Il giorno dopo l'esclusione di "Gomorra" dalla corsa all'Oscar come miglior film straniero c'è chi si interroga, chi si lecca le ferite e chi salta sul carro dei detrattori. Matteo Garrone ha scelto di non parlare. Per Domenico Procacci ''doveva essere una battaglia tra Gomorra e Valzer con Bashir''. Ovvero il film israeliano di Ari Folman che, rivela il produttore della Fandango, si era già sfidato ai Golden Globe con Gomorra ''prevalendo solo per una manciata di voti''. Inoltre Procacci pensa che non sia affatto vero che gli Stati Uniti non siano capaci di apprezzare questo film: ''quando lo abbiamo fatto vedere negli Usa al pubblico in sala, questo era entusiasta e anche la critica sui giornali lo ha osannato''.
E, infine, Procacci fa notare come già molti portali in Usa, e non solo, parlino di scandalo per questa esclusione di "Gomorra". E mentre Gaetano Blandini, amministratore unico di Cinecittà Holding e direttore generale Cinema del MiBAC, annuncia l'istituzione di ''un comitato tecnico'' per promuovere meglio il cinema italiano all'estero, c'è chi, come Vittorio Cecchi Gori e il Codacons, salta sul carro dei critici. ''Gomorra? Non è un film, ma una cine-inchiesta e gli Oscar, invece, premiano i film''. |