scelta delle canzoni, o è nata prima la storia?
Mi è stata proposta una traccia di una storia che riguardava questo amore transatlantico: ho pensato che ci volesse qualcosa di più, il Vietnam, gli scontri razziali.
Poi abbiamo cominciato ad ascoltare tutte le duecento canzoni dei Beatles, che hanno ispirato il resto della storia: fanno parte organica delle scene, non volevamo un musical con dei brani qua e là, i brani sono la storia – tant’è che c’è solo mezz’ora di dialogo.
Intervista Julie Taymor: Domanda 6Sono stati contattati Paul Mc Cartney e Ringo Starr?
Ringo è stato il primo a vedere il film, poi l’han visto anche Yoko Ono e Olivia Harrison. Due ,esi dopo ho provato una gioia terrificante perché mi son trovata accanto a Paul Mc Cartney, da sola, a vedere il film. Arrivati a “All my loving” ha cominciato a cantare sottovoce… Gli è piaciuto molto, ha detto: “è impossibile che ci sia qualcosa che non mi piaccia!”.
Pensavo anche a dei camei di Paul e Ringo, ma non volevano essere in primo piano.
Intervista Julie Taymor: Domanda 7Salma Hayek e Joe Cocker hanno chiesto di partecipare o li avete contattati voi?
Salma Hayek me l’ha chiesto, mi ha implorato dicendo che avrebbe fatto qualsiasi cosa; gli ho detto “fai un’infermiera”; “un’infermiera?” – “Ok, le fai tutte”.
Per Joe Cocker siamo stati noi a cercarlo, e siamo stati felicissimi quando ha accettato.
Intervista Julie Taymor: Domanda 8Jim Sturgess assomiglia a Mc Cartney: è una cosa voluta, o casuale?
No, è stata una sfortuna, ma è il ragazzo col talento più straordinario che mi sia capitatp di conoscere. Jim non assomiglia solo a Paul, il suo volto racchiude qualcosa di tutti i Beatles – a parte Ringo.
Intervista Julie Taymor: Domanda 9E la collaborazione con Bono? Sul set si è comportato da attore o da star?
Elliot Goldenthal aveva già lavorato con Bono, io sto lavorando con lui e The Edge per un musical.
Chi lo conosce sa che può fare l’attore, ha la capacità di interpretare personaggi diversi. Lui fa il poeta in realtà, è impegnato a salvare il mondo ma quando viene a lavorare con gente come noi è serissimo, s’impegna non è affatto una rockstar: lavora a livelli straordinari di perfezione.
Intervista Julie Taymor: Domanda 10L’energia di questo film può essere letta anche in chiave contemporanea o si riferisce esclusivamente a quei tempi?
I ragazzi che hanno fatto questo film hanno l’età delle persone che interpretano e a loro interessa tantissimo quel che sta succedendo: durante le riprese della marcia sembrava di partecipare ad una vera marcia: l’energia è dovuta a questo, c’è un vero entusiasmo in queste scene.
Intervista Julie Taymor: Domanda 11E’ importante l’impatto visivo: che tipo di lavoro è stato fatto?
Ho avuto il beneficio di grandi collaboratori che si sono occupati della fotografia, dei costumi: gli spazi verticali di Liverpool, quelli orizzontali di Brooklin, i colori incredibili dell’appartamento di New York e delle parti più oniriche…
Intervista Julie Taymor: Domanda 12Ha partecipato alla coreografia e alla lavorazione delle maschere che si vedono nel film?
Sì, lavoro in entrambi i campi. Le marionette e le maschere (le donne vietnamite con lacrime di cristallo) sono ricreazioni di quelle di Peter Schumann. Nel ’74 io stessa ho indossato una di quelle maschere vietnamite.
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Across The Universe
di Julie Taymor
Commedia, 2007
131 min.
Film diretti:
2010  The Tempest
2007  Across The Universe
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