Ultimo giorno del Tolfa Slow Film Fest al Teatro Claudio, a conclusione di una due giorni dedicata a una visione cinematografica “slow”. Evoluzione ideale del Tolfa Short Fest, con il desiderio di abbracciare il concetto del circuito Città Slow di cui il Comune di Tolfa è partecipe e protagonista: il titolo di Cittaslow viene concesso a tutti quei comuni con meno di 50.000 abitanti che non siano capoluogo di provincia e che rispettino 52 requisiti su 6 macroaree relativi alle politiche gestionali e di sviluppo. I cardini attorno a cui si sviluppano i concetti ed i progetti di Cittaslow, unici nel panorama mondiale, sono principalmente il rispetto per l'identità locale, il rispetto per le diversità, il patrimonio di comunità, la cultura, il rispetto dell'ambiente naturale, del paesaggio e della biodiversità, la responsabilità, come elemento imprescindibile di sviluppo locale.
Nel programma di questa edizione, spazio al territorio di Tolfa, tra identità e paesaggi, con la presentazione dei documentari “Tolfa ai confini della maremma” di Piero Cannizzaro e “Il giro della Tuscia” di Marco Bartolomucci e Chiara Ronchini (tutti i registi saranno presenti in sala per un’incontro con il pubblico). In continuità con i tre anni di Tolfa Short Fest, il TSFF continuerà a puntare i riflettori sulle nuove promesse del mondo della cinema, quest’anno attraverso la presentazione di cortometraggi italiani e brasiliani in collaborazione con il progetto LINK! conexao audiovisual e l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma.
La kermesse si articolerà in una serie di sezioni, a partire da Documenta, dedicata al film documentario e indipendente, nazionale e internazionale, che affronta tematiche d’interesse culturale con approccio slow, laddove si cerca di fare attenzione a ristabilire un contatto con l’uomo e l’ambiente, la memoria storica e le nuove tecnologie, senza perdere di vista l’aspetto umano nei rapporti tecnici ed artistici all’interno delle logiche produttive. Smart si occuperà invece di dar spazio ai cortometraggi e ai docu-corto aprendo una finestra sul mondo, ogni anno un paese specifico presenterà una serie di lavori con retrogusto neorealista, testimonianze necessarie per offrire un punto di vista su altre realtà e fotografare i cambiamenti in atto. Il Festival ospiterò anche il progetto Visioni al femminile, curato da Cristina Borsatti e Maria Luisa Celani, dedicandogli una sezione dedicata ai film, ai documentari e prodotti per il web di produzione nazionale, diretti da donne o con temi rivolti a tale mondo. All'interno, anche una selezione di corto-docu nazionali e internazionali. |