|
|
Esce venerdì 9 Novembre in 120 copie l'ultimo lavoro di Roberto Faenza, "I vicerè", tratto dall'omonimo romanzo di Federico De Roberto.
Molto, troppo simile al presente: eppure il film è fedele - anche se taglia molto - al libro scritto più d'un secolo fa; in conferenza stampa il regista (assecondato da Alessandro Preziosi, bravo nell'interpretare Consalvo) difende a spada tratta l'autore, che dalla bocciatura crociana in poi non è mai stato tenuto in grande considerazione dalla critica. |
|
|
|
|
|
|
Partiamo dal discorso finale di Consalvo, sul non dispiacere né alla destra né alla sinistra… |
|
Era nel libro, anzi lì era molto più lungo; la didascalia iniziale serve proprio a testimoniare che le parti politiche non le abbiamo scritte noi. |
|
Il protagonista sembra essere Giacomo, la voce narrante è quella di Consalvo: tutto ruota intorno alla famiglia Uzeda? |
|
Io ho voluto dare molta importanza alla famiglia, ho pensato che il cuore della storia fosse l’istituto della sopraffazione, che dalla famiglia si allarga poi alla chiesa, al parlamento.
Penso che la famiglia sia l’alcova di tutti i mali quando è soltanto il luogo dell’esercizio del dominio. |
|
Si parla molto di questo film in relazione ai festival di Venezia e di Roma: era pronto? Perché non ci è andato? |
|
Mi spiace che questa sia la questione centrale del film… Io non so, non mi occupo di queste cose.
Se avessi visto prima di oggi il comunicato* della Festa del Cinema avrei aggiunto al finale del film la scritta ‘artisticamente non valido’…
Tra l’altro ci sono stati problemi anche nel proiettare il film a Bruxelles, all’Europarlamento: si diceva che non desse un’immagine decorosa dell’Italia. Quanto agli articoli usciti prima ancora delle proiezioni per la stampa non li abbiamo sollecitati noi, ma questa pubblicità indiretta non guasta.
* (La Festa del Cinema ha diramato una ‘nota’ in risposta a quello che definisce un ‘susseguirsi di illazioni’: “la scelta dei film delle varie sezioni è ad insindacabile giudizio dei direttori artistici” – la De Tassis per la sezione Première, che ha visto il film quando ancora non era terminato. Ndr) |
|
Il fatto che il film fosse destinato alla televisione ha influenzato il taglio narrativo? |
|
Ecco, ci tengo a chiarire questo equivoco: non è nato affatto per la televisione, ma costava molto e abbiamo convinto la Rai a impegnarsi produttivamente sia come Rai Cinema che come Rai Fiction.
Quello per la televisione (è prevista una fiction in due puntate, ndr) è stato girato con altre macchine, interpretato e montato diversamente. Sarebbe interessante se la Rai volesse mandare in onda entrambe le versioni, per fare un confronto. |
|
Nel film c’è un modo di mettere in scena il Sud come da un punto di vista estraneo, come se si vedesse un modo di vivere simile ad atteggiamenti di follia… |
|
Tomasi di Lampedusa dice la stessa cosa di De Roberto: dice che racconta la storia dal buco della serratura… Lo guardava con ferocia ma l’ha saccheggiato abbondantemente. Ad ogni modo il punto di vista è quello del libro, e poi quella famiglia è tarata dalla follia. |
|
Su Tomasi di Lampedusa: quanto ha pensato al “gattopardo” nella realizzazione del film? |
|
Ogni riferimento a “Il gattopardo” è improprio; cito Antonio Di Grado: “Il gattopardo è un saccheggio di De Roberto, mai riconosciuto”. La fregatura è stato il giudizio di Croce, che l’ha bollato e ha fatto sì che scomparisse per decenni. Mentre la cultura cattolica sa difendere i suoi valori, la cultura laica non è capace di difendere se stessa. Non conosco nessun critico di sinistra che faccia mai riferimento a De Roberto, è tipico di noi, quando si va al potere si diventa sempre un po’ di destra.
Tornando al film, si parla della scena del ballo come una scena coraggiosa. Ma che, non si possono più girare scene di ballo nell’ottocento dopo “Il gattopardo”? |
|
Ci induce a guardare al futuro con pessimismo? |
|
Non sono d’accordo, forse il romanzo è più pessimista di me, ma io faccio solo film di speranza. Anche perché non mi pare carino che uno spettatore paghi 7 euro e all’uscita del cinema sia depresso e vada a suicidarsi…
Fare una radiografia impietosa è un gesto d’amore nei confronti del proprio paese, per questo penso che si tratti di un film positivo. |
|
Qual è la funzione dell’intellettuale oggi? |
|
Non so rispondere.
(Interviene Lando Buzzanca: “Il potere è nella parola, ecco l’intellettuale di oggi”) |
|
Il film sembra cosparso di riferimenti pittorici. E’ così? |
|
Sì, abbiamo fatto una ricerca, ci siamo ispirati soprattutto al barocco. Un barocco cupo, quello catanese. |
|
In cosa consiste il lavoro che sta facendo nelle scuole? |
|
Ho cominciato con “Jona che visse nella balena”, poi “Alla luce del sole” è stato visto da oltre 450 mila ragazzi delle scuole. Abbiamo chiesto al Ministero della Pubblica Istruzione di aiutarci a far conoscere un autore sconosciuto e a mettere in contatto i giovani con un tipo di cinema che non sceglierebbero spontaneamente, ma che è molto utile; lo stato spende un sacco di soldi per la loro istruzione, poi ne spende altrettanti per rovinarli con la televisione: nel mio piccolo, sto cercando di educare i ragazzi. |
|
|
|
Ultime Interviste |
|
|
|
Tomm Moore La canzone del mare: "voglio che i bambini conoscano le nostre storie e leggende" |
|
|
Alexandra Leclère Benvenuti... ma non troppo: "una commedia pura che fa riflettere" |
|
|
Martin Zandvliet Land of mine - Sotto la sabbia: "una storia importante e sostanzialmente sconosciuta" |
|
|
Andrew Haigh Weekend: "un'onesta, intima, autentica storia d'amore" |
|
|
Brian Helgeland Legend: "Come si racconta la vita di una persona realmente esistita?" |
|
|
Carlo Verdone L'abbiamo fatta grossa: "la critica di costume deve essere parte della commedia" |
|
|
Virág Zomborácz Mózes, il pesce e la colomba: "ho iniziato a scrivere sceneggiature a sei anni! |
|
|
Francesco Calogero Seconda Primavera. "la capacità di interpretare la realtà è spesso contraddittoria" |
|
|
Vincenzo Salemme Se mi lasci non vale: "l'amicizia e l'amore devono essere credibili" |
|
|
Lorenzo Vigas Ti guardo: "ogni uomo cerca di riempire una vasta mancanza di emozione" |
|
|