News: The We and the I di Michel Gondry inaugura il FilmForum Festival
"The We and the I" di Michel Gondry inaugura il FilmForum Festival | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Giovedì 21 Febbraio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dal 12 al 21 marzo festeggia la sua 20ma edizione FilmForum Festival 2013, in cartellone come sempre a Udine e Gorizia, diretto dal docente Leonardo Quaresima e promosso dall’Università degli Studi di Udine, con nove giorni di proiezioni, incontri, convegni, workshop, pubblicazioni ed eventi intorno al cinema, dalle origini ai nuovi media. 'Who’s What? Intellectual Property in the Digital Era' ovvero un articolato confronto intorno ai temi e alle implicazioni della proprietà intellettuale sarà il leit motiv di questa 20ma edizione del festival, scandita da discussioni, tavole rotonde, proiezioni di film, laboratori pratici e performance da artisti sperimentali nelle citta' di Udine e Gorizia, e dal convegno internazionale che sarà di scena come sempre negli spazi dell’Universita' di Udine dal 12 al 14 marzo 2013, protagonisti i migliori accademici di tutta Europa, e di Canada e Stati Uniti. Evento di spicco del festival è senz’altro l’inaugurazione, martedì 12 marzo (Cinema Visionario di Udine, ore 21) nel segno di un grande film sperimentale del creativo regista francese Michel Gondry, il visionario artista di “Se mi lasci ti cancello”, cult movie del 2004 affidato a Kate Winslet e Jim Carrey. In prima italiana dopo Cannes - dove aveva inaugurato la Quinzaine des Realisateurs alla presenza del Presidente di Giuria Nanni Moretti - approda a Filmforum Festival 2013 il docufilm “The We and the I”, una sorprendente analisi sociologica condotta da Michel Gondry interamente a bordo di un bus nel Bronx, il quartiere piu’ malfamato di NY e della gioventu’ che in quell’area della città nasce e cresce. “The We and the I” è un groviglio di dialoghi, scontri e incontri, che coinvolgono un gruppo di adolescenti all’uscita dalla scuola. All’assenza di trama compensano le coordinate geografico-temporali che collocano la storia in un contesto preciso: il Bronx, a New York. È qui che gli studenti, al termine dell’ultimo giorno di lezioni, salgono sul bus che li riporterà a casa, facendo loro assaporare il gusto delle vacanze estive. Ed è con loro che Gondry e la sua macchina da presa salgono a bordo, per scendere solo alla fine del viaggio. Un percorso sorprendentemente lungo (gli ultimi ragazzi arrivano a destinazione che ormai fa buio) dove le personalità di ciascuno a poco a poco si rivelano, sempre in bilico tra il We (noi) e l’I (io) del titolo. Un’umanità disperatamente alla ricerca del proprio io, ma assolutamente bisognosa di un noi. E proprio in questi giorni è stato diffuso il trailer del nuovo lungometraggio di Gondry, “Mood Indigo”, tratto dal romanzo "L’Ecume des jours" ("La schiuma dei giorni") di Boris Vian, intitolato in omaggio a un famoso pezzo di Duke Ellington. La pellicola, che uscirà in Francia il 24 aprile 2013, ha nel cast Audrey Tautou, Roman Duris, Gad Elmaleh e Omar Sy. Dopo il suo debutto come video maker, il parigino Michel Gondry si è avvicinato al mondo del cinema con una serie di esperimenti nel segno del bricoage, e negli anni a venire ha contribuito a far crescere il mercato dei videoclip musicali con straordinari esperimenti realizzati grazie ad artisti del calibro di Bjork, Rolling Stones o Radiohead e colossi della musica elettronica come i Chemical Brothers e Daft Punk. Proprio con quest’ultimi arrivò a realizzare il video di Around the World ancora vivo nell’immaginario dei vj di tutto il mondo. L’arte di Gondry è stata anche al servizio della pubblicità, e anche in questo settore l’artista si è affermato come uno dei video maker più affermati, grazie alla sua capacità di stravolgere alcune regole visive e giocare con la fantasia e la voglia di sognare del suo pubblico, qualunque esso fosse. L’esperienza di Gondry è sperimentazione continua, spesso e volentieri cogliendo gli aspetti più semplici e al contempo magici della vita umana, non disdegnando il contributo e la ricerca che arrivano dal basso. Non a caso il regista visionario francese sta portando avanti la creazione di un luogo permanente d’incontro tra cineasti amatoriali e artisti affermati in cui venga messa a disposizione dei primi la possibilità di girare dei piccoli capolavori supportati dai maestri. Info: www.filmforumfestival.it |
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