News: Nel 2006 Stone e Greengrass raccontano l'11/9
Nel 2006 Stone e Greengrass raccontano l'11/9 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Lunedì 2 Gennaio 2006 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L’11 settembre 2001 sotto le macerie del World Trade Center rimane anche la macchina da presa. I film che vedremo quest'anno non saranno né adattamenti dei fatti né edizioni commemorative dell'11 settembre 2001. Al cinema la soluzione pare quella di focalizzarsi sulle persone coinvolte anziché sulla tragedia stessa. Questa l’opinione di Michael Shamberg e Stacey Sher, produttori del film ancora senza titolo di Oliver Stone sul salvataggio di due ufficiali di polizia dal crollo del World Trade Center. Scritto da Andrea Berloff, il lungometraggio si concentra su una storia minore consumatasi il fatidico 11 settembre: Nicolas Cage e Michael Pena interpretano due poliziotti di Port Authority, il sergente John McLoughlin e l’agente Will Jimeno, che rischiarono la vita entrando nelle due torri fumanti. Stone porterà sullo schermo “un lavoro di passione collettiva, una seria riflessione su quanto è successo con l’intenzione di sanare la ferita”. Per evitare accuse di sciacallaggio il film targato Paramount non uscirà come inizialmente previsto l’11 settembre 2006, ma esattamente un mese prima. Su un evento parallelo, quello del volo della United dirottato dai terroristi il medesimo giorno e schiantatosi a Shanksville, Pennsylvania, si concentra invece “Flight 93”, il progetto di Paul Greengrass prodotto da Universal che dovrebbe essere presentato in anteprima al festival di Cannes. “Se metti a fuoco un singolo evento – ha detto il regista - puoi ricavarvi qualcosa di prezioso, che trascende l’evento stesso: il DNA dei nostri tempi”. Greengrass è tornato alle atmosfere politiche e formali di “Bloody Sunday” per realizzare una cronaca low budget (15 milioni di dollari) del sacrificio dei passeggeri che si ribellarono al progetto dei dirottatori di far schiantare il Boeing su Washington D.C. Il filmaker non accoglie dunque la tesi dell’abbattimento del velivolo da parte di caccia Usa, ma si concentra sull’eroismo dei passeggeri che informati via cellulare dello schianto dei due 737 sulle Torri avrebbero deciso di far precipitare l’aereo. Un memento sobrio e senza filtri di un evento che – scrive il regista nel trattamento del film – “ha cambiato per sempre le nostre vite”. | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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