Uscirà nelle sale italiane il 26 gennaio 2014 la commedia “Tutta colpa di Freud” di Paolo Genovese (“Immaturi”, Una famiglia perfetta). Il film, prodotto da Medusa Film e da Lotus Production, sta impegnando la troupe in dieci settimane di riprese tra Roma e New York. Di ritorno dagli Stati Uniti, il regista, i produttori e parte del cast hanno incontrato la stampa al Teatro dell'Opera di Roma - set d'eccezione di alcune scene del film.
Un cast molto romano per un film che ha scelto di usare come set luoghi meno noti della Città Eterna come il Teatro dell'Opera, appunto, ma anche alcune zone del centro storico (in cui si sta girando in questi giorni) e il MACRO di via Nizza. Nonostante Genovese ammetta che "il Comune di Roma non aiuta a fare cinema" il set della Capitale vede alternarsi in questi giorni Marco Giallini, Claudia Gerini, Vinicio Marchioni, Vittoria Puccini, Alessandro Gassmann e altri nomi molto legati alla città.
Tutta colpa di Freud è una commedia corale sul tema della differenza - di condizione sociale, sessuale o anagrafica - in cui l'analista Marco Giallini deve far fronte ai problemi delle sue tre amatissime figlie (Puccini, Foglietta e Laura Adriani). A complicare le cose ci sarà la sua infatuazione per la misteriosa Claudia (Claudia Gerini), moglie trascurata di Alessandro (Alessandro Gassman).
Visto il tema, regista e cast non hanno potuto sfuggire la domanda di rito sul rapporto con la psicoanalisi. Le risposte sono le più varie dal "non ne so niente" di Giallini alle preferenze dichiarate della Gerini e di Gassman, rispettivamente, per l'analisi cognitivista e per la transazionale. Tra chi ha sperimentato la terapia in passato (Marchioni) e chi non esclude di farlo in futuro (Puccini), il lavoro interiore più complesso sembra, però, proprio quello di Giallini che si trova per la prima volta nella carriera a interpretare un personaggio che "non ruba e non si arrabbia".
“Tutta colpa di Freud” vuole affrontare, quindi, temi non banali della vita contemporanea usando un registro leggero. "La vera forza della commedia - dice Genovese - è la sua capacità di arrivare a tutti, il suo essere cultura popolare. Certo, la sua capacità di registrare grandi incassi è importante ma il suo valore principale sta nel riuscire a portare anche temi delicati al grande pubblico". Per Genovese il film rappresenta un nuovo modo di continuare il confronto con i temi generazionali già affrontati in “Immaturi” e - con minor convinzione - in “Immaturi - Il viaggio” ma è anche il passaggio a un cinema più curato esteticamente: "fare film che possono essere goduti al massimo in sala è anche un modo per combattere la pirateria. Credo che questo sia decisamente il film più curato visivamente della mia carriera".
Appuntamento in sala, quindi, il 28 gennaio con Tutta colpa di Freud.
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