Cinema del Silenzio - Rivista di Cinema

Intervista: Terry Gilliam

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Terry Gilliam incontra la stampa a Roma per presentare il suo ultiimo film, "Tideland", in uscita in 25 copie il giorno di Halloween.
Dopo "I fratelli Grimm", l'estroso regista di Minneapolis continua per la sua strada visionaria e provocatrice intrapresa oltre vent'anni fa con "Brazil": questa volta è mosso dalla volontà di contrastare l'immagine che i media americani danno dei bambini, vittime del mondo che li circonda.
Effetto collaterale: non ha mai deluso i suoi fans.
a cura di Glauco Almonte
Intervista Terry Gilliam: Domanda 1A che punto ritiene di essere del suo percorso di produzione artistica?
Oddio, stiamo parlando di una di quelle esperienze che si fanno prima della morte, come quando ti danno i premi alla carriera… Ogni film è come se fosse il primo, ogni film ha le sue difficoltà dal punto di vista dei finanziamenti.
Non so dove dire a che punto mi trovi del percorso, semplicemente mi entusiasmo quando trovo una buona idea, poi ci metto molto tempo per realizzarla.
Il “Tideland” si possono trovare entrambi i lati della mia personalità, è sfumato e tenero ma anche provocatorio; da una parte sono una brava persona, dall’altra parte sono un mostro…
La speranza è quella di continuare a incoraggiare il pubblico, a indurlo a reazioni forti. La maggior parte dei film sembrano fatti perché lo spettatore si addormenti in sala masticando pop-corn. Il mio mestiere consiste di cercare di indurre lo spettatore a trovare una visione del mondo diversa da quella che vien fatta passare per ‘visione comune’.
Intervista Terry Gilliam: Domanda 2Che lavoro è stato fatto sul libro? Quanto la sua fantasia s’è sovrapposta a quella del libro di Cullin?
Quando Nicola (Pecorini, direttore della fotografia) ed io abbiamo visto questo soggetto abbiamo cercato di trasporre l’opera sullo schermo senza cercare di aggiungerci ‘Gilliam’ sopra. Abbiamo voluto essere fedeli al romanzo, così se il film non piace non è colpa nostra ma del libro…
L’unica modifica forse è il maggior accento dato ad ‘Alice in Wonderland’ per aiutare lo spettatore a capire che tutti quanti stavamo scendendo insieme giù per il cunicolo.
Un’altra cosa che abbiamo cambiato è la persona della narrazione: il romanzo è in prima persona, al cinema è più interessante non sapere quale sarà il finale della storia fin dall’inizio per mantenere viva la tensione.
La prima volta che ho letto il libro ho telefonato all’autore, mi era venuto in mente il quadro ‘Christina’s world’ del pittore Andrew Wyeth: “è lo stesso quandro a cui ho pensato io quando l’ho scritto”, mi ha risposto.
Intervista Terry Gilliam: Domanda 3Si può leggere nel film un Requiem per l’America? Un’Alice che prende in mano la situazione come un pioniere, a differenza della ragazzina imperturbabile di Lewis Carroll?
La sua visione mi piace più della mia, è più intelligente (ride). Un Requiem è un’interpretazione possibile, sì, ha messo il dito su una cosa molto vera.
Quel che cerco di fare è suscitare sensazioni forti, affrontando temi che sono tabù in America. Quel che mi ha mosso è cercare di contrastare una certa immagine dei bambini che i media ci propongono, visti sempre come vittime: altroché, i bambini hanno una grande capacità di reazione.
In questo “Tideland” è molto simile a “Brazil”, rappresenta una fortissima reazione catartica che ho avuto nei confronti del mondo, una rabbia nei confronti di un certo modo di rappresentare la realtà proprio del cinema americano.
Intervista Terry Gilliam: Domanda 4Lei è noto quasi più per i film che non ha fatto che per quelli girati: che film farebbe se fosse completamente libero?
E’ molto meglio che io lavori con delle restrizioni, sarebbe terrificante se avessi i soldi per fare tutto ciò che voglio… probabilmente non saprei nemmeno da dove iniziare.
