Inizia domenica 19 giugno la quarantasettesima Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro con un omaggio alla città, a Rossini e al grande Mario Monicelli con la proiezione di “Rossini ! Rossini!”.
La Mostra, diretta per l'undicesimo anno da Giovanni Spagnoletti, durerà fino al 27 giugno.
La retrospettiva sul “Cinema Russo Contemporaneo” organizzata nel 2010 è stata l’occasione per scoprire una cinematografia incredibilmente vivace e innovativa: dopo i linguaggi dei giovani cineasti (piuttosto in crisi con il lavoro, ma non con le idee) quest'anno ci sarà una rassegna dedicata al documentario russo che spazia dagli studi della scuola di Leningrado fino alla Siberia.
In concorso sette titoli, provenienti da varie parti del mondo (Corea, Tailandia, America Latina, Europa): tutte opere prime e seconde inedite in Italia, ma applaudite e premiate in festival internazionali. In giuria Isabella Ragonese, Marina Spada e Fabio Ferzetti per assegnare il premio di 3.000 € intitolato alla memoria di Lino Miccichè, fondatore e storico direttore del festival. Dalla Corea arriva “The Journals of Musan” di Park Jung-Bum, dall'Argentina “Medianeras” del debuttante Gustavo Taretto, storia di un ragazzo e una ragazza che non riescono a incontrarsi tra i semafori e i grattacieli di una Buenos Aires che ricorda la Manhattan di Woody Allen. Dalla Francia “Qu'ils reposent en revolte” di Sylvain George, un potente documentario d’osservazione girato a Calais, punto strategico di passaggio per i migranti, dalla Germania “Headshots” di Lawrence Tooley. New entry del concorso sono invece la Thailandia con lo spirituale “Eternity” di Sivaroj Kongsakul, lo Sri Lanka con il drammatico “Flying Fish” di Sanjeewa Pushpakumara, dove c’è anche la presenza dell’organizzazione terroristica “Le Tigri di Tamil”, e il Brasile con “Trabalhar cansa” di Juliana Rojas e Marco Dutra, una commedia nera, una storia sul lavoro che diventa un noir.
Anche quest'anno Piazza del Popolo ospiterà una serie di proiezioni serali di film in concorso, fuori concorso e della retrospettiva, tra cui “Il conformista” di Bertolucci e “Tambien la lluvia” di Iciair Bollain sulla privatizzazione e la guerra dell'acqua in Bolivia.
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