La 49ma Mostra Internazionale del Nuovo Cinema (24 giugno – 1 luglio 2013), diretta da Giovanni Spagnoletti, dopo aver esplorato, in anni passati, il Messico e l’Argentina continua la sua perlustrazione delle cinematografie del Sud America proponendo per la prima volta in Italia un’ampia retrospettiva sul cinema cileno che nell’ultimo decennio si è segnalato come una delle produzioni più attive e innovative del continente latino-americano (e non solo).
Ad accompagnare le proiezioni, oltre a una tavola rotonda con i registi invitati, il festival proporrà un’ampia sezione monografica del catalogo generale in cui, oltre ad analizzare il passato cinematografico di un paese che ha vissuto una sua prima notorietà internazionale a seguito dell’espatrio di alcuni interessanti registi come Alejandro Jodorowsky, Miguel Littin, Raúl Ruiz o il documentarista Patricio Guzmán dopo la morte di Salvador Allende, esplorerà l’attuale struttura estetico-produttiva del cinema cileno. È infatti a partire circa dal 2005 che esso sta assumendo dei caratteri di novità strutturale con una nuova generazione di filmmaker tra cui Sebastián Lelio a cui la Mostra dedicherà una personale.
Lelio, regista, sceneggiatore e montatore, si è diplomato alla Escuela de Cine in Cile e ha diretto vari cortometraggi (tra cui “Cuatro”, 1996; “Ciudad de maravillas”, 2001; “Carga vital”, 2003), documentari (“Cero”, 2003; “Mi mundo privado”, 2004). Il suo lungometraggio d’esordio, “La sagrada familia” (2005), è stato presentato al festival di San Sebastián e ha vinto numerosi premi internazionali proprio come i successivi “Navidad” (2009), presentato in prima mondiale alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes, “El año del tigre” (2011), in concorso al festival di Locarno e “Gloria”, il film più applaudito in questi giorni al festival di Berlino.
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