Intervista Terry Gilliam: Domanda 5Che ci dice del suo prossimo progetto, “Dr. Parnassus”? E del “Don Chisciotte” che era in cantiere si sa più nulla?
Non voglio dire molto su “L’immaginario del Dr. Pansasso”, tra cinque settimane inizieranno le riprese e le limitazioni di cui abbiamo appena parlato si fanno sentire più di quanto pensassi…
Ci saranno, tra gli altri, Heath Ledger, Tom Waits. E’ la solita vecchia storia del potere dell’immaginazione: riuscirà a sconfiggere il potere delle ‘cose’?
Per quanto riguarda il “Don Chisciotte”: attualmente il produttore di “Tideland” sta cercando di ottenere i diritti sul copione. Poi telefoneremo a Johnny Depp per sapere a che numero di film sui pirati è arrivato… Va a finire che “Don Chisciotte” sarà il mio primo film postumo…
Intervista Terry Gilliam: Domanda 6Perché Johnny Depp?
Lavoro volentieri insieme a Johnny perché vicino a lui sembro più alto e più bello… Come ne ‘Il ritratto di Dorian Gray’, c’è un ritratto anche di Johnny Depp, quello vero è nella sua soffitta…
Scherzi a parte: è una gioia lavorare con lui, è divertente, intelligente, estremamente piacevole; la sua vanità non si frappone mai tra lui e il film.
Un altro ottimo motivo è che è sempre in ritardi di almeno 45 minuti, dà agli altri più tempo per lavorare prima che arrivi…
Intervista Terry Gilliam: Domanda 7Ci sono stati problemi nella gestione della bambina sul set?
Una gioia di “Tideland” è stata trovarmi a 64 anni a lavorare con un’attrice che è una bambina; non è stato affatto difficile, a tutti i bambini piace vivere cose nuove.
Jodelle è speciale, un genio, non c’è bisogno di chiederle di fare le cose ma di stare lì e vedergliele fare; è un’idea stupida che un uomo di 64 anni vada a dire a una bambina cosa deve fare.
Intervista Terry Gilliam: Domanda 8Vede qualche altro regista incamminato sulla sua strada?
Penso che ci siano molti bravi registi alle prese con difficoltà più grandi di loro, con film che, quando fatti, non vengono distribuiti.
Per questo penso che i festival siano necessari, per vedere gli uni i film degli altri.
Intervista Terry Gilliam: Domanda 9Questo film ha molto in comune con “Il labirinto del Fauno”…
C’è stata una proiezione a Londra di quel film, all’uscita Guillermo è venuto da me a dirmi: “ti rendi conto che abbiamo fatto due film identici?” – “Sì”, gli ho risposto, “ma il tuo ai critici è piaciuto, il mio no”.
Intervista Terry Gilliam: Domanda 10Un altro film che richiama è “La morte corre sul fiume” di Charles Laughton. Ha voluto portare all’estremo la ricerca sulle dimensioni, vedendo il cinema come iperdimensione?
Forse questo è un eccesso di analisi, io faccio le cose perché mi va di farle, non sto lì a pensarci.
Non avevo visto il film di Laughton, in effetti c’è un’influenza visiva per quel che riguarda la distorsione della visione: io credo che i bambini il mondo lo vedano così, più crescono più lo vedono ‘normale’, si appiattisce la visione. Jeliza-Rose è sempre un po’ delusa dalla realtà, è la mente del bambino che crea il mondo.
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Tideland - Il mondo capovolto
di Terry Gilliam
Drammatico, 2006
122 min.
Film diretti:
2013  The Zero Theorem
2009  Parnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo
2006  Tideland - Il mondo capovolto
2005  I fratelli Grimm e l'incantevole strega
1998  Paura e delirio a Las Vegas
1996  L'esercito delle dodici scimmie
1991  La leggenda del Re Pescatore
1984  Brazil
Atri film:
2015  Un'occasione da Dio
2014  Jupiter - Il Destino dell'Universo
Terry Gilliam
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