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News: E' iniziato oggi a Pordenone il Festival di Cinemazero 'Le voci dell'inchiesta'

E' iniziato oggi a Pordenone il Festival di Cinemazero 'Le voci dell'inchiesta' E' iniziato oggi a Pordenone il Festival di Cinemazero 'Le voci dell'inchiesta'
Mercoledì 11 Aprile 2012
Prosegue nella giornata di giovedì 12 aprile il Festival di Cinemazero “LE VOCI DELL'INCHIESTA” che fino a domenica 15 riunisce a Pordenone maestri e protagonisti odierni dell’inchiesta, per una sesta edizione ricca di omaggi, ricorrenze e retrospettive ma anche densa di spunti sulla più stretta attualità.
E proprio temi di grande attualità e impegno civile attraversano il palinsesto della seconda giornata che si aprirà con due appuntamenti delle sezioni “LEGALITY COOP” e “RIFIUTO – DA LOCALE A GLOBALE”: un percorso che offre una panoramica sulle questioni della legalità, dell’inquinamento e dei comportamenti eco-compatibili. Ad aprire la giornata la provocatoria inchiesta sull’alimentazione “Enjoy Your Meal”, in anteprima italiana al festival, dove Walther Grotenhuis ci spiega alternative etiche e dilemmi del consumo consapevole. A seguire “Waste Land”, candidato agli Oscar 2011 come Miglior Documentario e vincitore del Premio del pubblico al Sundance, che a breve uscirà in Dvd per Feltrinelli. Vik Muniz, artista di fama mondiale che si è affermato fabbricando quotatissime opere d’arte con i rifiuti, percorre un viaggio che lo riporta al nativo Brasile e alla discarica più grande del mondo.
A coronare l’attenzione per queste tematiche, al festival uno degli eventi di punta della sezione. Si tratta di “Polvere. il grande processo dell’amianto”, di Niccolò Bruna e Andrea Prandstraller resoconto del più imponente processo penale sul tema del lavoro mai intentato in Europa, che a Torino ha trascinato sul banco degli imputati due potentissimi “signori dell’amianto”. Ogni anno, in tutto il mondo, 100.000 persone muoiono a causa dell’amianto. Eppure l’espansione del business legato alla produzione della “fibra killer” non conosce flessioni. Sullo sfondo di un catastrofico scenario internazionale, il film dettaglia il processo ai due più grandi azionisti della multinazionale Eternit, accusati di strage volontaria e omissione di cautele sanitarie a danno degli abitanti del piccolo comune piemontese Casale Monferrato.
In programma anche il documentario “Le dimore del vento” di Alessandro Scillitani, ritratto di un’Italia nascosta – tra luoghi deserti, strade dimenticate, fabbriche dismesse – tratto dal singolare diario di viaggio di Paolo Rumiz (“Le case degli spiriti" pubblicato sul quotidiano la Repubblica). Il film è una vera e propria mappa dei luoghi perduti, abbandonati e posseduti dagli spiriti, costruita da Rumiz nel 2011: il suo tradizionale viaggio estivo si trasforma, per la prima volta in un documentario.
"Ho viaggiato per la prima volta con un regista – spiega Rumiz - abbiamo filmato la nostra missione in questi luoghi del terzo tipo”. "La febbre dei luoghi perduti mi prese anni fa. Ma fu soprattutto quando conobbi Paolo, un innamorato dei fari. Ne cercava uno abbandonato per vivere. Amava le rovine, diceva che contenevano più vita di qualsiasi spazio abitato della modernità. Le chiamava “dimore del vento” e prediligeva quelle sul mare. Mi svelò un mondo di fortezze, stazioni, fabbriche, ville nobiliari, miniere, relitti dimenticati sui fondali. L'Italia ne era piena. Parlavamo per ore. Poi, un giorno, venne a morire accanto a un faro, nella mia città, e mi lasciò scaffali di libri. In uno, mesi dopo, trovai una mappa disegnata a mano. Conteneva indicati alcuni luoghi. Non seppi mai se l'aveva fatto apposta. Fatto sta che da allora non ebbi pace e cominciai a cercare."
Questa sesta edizione del festival dell’Inchiesta sarà anche l’occasione per celebrare i 50 anni della scomparsa di MARILYN MONROE, riflettendo sulla sua affascinante vita e sulla mai chiarita vicenda della sua morte: un omaggio che precede quello che le dedicherà il prossimo festival di Cannes. Spazio anche al TEATRO D'INCHIESTA, a partire dalla presenza dell’attore, regista e scrittore Ascanio Celestini, che porterà a Pordenone una delle sue celebri “inchieste da fermo”, con un intervento appositamente ideato e messo in scena in esclusiva per il festival.
Fari puntati anche sulla ricorrenza del terremoto di Fukushima, che solo un anno fa ha annichilito il Giappone e riaperto il dibattito sul nucleare. Tre esperti di quegli accadimenti, i primi italiani a penetrare nella zona off-limits imposta dalle autorità giapponesi, si confronteranno (sabato 14 aprile) a Pordenone. Il giornalista Pio d'Emilia (inviato in Giappone per SkyTg24) e Pierpaolo Mittica (fotografo, tra i primi a entrare nella “No Go Zone”) racconteranno la “storia invisibile” del terrore radioattivo in Giappone. L’incontro sarà preceduto dall’anteprima italiana del docu-movie “Enter Fukushima”, firmato da Alessandro Tesei, che è arrivato fino a 1 Km dalla centrale.
Focus sui fatti del G8 di Genova - in particolare la nota vicenda Diaz/Bolzaneto – con la presenza del regista Daniele Vicari, che presenterà domenica 15 aprile, proprio nei giorni di uscita del film nella sale italiane, il suo “Diaz. Dont’t Claen Up This Blood”, vincitore del premio del pubblico all'ultima Berlinale. Accanto al regista, ospiti della serata anche il musicista Teho Teardo, curatore della colonna sonora, e Carlo Bachschmidt, che al festival presenterà anche il suo documentario “Black Block”, su chi ha vissuto in prima persona le violenze alla scuola Diaz e alla Caserma di Bolzaneto. Ospite una testimone di quei fatti, Mina Zapatero.
EVENTO SPECIALE della sezione documentari è “Into the Abyss - A Tale of Death, a Tale of Life”, lavoro del maestro Werner Herzog su un carcere di massima sicurezza del Texas, tra i detenuti condannati a morte.
Da segnalare, poi, la prima italiana assoluta, del documentario di Martyn Burke “Under Fire: Journalists in Combat” (Canada 2011) impressionante reportage sui “rischi del mestiere” in cui incorrono i corrispondenti di guerra. Negli ultimi due decenni, quasi un giornalista alla settimana è stato ucciso: Martyn Burke (veterano di guerra pluridecorato sui campi di battaglia di mezzo mondo e, oggi, sceneggiatore, filmmaker e documentarista) e Anthony Feinstein, lo psichiatra che tratta con i giornalisti per guarire il trauma della guerra, approfondiscono le esperienze dei corrispondenti delle più importanti testate del mondo. Il regista sarà ospite del festival con la produttrice Laura Morton.
Informazioni e programma completo su www.voci-inchiesta.it.
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