Un osservatorio particolare - Dura da 24 anni il Festival del cinema italiano di Annecy (26 settembre/3 ottobre): sulla sponda del lago omonimo, la Francia festeggia la cinematografia per inclinazioni e risultati più simile alla propria. Corto e lungometraggi in competizione e non, premi tematici e un omaggio ad una scenografia particolarissima di molto nostro cinema, Napoli. Annecy, come accade ogni anno, proporrà il meglio della nostra produzione cinematografica, tra film noti e meno noti, documentari e fiction.
In gara opere d’autori affermati, "Non prendere impegni stasera" di Tavarelli, passato anche a Venezia, e scommesse produttive, "Ma che ci faccio qui" di Francesco Amato, frutto della Scuola Nazionale di Cinema. Tra i dieci in competizione c’è il film di Virzì Jr., "L’estate del mio primo bacio", il similare "Notte prima degli esami", ancora i Manetti Bros. con "Piano 17" e altri lungometraggi.
Oltre al nuovo cinema italiano, il lago di Annecy proporrà anche le ultime pellicole dei grandi autori del nostro Paese, Marco Bellocchio con il sorprendente "Il regista di matrimoni" interpretato da uno strepitoso Castellitto, che è volto anche del riuscito "La stella che" non c’è di Amelio, passato a Venezia. Oltre agli autori affermati non mancano di certo le nuove leve: Crialese con "Nuovomondo" (Leone d’argento rivelazione dell’ultima Mostra del Cinema), Sorrentino con "L’amico di famiglia" e Rossi Stuart con "Anche libero va bene". |